Calma, non c’è fretta: non è ancora arrivato il momento per Benjamin Köhler di svuotare le sue cose dall’armadietto e lasciare lo spogliatoio dell’Union Berlin. Il suo contratto sarebbe dovuto scadere il prossimo giugno, ma, con tutta onestà, nell’ambiente berlinese in pochi credevano fosse giunto il momento degli addii. Nella giornata di oggi, il club con sede a Köpenick ha, infatti, annunciato di aver prolungato fino a giugno 2017, il contratto che lega il centrocampista alla squadra.
Ed è la seconda volta che accade: nel febbraio 2015, a Benny venne diagnosticato il linfoma di Hodgkin, tumore maligno che colpisce il sistema linfatico; l’Union Berlin, grande famiglia qual è, decise di testimoniare la sua vicinanza e il suo affetto estendendogli il contratto, che sarebbe scaduto a fine stagione, per un altro anno ancora. Il tempo necessario, credevano tutti, per permettere al ragazzotto, ora 35enne, di curarsi, sconfiggere la malattia, riprendersi dal calvario e allacciarsi nuovamente le scarpe da calcio per ritornale sul rettangolo verde.
Detto fatto (ora lo semplifichiamo) dopo praticamente solo un anno ha sconfitto la malattia, è rientrato in gruppo seguendo la squadra nel ritiro invernale in Spagna; poi una “passerella” d’onore nei minuti finali della prestigiosa amichevole di fine gennaio contro il Borussia Dortmund che l’Union ha regalato a tutti i tifosi presenti all’Alte Försterei per i suoi 50 anni di vita. Ma il numero 7, dal 2012 nel club, non ha lottato solo per una vetrina e qualche pacca sulle spalle: nella penultima partita di Zweiteliga, quella vinta 3-1 sull’Eintracht Braunschweig, Köhler è entrato al 77’ completando la sua rincorsa alla vita, mentre nell’ultimo match contro il St. Pauli ha fatto il suo esordio stagionale in trasferta, anche questa volta subentrando dalla panchina.
«Benjamin Köhler ha lottato con energia ammirevole contro la grave malattie e ha combattuto con successo per rientrare di nuovo in squadra. Questa mentalità e, naturalmente, le sue qualità come calciatore potranno ancora essere molto utili per noi nel prossimo anno», ha commentato Helmut Schulte, dirigente dell’Union Berlin. «Sono molto contento di questa scelta: per il sostegno che ho ricevuto, sarò sempre grato. E questo è un motivo in più per tornare a servizio della squadra: lo vedo come un incentivo e un obbligo», sono, invece le parole di Benjamin che per il momento deve rimettere lo scatolone da trasloco in soffitta.