Manchester United-West Ham 1-1: Payet illude gli Hammers, Martial manda la sfida al replay

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Stati di forma e umori completamente differenti quelli che accompagnano Manchester United West Ham in questo quarto di finale di FA Cup. Da una parte i diavoli rossi sono alle prese con una delle peggiori stagioni da quando Sir Alex ha deciso di abbandonare definitivamente la panchina, con Van Gaal sulla graticola per l’ennesima volta; una nuova sconfitta dopo quella patita in settimana contro il Liverpool in Europa, potrebbe far calare definitivamente il sipario sull’avventura del tecnico olandese in quel di Manchester. I martelli arrivano invece sulle ali dell’entusiasmo a questa affascinante sfida dell’Old Trafford, accompagnati da 9000 supporters e guidati in campo da una delle maggiori rivelazioni di questa Premier League, Dimitri Payet. Slaven Bilic si affida a Carroll ed Emenike là davanti, supportati dall’accoppiata di qualità composta proprio dal centrcampista francese e da Lanzini. Lo United risponde con Lingard, Ander Herrera e Martial alle spalle dell’unica punta Rashford.

Il primo tempo se ne va sulla scia dell’equilibrio. I padroni di casa partono forte, con un’ottima circolazione di palla e buone folate sulle fasce. Dopo 5′ è però il West Ham ad andare vicino al gol, prima un paio di volte con Carroll, poi con la nitida occasione sprecata da Emenike a due passi da David De Gea. E’ comunque dalle palle aree che arrivano i più grossi problemi per la difesa di Van Gaal, in difficoltà soprattutto nel contenere le discese di Cresswell. Lo United comunque non rimane a guardare, e verso la metà della prima frazione comincia a prendere le misure alla squadra di Bilic, sfruttando soprattutto la fascia sinistra di Martial, presidiata per l’occasione da Antonio reinventato terzino destro vista la piena emergenza nel ruolo. La chance più chiara dei primi 45′ ce l’ha Herrera, imbeccato superlativamente da Rojo ma sciupone nella conclusione, spedita sopra la traversa.

Al rientro dagli spogliatoi è subito chiaro il ritmo diverso che prenderà la partita. Dopo appena un minuto Antonio inventa per Emenike un cross insidiosissimo, ma De Gea è reattivo e anticipa la giocata dell’ex Nottingham Forest. Adesso è lo United che riesce a spingere forte, il centrocampo degli Hammers lascia più spazi agli avversari in mezzo al campo, che creano tanto senza però mai mettere davvero in pericolo Randolph. Al 64′ prima grande recriminazione per gli ospiti: Payet va giù su un contrasto da dietro di Rojo; il tocco sul piede è minimo ma c’è, il direttore di gara lascia però giocare. Il West Ham non ci sta, e al minuto 66 si fa giustizia da solo: Payet è l’incaricato di battere la punizione guadagnata a una trentina di metri dalla porta avversaria. Destro imparabile, che sbatte sul palo prima di infilarsi alle spalle di un incolpevole De Gea. Vantaggio Hammers!

La magia del francese esalta gli uomini di Bilic, supportati dai cori incessanti dei suoi tifosi. Al 77′ è sempre lo stesso giocatore ex Marsiglia a ripartire in velocità verso De Gea, prima di essere fermato dal fischio di Atkinson per un presunto fallo al limite dell’area su Varela, ultimo in difesa dei suoi. Qualche dubbio sulla decisione rimane. Appena 5′ più tardi i Red Devils riescono ad impattare il risultato: ottima circolazione da sinistra a destra ad aggirare la difesa del West Ham, Lingard va in profondità per Herrera, che dalla riga di fondo riesce a pescare l’acrobazia di Martial, al primo gol in carriera in FA Cup. Tutto molto bello, se non fosse per l’ennesima giustificata protesta dei martelli, per il mancato fischio sul fallo d’ostruzione ai danni di Randolph, ostacolato vistosamente da un giocatore United prima di poter intervenire sul tiro di Martial.

Gli ultimi scampoli di partita non regalano particolari sussulti. La pressione dei padroni di casa si concretizza in un nulla di fatto, così come l’ultimo forcing degli ospiti nei minuti di recupero. West Ham e Manchester United vanno così al replay, da giocare ad Upton Park in data da destinarsi. L’ultimo biglietto per Wembley non ha ancora un possessore. Crystal Palace, Everton e Watford rimangono alla finestra.

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Appassionato di basket americano e di calcio, soprattutto quello inglese da qualche tempo, dottore in Scienze Politiche e studente di Marketing presso la LUISS di Roma. Gioca agonisticamente a basket. Conta diverse collaborazioni sul web come redattore sportivo, specializzato in basket NBA e Premier League. E' regolarmente iscritto all'ODG del Lazio come pubblicista.