Liverpool-Borussia Dortmund 4-3: spettacolo ad Anfield, epica rimonta Reds!

Liverpool Borussia Dortmund

Il BVB fa visita a Klopp a casa sua, Anfield Road, e viene accolto dalla sciarpata della Kop sulle solite note di You’ll never walk alone. Atmosfera Champions, ma è Europa League. Non importa a nessuno, a Liverpool il calcio è di casa e di bel calcio si nutrono i suoi tifosi.
I Reds schierano un inedito centrocampo a 2 Milner-Can, per dare spazio a Firmino e Origi contemporaneamente senza rinunciare a Lallana e Coutinho sulle fasce.
Il Borussia risponde con qualche accorgimento rispetto alla gara d’andata: Papastathopoulos sostituisce Bender in difesa, Kagawa gioca trequartista al posto di Durm, al fianco di Reus e Mkhitaryan.
Il match inizia sul 2-0 per i tedeschi. Sì, perché il Liverpool di fatto scende in campo intorno all’ottavo minuto, subito dopo il secondo gol firmato da Aubameyang su assist geniale di Reus in velocità. In precedenza ci aveva pensato Mkhitaryan a ribadire in rete la respinta miracolosa di Mignolet sulla girata ravvicinata del Batman gabonese.
Reds schiacciano gli ospiti in area di rigore e si producono in una innumerevole serie di conclusioni pericolose. Origi è semplicemente splendido in avanti. Dà peso all’attacco, tiene palla, la gira ai compagni ed arriva spesso al tiro. Anche Firmino gira bene e Milner si fa in quattro, l’unico sottotono sembra Lallana.

Alla fine del primo tempo, però, il punteggio è sempre lo stesso ed agli uomini di Klopp servirebbero 3 gol per ribaltare il discorso qualificazione. Impossibile… o quasi.
La rete, tante volte sfiorata nella prima parte di gara, arriva quasi subito nel secondo tempo, con Origi, messo in porta da un assist preciso di Can, che batte sul tempo Weidenfeller in uscita e fa infuocare gli animi sugli spalti.
Anfield spinge ed il Liverpool prova di tutto per agguantare il 2-2, ma si espone al contropiede e quando Hummels esce a testa alta dalla difesa al 57′ e vede il movimento di Reus dietro le spalle della difesa ecco che arriva il 3-1.
Dopo Batman, anche Robin vive il suo momento di gloria freddando Mignolet in uscita e ringraziando Sakho che, impaurito dalla velocità di Aubameyang, resta troppo basso e tiene in gioco il tedesco. E’ finita… o quasi.
La rete è un macigno sul morale della squadra di Klopp, che inevitabilmente inizia a perdere incisività e forse anche determinazione. L’allenatore tedesco allora decide di ritoccare l’assetto inserendo un centrocampista in più, Allen, al posto dello spento Lallana e sostituendo Firmino con Sturridge.
Passano 4 minuti ed al 66′ Coutinho scambia con Milner al limite dell’area e di destro porta il risultato sul 3-2. Con 24 minuti da giocare, ora c’è speranza.
Anfield è una pentola in ebollizione, il Borussia è abituato alla folla urlante del Signal Iduna Park, ma è difficile non sentire la tensione che sale e sale sempre di più.
Milner per tutta la serata viene beccato dai suoi tifosi per i suoi corner battuti troppo bassi sul primo palo. Quando si presenta dalla bandierina al 79′ la gente alle sue spalle si strappa i capelli dalla testa per chiedergli una traiettoria più alta. Niente, palla bassa. Di nuovo. Stavolta, però, la prende di tacco Sturridge prolungandola al centro per Sakho che si ritrova la palla sulla testa da due passi a porta vuota e fa 3-3.
Tuchel sente la sirena dell’allarme rosso e corre ai ripari, inserendo Ramos e Gündogan per Reus e Castro. I giallo-neri si riprendono e sembrano poter mantenere il controllo del match negli ultimi 10 minuti.
Il Liverpool non riesce a stringere d’assedio l’area avversaria, la lucidità viene meno e gli errori si moltiplicano.
Peccato, due belle partite, due pareggi, tanto spettacolo, ma eliminazione… o quasi.
Al 92′ l’arbitro fischia un’innocua punizione per i Reds verso la linea laterale destra all’altezza del centrocampo. Sturridge si stacca dai difensori e si lancia verso la fascia desta, Milner lo serve e si propone in avanti. Sturridge sbaglia lo stop, i difensori lo chiudono, allora tiene saggiamente palla, aspetta Milner e gli offre il pallone. Il gladiatore inglese dal numero 7 (il suo contachilometri ormai è andato in ebollizione da un pezzo), la mette pericolosamente al centro. La palla è alta per tutti, non per Lovren che arriva sul secondo palo e schiaccia in porta il gol del 4-3 che fa sgolare i telecronisti di mezza Europa.
E’ il tripudio, bandiere al vento, canti. L’ultimo brivido è una punizione di Gündogan dal limite dell’area, ma finisce fuori. Liverpool in semifinale, Borussia Dortmund eliminato. Chi l’avrebbe mai detto?
I Reds muoiono e risorgono almeno 3 volte in un match, i tedeschi giocano una partita intelligente, cercando di non farsi offuscare la mente dal forcing avversario e rimanendo per gran parte del tempo in controllo del risultato e della qualificazione. Poteva bastare… o quasi. Contro questo Liverpool, in questo stadio, mai dire mai.
La squadra di Klopp punta dritta alla finale di Basilea a questo punto, sia per fregiarsi di un prestigioso trofeo continentale, sia per giocarsi la possibilità di partecipare alla prossima Champions League, dato da non sottovalutare vista la situazione di classifica in Premier League.
Ad ogni modo, lo spettacolo calcistico offerto da queste due squadre nel doppio confronto è stato veramente eccezionale, finché è così siamo pur certi che You’ll never walk alone, nessuna delle due, siamo con voi!

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Cresciuto a pane e telecronache delle proprie partite con le figurine Panini sul campo di Subbuteo, sviluppa una passione viscerale per il calcio, che si trasforma presto in autentica dipendenza. Da sempre dalla parte degli underdog, non scambierebbe mai 1000 vittorie da cowboy con un unico grande successo indiano sul Little Bighorn. Tra una partita e l'altra, trova il tempo per laurearsi in economia, Tuttocalcioestero gli offre l'occasione per trarre finalmente qualcosa di buono dalla sua "malattia" per il pallone, strizzando l'occhio al sogno nel cassetto del giornalismo di professione.