Norwich-Manchester City 0-0: gatto Silvestro Aguero non acchiappa i Canaries

Una delle partite meno spettacolari della Premier 2016 è decisamente quella tra Norwich e Manchester City di oggi.
La squadra di Alex Neil veniva da un pari e 9 sconfitte nelle ultime 10 partite e, di fronte, alla corazzata di Pellegrini pensa bene di chiudersi con tutti i suoi effettivi nella propria metà campo.
Il tecnico cileno si inventa un 4-4-2 all’inglese senza giocatori inglesi in campo, che infatti rimane uno schema facilmente prevedibile e del tutto sterile.
I Citizens tengono palla per gran parte del primo tempo, cercando ogni volta di servire un buon assist ad Aguero, pericoloso, ma non troppo, solamente in un paio di occasioni.
Di contro i giallo-verdi di casa non fanno altro che rompere il gioco avversario e, raramente, ripartono. Su una palla casualmente finita tra i piedi della giovane punta Bamford viene fuori, però, un gran sinistro dalla distanza che si stampa sulla traversa.
Il City recepisce il messaggio e nella ripresa decide di correre ancor meno rischi e tenere ancor più il pallone, per la noia (altro che gioia) di chi siede in tribuna o in poltrona davanti alla TV.
Nel secondo tempo la sorpresa più grande è la sostituzione di Bony, non tanto per l’uscita dal campo dell’ivoriano, quanto perché in tal modo ci si rende conto che era stato in campo per circa un’ora di gioco senza lasciare la benché minima traccia! Dunque sì, c’era anche lui!
Alex Neil crea scompiglio schierando l’artiglieria pesante (Mbokani e Jerome) verso il 67′, uno scompiglio tale da spostare forse un capello di Pellegrini dal volto, forse.
La gara, uguale, piatta, senza emozioni, scivola lentamente fino al 90′ chiudendosi con un più che prevedibile 0-0.
Punto buono per il Norwich in lotta per la salvezza, ma questa squadra francamente non si capisce come possa competere con gli organici a disposizione di Sunderland e Newcastle.
Il City, che voleva giocare e vincere tutte le partite restanti per mettere pressione alle prime tre, farebbe meglio a guardarsi alle spalle: il West Ham dista solo due punti e, se non bastasse, ci sono sempre United e Liverpool in risalita. Che Guardiola debba giocarsi l’Europa League l’anno prossimo?