Vi ricordate di Alexy Bosetti, giocatore-ultrà cresciuto nelle file del Nizza con cui ha anche debuttato in Ligue 1? Dop un deludente periodo di prestito al Tours (Ligue 2), l’attaccante francese si sta preparando ad una nuova destinazione, piuttosto insolita.
Infatti, secondo quanto riportato da France Football, il prossimo club di Bosetti sarà il Sarpsborg 08, società norvegese militante nella Tippeligaen (ha chiuso all’ottavo posto nella scorsa stagione), la massima divisione locale.
Se la trattativa, così come sembra, dovesse andare a buon fine, la scelta di Bosetti (nella foto, www.letemps.ch) sarebbe quanto meno sorprendente. L’attaccante del Tours, guidato da Marco Simone, era sceso di categoria con ben altre ambizioni e mai avrebbe pensato di lasciare la Ligue 2 a metà stagione, con sole 9 presenze, un goal realizzato e un assist.
Purtroppo, a far parlare di Bosetti erano sempre meno le sue prestazioni sul campo di gioco e l’ex bomber delle giovanili del Nizza era presto finito nel dimenticatoio nelle ultime settimane, al punto di diventare la sesta scelta del tecnico per il reparto offensivo.
Campione del Mondo Under 20 con la Francia (insieme ai più noti Digne, Pogba e Kondogbia), Bosetti frequentava regolarmente il tifo organizzato nizzardo ed aveva dichiarato di non voler mai giocare con nessun’altra squadra francese, senza nascondere simpatie per alcune squadre italiane come Lazio e, soprattutto, Inter. In particolare, ai colori nerazzurri era fortemente legato al punto di frequentare anche la Curva Nord del Meazza quando gli impegni calcistici lo permettevano.
Il Tours sembrava il giusto compromesso per rilanciare al sua carriera: una squadra francese che gli concedesse spazio, senza trovarsi di fronte i colori del suo cuore. L’avventura di Alexy (origini italiane, sparse tra la Liguria e la Toscana) nella cadetteria francese sembra, però, giunta al capolinea e la prossima tappa del bomber-ultrà sarà probabilmente la fredda Norvegia.
Forse, la giusta occasione per rilanciarsi lontano dei riflettori e dalle aspettative di un calcio francese che ha sempre messo in primo piano i suoi sentimenti calcistici piuttosto che le qualità mostrate sul campo da gioco.