Esclusiva TCE: Mario González, capocannoniere del Villarreal C

In esclusiva assoluta per “Il Sottomarino Giallo” il canterano del Villarreal, Mario González, si è raccontato a 360 gradi, dai suoi esordi alla situazione attuale. Attaccante del Juvenil campione di Spagna la scorsa estate, quest’anno ha già segnato tredici reti con il Villarreal C in Tercera División (capocannoniere della squadra e terzo miglior goleador del Gruppo 6), ma da un paio di mesi sta collezionando convocazioni con la squadra B, dove ha disputato sette spezzoni di gara.
Com’è nata la tua passione per il calcio? C’è chi dice che da piccoli tutti vogliamo fare l’attaccante, ma poi solo gli esibizionisti ci restano. Hai sempre saputo qual era il tuo ruolo o hai avuto dei ripensamenti?
«Fin da piccolo sono stato fanatico per il calcio, ne sono patito e credo che questa sia la cosa più importante per aver scelto di dedicarmici a tempo pieno. Ma anche mio padre è un appassionato e sicuramente anche questo ha influito sulla mia decisione di fare il calciatore. Per quanto riguarda il mio ruolo non so dirti perché ho scelto di fare l’attaccante, ho iniziato a giocarci da subito e ci sono rimasto, e sinceramente non ho mai pensato se fosse stato meglio un’altra posizione»,
Che ruolo ha avuto tuo zio Renato Porres nel trasformare la tua passione in un impegno settimanale?
«E’ stato colui che mi fece fare i primi passi per competere in una squadra,. Mi aveva visto giocare con i miei cugini in paese e decise di portarmi a un torneo con il Villarcayo, la squadra del paese dove di cui lui era l’allenatore. Credo che quel giorno iniziò la mia carriera come calciatore e gli sarò sempre grato».
Prima di approdare al Villarreal sei sempre stato nella cantera del Burgos, tranne una parentesi all’Atlético Madrid. Come sei finito là, e come mai la tua avventura nella capitale è finita così presto? Cosa no ha funzionato?
«Non saprei dirti perché non ha funzionato, se avessi saputo il motivo avrei tentato di cambiare la situazione. Ma nonostante tutto non rimpiango niente del mio passato, ho sempre dato il massimo ma in quel caso le cose non sono andate come avrei voluto».
Nell’estate del 2012 arrivasti a Vila-real su consiglio di José María Amorrortu, nonostante avessi offerte da Malaga, Mallorca e Real Madrid, è vero? Chi fu il primo uomo del Villarreal che ti contattò e cosa ti disse?
«Tutto vero, e venire al Villarreal è stata la miglior decisione che avrei potuto prendere. Conoscevo Rafa Juanes (ex-responsabile degli osservatori per la cantera dell’Atlético Madrid, oggi al Villarreal, ndr) dai tempi dell’Atlético Madrid e lui fu il raccordo per arrivare al Villarreal. Da lì in poi i mei genitori si misero in contatto con Antonio Cordon e il trasferimento andò in porto».
La scalata nel Villarreal è stata diretta, ti sei ritagliato piccoli spazi nelle selezioni giovanili fino all’apice dell’anno scorso: titolare nel Juvenil campione di Spagna ed esordio in Tercera. Cosa ti ha permesso di emergere in mezzo a tanti giovani provenienti da tutta la Spagna in un ruolo così delicato?
«Sono venuto al Villarreal molto motivato e mi sono trovato bene fin da subito. Io mi adatto rapidamente e perciò fin dall’inizio ha funzionato tutto. Sono stati tre anni e mezzo meravigliosi e spero ce ne siano molti altri. Mi trovo molto bene e voglio continuare qui».
Il Villarreal Juvenil è riuscito a fare qualcosa che non era mai riuscito a fare prima. Qual è stato il vostro segreto? Una generazione più forte o un allenatore che ha saputo rendere il massimo da ognuno di voi?
«Io sottolineerei due cose: un gruppo con un ambiente incredibile, sia dentro che fuori dal campo, e un allenatore che ha saputo trarre il miglior rendimento possibile da ognuno di noi. Questo unito a una generazione di giocatori molto forti, è stata una combinazione perfetta».
Ximo l’anno scorso ci ha raccontato che sei superstizioso, che vuoi uscire sempre per ultimo dallo spogliatoio e che lo rimproveri perché lui era il più lento (clicca qui per l’intervista completa). E’ vero? Ci racconti qualche altro aneddoto divertente dello spogliatoio?
«La verità è che sono molto fissato. Credo che tutti i giocatori alla fine hanno le loro abitudini e io ho le mie. Quello che vi ha detto Ximo è tutto vero, e potrei raccontarvene molte altre. Ad esempio utilizzo gli stessi pantaloncini in tutte le partite. Sono stupidaggini che permettono di concentrarti meglio».
Quest’hanno sei titolare nel C e hai anche debuttato nel B, dove c’è una concorrenza e una qualità altissima. Viste le premesse e i gol a raffica in Tercera, punti a fare il grande salto in Segunda il prossimo anno o senti di avere ancora molta strada davanti?
«Sono abbastanza contento di come sta andando la stagione: sto giocando molto con il Villarreal C e sono stato convocato già otto volte con il Villarreal B. Non mi piace pormi obiettivi a lungo termine, però credo che a tutti i giocatori della cantera piacerebbe avanzare anno dopo anno. Sarebbe molto importante per me poter stare nel Villarreal B l’anno che viene, però per questo devo lavorare molto fino a fine stagione».
Nel 2012 arrivasti firmando un quadriennale. Vai in scadenza a giugno o hai rinnovato il contratto?
«Rinnovai all’inizio del mio secondo anno nel club e mi resta ancora un anno e mezzo di contratto».
(Foto: blauigroc.com)