Europa League: tris Shakhtar, ma l’Anderlecht spera. Fenerbahçe di misura, in Portogallo sarà battaglia

Europa League

Quattro match di Europa League alle 19.00: lo Shakhtar non chiude la pratica ma per l’Anderlecht si fa davvero dura.  Fenerbahçe che invece è atteso da una difficile trasferta in terra portoghese. Il Dortmund schianta gli Spurs, a Basilea ci si annoia.

Shakthar Donetsk-Anderlecht 3-1

Partiamo da Leopoli, dove lo Shaktar Donetsk di Lucescu vince per 3-1 e si assicura un bel vantaggio in attesa del ritorno ad Anderlecht.

I ragazzi di Lucescu chiudono subito i giochi con un uno-due micidiale tra il 21’ e il 24’. Il vantaggio arriva grazie a Taison, dopo una azione prolungata degli ucraini: sbaglia la difesa dei belgi, si infila Kovalenko, che viene fermato in un primo momento da Proto, si ritrova il pallone sui piedi e serve Taison, che batte il portiere portoghese sul secondo palo. Tre minuti dopo, raddoppio delle Kroty: cross dalla destra di Srna, stacco impetuoso di Kucher e Proto battuto per la seconda volta. Gli ucraini dominano nel primo tempo, e l’Anderlecht non aspetta altro che l’intervallo per rientrare negli spogliatoi e schiarirsi le idee.

Il secondo tempo dei ragazzi di Hasi inizia subito con un altro piglio. Gli ospiti, infatti, spingono sin dalle prime battute e dopo una decina di minuti meriterebbero il gol su un super tiro di Defour, che piazza all’angolino ma trova a sua volta una super risposta di Pyatov. Al 68’ l’Anderlecht accorcia le distanze: bella azione sulla destra, con Ibrahima Conte che mette un cross in mezzo sul quale arriva, sul secondo palo, Acheampong, che in tuffo di testa fissa il punteggio sul 2-1. Sembra crederci la squadra di Hasi, ma passano appena una decina di minuti e lo Shakthar segna il 3-1: cross di Bernard e bel colpo di testa di Eduardo, che chiude la partita ma non la qualificazione, che rimane ancora aperta.

Fenerbahçe-Braga 1-0

A Istanbul il Fenerbahce, dopo una partita non pienissima di emozioni, batte il Braga per 1-0. Qualificazione che si deciderà in Portogallo.

La partita è molto equilibrata sin dai primi minuti, con le due squadre che quasi si annullano a vicenda. La prima occasione, al 39’, capita sui piedi di Van Persie, che riceve in mezzo all’area, ma fa partire un tiro debole sul quale Matheus non ha difficoltà a fiondarsi.

Il ritmo, nella seconda frazione, non aumenta. Le due squadre si studiano e l’unica occasione degna di nota è ancora di Van Persie, che trova il gol ma viene fermato dal guardalinee per fuorigioco. All’82’ arriva l’episodio che cambia la partita: Topal recupera palla a centrocampo, arriva indisturbato fino al limite dell’area e, di sinistro, batte il portiere del Braga. La qualificazione, come già detto, è ancora apertissima.

Basilea-Siviglia 0-0

Un’altra partita con poche emozioni è quella di St.Jakob-Park (sede della finale di quest’anno), dove ad uscirne in leggero vantaggio è il Siviglia, che ora in casa ha la possibilità di proseguire nel cammino della coppa che l’ha vista protagonista nelle ultime due stagioni.

Parte meglio il Basilea, che dopo 5’ ha una buona occasione con Xhaka, che serve in mezzo Janko. L’austriaco, però, non riesce a trovare la porta. Per il resto del primo tempo meglio il Siviglia, che grazie alla maggiore qualità, soprattutto a centrocampo, copre meglio il campo. Nonostante il predominio territoriale, però, gli spagnoli non riescono a creare pericoli davanti.

Nel secondo tempo arriva subito un’altra occasione per i padroni di casa, con Bjarnason che spara alto da posizione interessantissima. Al 64’ entra Konoplyanka, che tra gli andalusi sarà quello che proverà a rendersi più pericoloso. Proprio il giocatore ucraino, in campo da appena 4 minuti, calcia dal limite dell’area: è bravo Vaclik a distendersi e mandare la palla in calcio d’angolo. Un’altra occasione per gli spagnoli arriva al 79’, con lo stesso ex-Dnipro a provarci. Un’altra volta è il portiere degli svizzeri ad avere la meglio. Al’87’ N’Zonzi riceve, ingiustamente, viene espulso: per difendere la palla colpisce involontariamente Bjarnason, che simula in maniera vistosa ma trae in inganno Taylor, che estrae il secondo giallo e costringe la squadra di Emery a giocare gli ultimi minuti in inferiorità numerica.