Once in a lifetime

Klopp

La serata che ha appena trascorso Jurgen Klopp, probabilmente, non avrà modo di riviverla mai più. Una sfida complicata, in particolare per un uomo del suo temperamento tenuto in vita dall’istinto e l’emotività. Al Signal Iduna Park, i tifosi del Borussia Dortmund hanno omaggiato a dovere l’allenatore che ha ricollocato i giallo-neri tra le migliori squadre d’Europa. Dalla parte più calda dei sostenitori della squadra di casa, uno striscione (comprensivo del volto del mister) recitava “Danke Jurgen“.

Il momento più emozionante è arrivato prima della sfida però, durante il riscaldamento delle due squadre Klopp,  involontariamente, si gira a fissare l’allenamento del Borussia Dortmund e resta con lo sguardo rivolto verso i giallo-neri a lungo quasi come se nulla fosse cambiato da un anno a questa parte. Il cambiamento è però arrivato ed i Schwarzgelben se ne accorgono molto presto: Origi, schierato a sorpresa al posto del più quotato Sturridge, porta in vantaggio il Liverpool (totalmente errata la lettura di Hummels). Klopp non si trattiene anzi, ha voglia di esultare: agita i pugni come al solito e scuote le braccia. Il tedesco rientra nella categoria, assolutamente più apprezzata, di chi affronta la sua ex-squadra ma decide sempre e comunque di esultare. La gioia, che sia dopo un gol o un salvataggio sulla linea, non va mai trattenuta dentro: è difficile per una persona equilibrata figuratevi per chi vive la partita come se la stesse giocando.

Al termine della partita, comunque, Klopp va a salutare la sua precedente e compagine e dedica ai sostenitori del BVB un lungo e caloroso applauso. In quell’istante non conta il risultato finale, non importa nulla, solo la riconoscenza reciproca che hanno i due protagonisti della storia, perché Jurgen resterà sempre un figlio del muro giallo-nero e con un carattere del genere non è neanche impossibile indovinarne il motivo.

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Classe 96. Aspirante giornalista e telecronista, coltiva la sua passione scrivendo per tuttocalcioestero.it. E' un amante sfrenato degli intrecci specie quando a fondersi sono calcio e storia, lato poetico in una vita fatta di prosa.