Cordón racconta il Villarreal: «Non c’era un altro Chéryshev sul mercato»

Antonio Cordón, direttore tecnico del Villarreal, ha parlato in lungo e in largo del Sottomarino giallo alla trasmissione “La Tribuna” sul canale regionale di Televisión de Castellón. Soprattutto di quello che è il suo settore, il mercato. A proposito del tema caldo Denis Chéryshev, ha detto: «Ci abbiamo provato, come abbiamo provato a prendere anche altri giocatori, però bisogna guardare avanti e pensare che abbiamo un ottimo organico». Ma ha specificato che non era una negoziazione gestita da lui in prima persona: «La trattativa di Denis, come quasi tutte quelle della prima squadra, le gestisce Fernando jr (RoigNegueroles, ndr), e la verità è che non so con chi ha trattato, non so se sia stata gestita direttamente dal presidente del Real Madrid o da qualcun’altro».
«Non era il nostro unico obiettivo, ma c’era in situazione per la quale già conosceva lo spogliatoio, l’allenatore, aveva già acquisito i movimenti richiesti dalla squadra, si sarebbe adattato da un giorno all’altro» ha spiegato Cordón «Un altro giocatore con caratteristiche molto simili a quelle di Chéryshev sarebbe costato di più. Un giocatore prelevabile in prestito o a condizioni economiche favorevoli, con qualità simili alle sue non lo abbiamo trovato sul mercato. O meglio, qualcuno lo abbiamo trovato ma per una circostanza o per l’altra è stato inattuabile». Il mercato si è conclusa con una sola operazione, ma in uscita, quella di Jokić. «Abbiamo ricevuto offerte per molti giocatori sia della prima squadra che della cantera, ma abbiamo ritenuto che nella situazione attuale fosse più conveniente trattenerli». Il riferimento probabilmente è a Tomás Pina, il cui staff ha provato a proporlo al Valencia, e forse ad altri club, mentre altri rumour in uscita parlavano di un’offerta del Gladbach per Nahuel Leiva. Sicuramente Rodri, Alfonso Pedraza e Léo Suárez del B.
«Prima di acquistare un giocatore per la prima squadra, per il B o per il C, pensiamo a chi c’è attualmente in rosa in quel ruolo. Non vogliamo tarpare le ali a nessuno, o per lo meno se crediamo che il giocatore in rosa abbia un futuro cerchiamo di tenere la finestra aperta affinché possa migliorare e scalare le categorie» ha detto il direttore tecnico a proposito del mercato in relazione al lavoro con i giovani. «Léo Suárez è molto giovane e deve continuare a lavorare intensamente, ha qualità tecniche fuori dal comune ma deve migliorare dal punto di vista fisico, perciò ci aspettiamo che migliori ancora molto. Il Léo Saurez di adesso non è quello che era arrivato l’anno scorso, perciò se continua così immaginate che giocatore potrà essere il prossimo anno. Sotto la guida di Marcelino, che con i giovani ha molta pazienza e ama il bel calcio e i giocatori di qualità, sono certo che continuerà a migliorare».
Sui due Samu, García e Castilejo. «Sono ragazzi giovani che hanno trascorso quasi tutta la loro vita a Málaga, cambiare posto, cambiare metodologia di lavoro e tutto quanto non è stato facile, necessitano di un tempo di adattamento maggiore». E una chicca su Soldado. «Ha tardato ad arrivare: a dire la verità lo volevamo già da quando era Infantil (under-14) nel C.D. Don Bosco». Ma all’epoca il Villarreal non era quello di oggi. «Agli inizi eravamo solo io e Paquito (Francisco García). Quando Fernando (Roig) veniva con me, e succedeva spesso, ci portavamo dietro i fogli del progetto della Ciudad Deportiva, perché ci costava molto lavoro convincere i giocatori a venire da noi, sia per la prima squadra che i giovani. Alla fine parlavamo solamente di un progetto, non avevamo ancora costruito nulla. Adesso invece a livello giovanile competiamo alla pari con Real Madrid, Barcellona, Atlético o Valencia».
Sull’ampiezza attuale del Villarreal. «La nostra segreteria tecnica non è grande come quella di altri club, ma è efficiente: ci sono cinque osservatori che si spartiscono tutta la mappa dei campionati mondiali che ci interessano» (tra questi Antonio Salamanca, ex-Liverpool, si è rivelato un paio di anni fa con una lunga intervista sul mondo dello scouting). Infine c’è tempo anche per raccontare un aneddoto sul presidente. «La sua passione per la cantera è incredibile. Puoi incontrarlo di mattina a vedere l’Infantil Roda (la società giovanile satellite del Villarreal), sedersi al tuo lato e la prima cosa che ti dice è: “chi arriverà in prima squadra?”. Hanno solo dodici-tredici anni, però lui ama tutto questo».
(Foto: marca.com)