Le pagelle di Bayern Monaco-Benfica: minimo sforzo, massima resa

Bayern Monaco

Neuer 6,5 Presente, non puoi mai aspettarti di superarlo facilmente. Gli attaccanti avversari hanno anche un paio di occasioni da dentro l’area, ma il portierone tedesco risponde da campione. Nessun passaggio a vuoto.

Lahm 6,5 Forse è l’unico difensore di ruolo in campo e svolge il suo compito diligentemente. Sul finire del match, nonostante i suoi dati anagrafici non l’aiutino, trova anche modo di sganciarsi in avanti e rendersi pericoloso.

Kimmich 5,5 Perché? Di tutte le soluzioni creative di Guardiola questa è quella meno comprensibile. Il ragazzo non è un difensore, può forse giocar meglio la palla rispetto ad un centrale classico, ma non è un difensore (dal 60′ Javi Martinez 6,5 Molto più sicuro di Kimmich, salva anche un gol su tiro a botta sicura di Jonas).

Alaba 5,5 Leggi Kimmich, aggiungi più classe, ma anche più sbadatezza. E’ dalle sue parti che gli squali avversari Jonas e Mitroglu sfondano più facilmente.

Bernat 7 Sempre in proiezione offensiva, trita la fascia di competenza, si rende spesso partecipe della manovra offensiva e non è un caso se serve l’assist a Vidal.

Douglas Costa 5,5 Sottotono, al brasiliano non riescono molte giocate stasera. Prova a metterci anche veemenza fisica, ma è più che altro uno spreco d’energie, tant’è che viene sostituito. (dal 70′ Coman 5,5 Non ha lo stesso impatto che aveva avuto nel match di ritorno contro la Juventus. Tenta più volte il numero, tanto fumo poco arrosto)

Müller 6,5 Bravissimo come al solito negli inserimenti in area di rigore partendo dalla tre quarti, sorprende quasi sempre i difensori, ma è impreciso al tiro (dall’85’ Götze s.v.).

Vidal 7,5 Uomo ovunque, dovrebbe fungere da raccordo tra difesa e centrocampo, in realtà è un difensore aggiunto quando la squadra si abbassa, tanto che salva anche un paio di gol, ed un attaccante aggiunto quando la squadra si riversa in avanti, tanto che arriva anche a segnare il gol decisivo.

Thiago 6,5 Sempre sveglio e pronto alla giocata. Imprevedibile con la palla tra i piedi e sui calci piazzati è anche attento ad aiutare i compagni in fase di ripiegamento.

Ribery 7,5 Incontenibile sulla sua fascia, sembra tornato al massimo della forma e, coadiuvato dal compagno di scorribande Bernat, è un’autentica spina nel fianco dal primo all’ultimo minuto. Sempre pericoloso.

Lewandowski 5,5 Non benissimo questa sera l’attaccante polacco. Già il fatto di essere rimasto a secco è una notizia, ma, a parte un buon inizio di primo tempo in cui entra anche nell’azione del gol, nella ripresa rimane ai margini della manovra e, quando ha l’occasionissima nei minuti finali a tu per tu col portiere, tenta un improbabile assist per Lahm vanificando la possibilità del raddoppio.

All. Guardiola 5,5 Ha vinto, ok, ma null’altro. Dal suo Bayern ci si aspetta sempre molto e dopo il grande spavento del turno superato ai supplementari contro la Juve si pensava ad un grande match in casa contro il Benfica. Invece anche stavolta la qualificazione si deciderà in gran parte nella gara di ritorno.

 

Benfica

Ederson 6,5 Buona partita del portiere brasiliano, si fa sempre trovare pronto e salva il risultato in diverse occasioni.

André Almeyda 5 Forse non è neanche tutta colpa sua, ma le cose migliori del Bayern arrivano quasi sempre dalla sua parte. Certamente Pizzi non aiuta molto in difesa e Bernat spinge più di Lahm, però Ribery gli ha fatto letteralmente vedere i sorci verdi.

Lindelof 6,5 Lotta e si dà da fare per tenere a bada Lewandowski, in gran parte riuscendoci, ma soffre un po’ gli inserimenti dei centrocampisti.

Jardel 6 Più in difficoltà del compagno di difesa, anche negli scontri aerei. Anche per lui fermare gli inserimenti da dietro dei trequartisti del Bayern è un’impresa a dir poco ardua.

Eliseu 4,5 Difensivamente pressoché nullo, si fa scivolare dietro Vidal che lo anticipa per l’1-0 e poco dopo si perde anche Müller che sfiora il raddoppio al volo. Si riprende leggermente nella ripresa, ma tira un sospiro di sollievo solo al fischio finale.

Pizzi 6 Ottimo in fase propositiva, tra i migliori dei suoi nelle azioni offensive, ma non è assolutamente in grado di dare copertura sulle sgaloppate di Bernat, in primis in occasione del gol, quando il terzino spagnolo non viene seguito e rimane libero di crossare (dal 91′ Samaris s.v.).

Fejsa 6,5 Ottimo primo tempo in interdizione, un’autentica macchina recupera-palloni, poi con l’andare dei minuti cala fisicamente e si abbassa quasi sulla linea dei difensori.

Renato Sanches 7 Giocatore completo, uno dei giovani prospetti più interessanti d’Europa. Nel primo tempo entra un po’ timido, ma cresce man mano che la partita entra nel vivo ed esce allo scoperto nella ripresa, facendo anche buone cose in fase di ripartenza.

Gaitan 5 Male il capitano, ci si aspettava di più da uno dei giocatori simbolo, ma resta in ombra per gran parte del tempo.

Jonas 6 Raggiunge la sufficienza come media tra la prestazione del primo e quella del secondo tempo. Nella prima parte della partita è assente ingiustificato, nella seconda invece gioca maggiormente la palla, tenta alcuni numeri e sfiora anche il gol in un paio di occasioni (all’82’ Salvio s.v.).

Mitroglu 6 Al contrario del compagno d’attacco la sua prestazione è piuttosto costante, senza passaggi a vuoto, né acuti. Lotta contro i difensori avversari e si fa valere. Peccato che ogni tanto finisca col pestare i piedi a Jonas (dal 70′ Raul Jimenez 5,5 Prestazione inconsistente, dopo il suo ingresso in campo il Benfica perde qualcosina in avanti).

All. Rui Vitoria 6,5 Bella partita del suo Benfica, che si presenta all’Allianz Arena con un 4-4-2 che è quasi un 4-2-4 visto che gli esterni di centrocampo sono Pizzi e Gaitan, sicuramente più votati all’attacco che al contenimento. La squadra portoghese avrebbe potuto sfruttare anche un paio di occasioni per tentare il colpaccio e giocarsi il ritorno partendo pari. Ad ogni modo, qualificazione ancora aperta e non era scontato con l’andata in trasferta.

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Cresciuto a pane e telecronache delle proprie partite con le figurine Panini sul campo di Subbuteo, sviluppa una passione viscerale per il calcio, che si trasforma presto in autentica dipendenza. Da sempre dalla parte degli underdog, non scambierebbe mai 1000 vittorie da cowboy con un unico grande successo indiano sul Little Bighorn. Tra una partita e l'altra, trova il tempo per laurearsi in economia, Tuttocalcioestero gli offre l'occasione per trarre finalmente qualcosa di buono dalla sua "malattia" per il pallone, strizzando l'occhio al sogno nel cassetto del giornalismo di professione.

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