Himmelmann, questa volta, salva il risultato: 0-0 tra St. Pauli e Union Berlin

Quello che Robin Himmelmann regala, Robin Himmelmann se lo riprende: esattamente un anno fa, era il 20 marzo 2015, l’Union Berlin ebbe la meglio sul St. Pauli penultimo in classica, grazie alla rete di Sebastian Polter su erroraccio dell’estremo difensore della squadra amburghese. Un anno dopo, nel match finito con un pareggio a reti bianche, è nuovamente Himmelmann il protagonista, questa volta nei panni da supereroe dei fumetti, come ci ricorda il suo nome, si allunga in torsione, al 38’, negando la gioia a Kreilach e di fatto bloccando il risultato. Lo 0-0, però, non deve ingannare: è stata una partita dinamica giocata meglio dagli ospiti berlinesi che, nonostante le tre sconfitte consecutive in trasferta e gli innumerevoli infortunati, hanno imbrigliato gli avversari concedendo poco e nulla. Il St. Pauli, dopo un entusiasmante girone d’andata, ha provato a tenere la scia delle prime tre in classifica, ma le inaspettate e pesanti sconfitte al Millerntor Stadion contro il FSV Frankfurt e Paderborn hanno fatto perdere il treno della Bundesliga.

Per la 28esima partita di Zweiteliga, André Hofschneider deve aggiornare il numero degli indisponibili: fermo per un turno di squalifica il capitano Kessel, a cui si aggiungono i lungodegenti Skrzybski, Korte, Schönheim e Thiel, gli infortunati della settimana Trimmel e Kroos aussetzen. Parte dalla panchina, invece, Bobby Wood, dopo gli impegni con la nazionale americana, mentre gioca dal primo minuto Adrian Nikci, solo 5’ in questa stagione. Ecco, dunque, il 4 – 3 – 3: Busk – Nikci, Leistner, Pogatetz, Parensen – Zejnullahu, Daube, Kreilach – Quiring (83. Quaner), Redondo (75. Köhler), Brandy.

E’ dei padroni di casa il primo brivido del match: al 7’, Brandy dal fondo di destra crossa al centro un pallone insidioso che il terzino Hornschuh riesce a deviare con la coscia sopra la traversa; al 15’, invece, ci prova il St. Pauli con Sobota che, rientra sulla sinistra, e dal vertice dell’area prova un tiro a giro, alto anche questo. Pogatetz di testa su calcio d’angolo e Brandy che non riesce in scivolata a toccare quanto basta la sfera su cross di Redondo sono i successivi tentativi velleitari dell’Union Berlin che alla mezz’ora rischia tremendamente di andare sotto: sugli sviluppi di un corner, Lasse Sobiech, difensore e capitato del St. Pauli, svetta perentorio, colpo di testa indirizzato verso l’angolino basso sinistro, ma è lesto Busk a “soffiare” la sfera e mandarla sul palo. Al 38’, ecco, l’occasione più ghiotta di tutto l’incontro: calcio di punizione battuto dall’ex Daube, Damir Kreilach è sempre minaccioso per i suoi inserimenti in area, sovrasta l’altro centrale Ziereis e impatta la palla di testa a pochissimi passi dalla porta. Tutti in piedi allo stadio tra chi trattiene il fiato e chi è pronto a esultare, ma Robin Himmelmann effettua una parata mostruosa, tutto istinto, e smanaccia.

Nel secondo tempo ci si aspettava una marcia in più da parte degli uomini di Ewald Lienen, ma con poche idee, qualche lancio lungo di troppo e le buone chiusure di Pogatetz e Leistner fanno scemare l’adrenalina del match rendendo i secondi 45 minuti poco entusiasmanti. Con l’Union Berlin senza una punta seria, sono state poche le opportunità per passare in vantaggio: al 75’, è Thy a provarci per i padroni di casa, ma la sua mezza rovesciata, bella e di spalle alla porta, finisce di poco sopra il montante. Appena 60 secondi dopo è ancora Kreilach a impensierire: sempre con il suo terzo tempo in area di rigore, sempre di testa, segna, ma in posizione di fuorigioco. Qualche istante prima, Köhler ha fatto il suo debutto stagionale in trasferta ed è stata l’ultima emozione della gara.

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Giornalista, nato a Bari in un ambiente dove gli si diceva di tifare per i bianco-rossi, ha seguito il suggerimento alla lettera appassionandosi all'Union Berlin. Fidanzato ufficialmente con il club dal 12 agosto del 2012 quando ha assistito ad una partita per la prima volta nello stadio An der Alten Försterei. Ama i cappelli: i suoi, quello di De Gregori, di Charlie Brown, di Alan Grant e di Nereo Rocco.