L’involuzione dei campioni: il Guangzhou Evergrande saluta la Champions asiatica

Dalle stelle… alla disperazione nel giro di pochi mesi. Il Guangzhou Evergrande campione d’Asia saluterà in anticipo la Champions League, uscendo precocemente nella fase a gironi. Determinante è stata la sconfitta di ieri sul campo dei giapponesi dell’Urawa Red Diamond.

Il Guangzhou nelle prime tre partite del girone aveva ottenuto solo due punti, strappando uno sterile pareggio in casa contro il Pohang Steelers, per poi perdere all’ultimo secondo contro il Sidney e infine farsi rimontare in casa proprio dall’Urawa. Contro i giapponesi al Tianhe Stadium il Guangzhou ha palesato i propri problemi difensivi e di concentrazione, passando dal 2-0 maturato nei primi minuti al 2-2 finale.
Ottenere una vittoria in Giappone era fondamentale, ma le Tigri del Canton sono state letteralmente domate dall’Urawa, che ha fatto propria la partita con un possesso palla che ha mandato in tilt gli uomini di Scolari, e con il gol di Muto, una prodezza balistica dal limite che si è infilata sotto l’incrocio dei pali.

Com’è possibile che la miglior squadra d’Asia abbia subito un involuzione così radicale in soli quattro mesi?

Quella del Guangzhou non è una squadra giovane, i suoi elementi nella scorsa stagione sono stati spremuti fino al midollo e non riescono più a esprimersi a certi livelli. I campioni d’Asia e di Cina dopo cinque anni di successi hanno deciso di mantenere lo stesso identico gruppo, senza rinnovare l’undici titolare. I punti della problematica gestione Scolari sono molteplici:

-La mancanza di un gioco efficace: già evidente nella scorsa stagione, dove alcune partite sono state risolte da iniziative individuali. Scolari in questa stagione ha confermato il 4-2-3-1 visto nelle ultime battute del 2015, ma il gioco delle Tigri del Canton -che ben si sviluppa sulle fasce, in particolar modo sulla destra con Zhang Linpeng- crea poche occasioni da gol. Contro difese schierate e accorte, gli uomini di Scolari non riescono a crearsi varchi per mettere in condizione gli attaccanti di andare al tiro. Una volta andati in svantaggio contro l’Urawa, il Guangzhou concretamente ha realizzato un solo tiro dalla distanza con Paulinho, respinto fortunosamente dal portiere con il piede. Obiettivamente troppo poco.

No Turn over: Scolari utilizza sempre gli stessi uomini in questo inizio di stagione, l’unico cambio è l’alternanza fra Gao Lin e Yu Hanchao sulla fascia sinistra, il primo è titolare in campionato, il secondo in coppa. Questo fatto ha ulteriormente affaticato la squadra, che non riesce a esprimere la stessa intensità quando gli impegni si fanno più ravvicinati. Eppure le alternative ci sarebbero: a partire da Zheng Long sulla fascia destra, il fortissimo esterno destro, protagonista nella scorsa stagione, è stato utilizzato con il contagocce. In attacco rimangono dei grossi misteri Alan e il giovane Wu Xi. Il brasiliano arrivato lo scorso anno dal Salisburgo ha saltato quasi interamente il 2015 a causa di un infortunio, e non sembra essere considerato da Scolari. Wu Xi, scuola Atletico Madrid è stato utilizzato solo negli ultimi 20′ contro l’Urawa, troppo poco per esprimere un giudizio e capire se può essere una valida alternativa a Jackson.
La mancanza di alternative è ancora più grave a centrocampo. Nel 4-2-3-1 la mediana è sempre stata composta da Paulinho e Zheng Zhi. Il brasiliano sta tornando agli stessi livelli della scorsa stagione dopo un inizio stentante, mentre il capitano del Guangzhou è completamente spaesato, un giocatore stanco che non difende ne imposta. A 36 anni è impensabile che Zheng possa essere sempre titolare, al suo posto scalpita il giovane Liao Lisheng, che durante la Coppa d’Asia U23 con la Cina ha fatto vedere grandi cose, segnando tre gol nelle tre partite disputate. Chi meglio di lui può rappresentare il futuro del Guangzhou? Eppure Scolari non lo ha mai utilizzato.

-Difesa precaria: Quello arretrato è il reparto che presenta più problematiche, che ha subito l’involuzione più drastica. Con gli attaccanti e i centrocampisti proiettati in avanti, i difensori Kim e Feng Xiaoting vengono spesso lasciati soli, i due soffrono terribilmente il confronto diretto con gli avversari in velocità. Lo sbilanciamento della squadra è dato anche dal terzino Zhang Linpeng, che spesso va a sovrapporre, lasciando una voragine sulla destra.

-Jackson Martinez: arrivato in Cina per rendere il Guangzhou ancora più grande, si è rivelato un dispendio inutile di soldi, ben 42 milioni di euro. A questo punto era meglio tenersi Elkeson. L’attaccante colombiano in questo inizio di stagione ha segnato solo tre gol in campionato (in tre partite) ma è rimasto a secco in Champione e Supercoppa. Obiettivamente troppo poco per il secondo giocatore più caro d’Asia. Jackson ha sbagliato valanghe di gol, anche semplici, addossandosi le antipatie della tifoseria e della stampa. In effetti 42 milioni per un giocatore bravo a lavorare di sponda sono tanti, l’affinità con Goulart non è stata ancora raggiunta appieno.

Ora al Guangzhou rimane solo il campionato, dove sarà difficile imporsi nuovamente visto lo splendido stato di forma di Hebei Fortune e Jiangsu Suning, che si pongono come nuove realtà dominanti. Per Scolari sarà necessario cambiare modulo (magari tornare al 4-3-3), provare a cambiare l’undici titolare, e sperare in qualche innesto di valore a partire dall’estate, dato che questo Guangzhou Evegrande, è giunto alla fine di un ciclo glorioso.

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Sono nato a Urbino il 2 maggio 1991. Nel luglio 2015 ho conseguito la laurea in Chimica e tecnologie farmaceutiche. Mi occupo di giornalismo sportivo con un'attenzione particolare al lato economico e allo sviluppo del calcio in Cina, che approfondisco nel mio Blog Calcio Cina. Nel febbraio 2016 ho pubblicato il mio primo libro: IL SOGNO CINESE, STORIA ED ECONOMIA DEL CALCIO IN CINA, il primo volume, perlomeno in Europa a trattare questo argomento. Scrivo anche di saggistica (sovversiva) per kultural.eu