Seconda parte della rubrica “Gli Emigranti del Pallone – New Year Edition” e stavolta andiamo a scoprire il vincitore del tanto nuovo quanto ambito “Emigrante d’Oro 2015”.
In Spagna meritano sicuramente una menzione d’onore i difensori, che hanno esportato in terra iberica l’apprezzata tradizione italiana. Citiamo per primo lo sfortunato Marco Andreolli: l’ex Inter ha avuto pochissime chance in patria (anche se nel Chievo aveva ben figurato), scegliendo di giocarsi le proprie carte in quel di Siviglia, dove nel giro di qualche mese era diventato la vera e propria colonna della retroguardia andalusa. Usiamo il passato perché il povero Marco, lo scorso novembre, ha riportato la rottura del tendine d’Achille, costringendolo dunque a saltare tutto il resto della stagione. Un vero e proprio peccato. Continua invece l’avventura per un altro ex interista, Cristiano Biraghi, che sulle fasce del Granada ha trovato nuova linfa dopo le delusioni assaporate in Italia, dove nessun club gli ha garantito spazio: chissà che la famiglia Pozzo non decida di portarlo a Udine, dove un esterno difensivo servirebbe in previsione del quasi certo addio di Widmer a fine stagione. Molto bene anche Cristiano Piccini, che con la maglia del Betis ha trovato la giusta continuità d’impiego, diventando un elemento fondamentale della difesa dei bianco-verdi a suon di ottime prestazioni nonostante la mediocrità generale della squadra. Nota a margine, il 2016 potrebbe portare un’altra novità in Spagna, dove è atteso l’esordio da dirigente, in casa Maiorca, di un grandissimo come Alessandro Del Piero, chiamato a rivestire il ruolo di DS dal suo grande amico Steve Nash, neo-proprietario della squadra maiorchina che annovera tra le sue fila (pare per poco ancora) anche Rolando Bianchi.
In Ligue 1 ancora non credono alla poca lungimiranza avuta dai club italiani che si sono lasciati sfuggire un boccone prelibato come Marco Verratti. Il regista classe ’92 sta impressionando tutti per la qualità del gioco prodotto e il PSG se lo coccola (e la quotazione sale, per la gioia degli sceicchi). Ottima la sua stagione fin qua, anche se possiamo dire lo stesso della sua avventura francese, in costante crescita nel corso delle ultime tre annate in cui, sempre impiegato da centrale di centrocampo, ha messo insieme la bellezza di 150 presenze con la maglia dei parigini conditi da 26 assistenze. Molto bene, e molto a sorpresa, anche Thiago Motta. L’oriundo avrebbe dovuto subire la “spietata” concorrenza del neo acquisto Stambouli e invece l’ex Tottenham sta faticando più del previsto a entrare negli ingranaggi del sistema di Blanc, favorendo dunque l’ennesima positiva stagione del mediano italo-brasiliano, che ha collezionato 18 presenze in campionato (su 19 gare) e 5 in Champions League. Sembra aver trovato il suo habitat in Francia anche Andrea Raggi, sempre più titolare nel Monaco con Jardim che lo schiera a piacimento sia come centrale di difesa che come terzino, sia destro che sinistro, ed è proprio la sua duttilità a renderlo un elemento quasi imprescindibile dello scacchiere monegasco. Molto curioso anche il fatto che Raggi sia risultato molto più decisivo del suo quasi ex compagno El Shaarawy anche in fase offensiva, visto che l’ex centrale del Bologna è andato a segno in campionato e si è tolto anche lo sfizio di siglare una rete (inutile) ad agosto nei preliminari di Champions League contro il Valencia.
Come scrivevamo in precedenza, in Premier League abbondano le sufficienze tra i nostri connazionali. Già detto del tardivo riscatto di Borini e Mannone è importante sottolineare che anche un altro ex del nostro campionato si sta togliendo parecchi sassolini dagli scarpini in quest’ultimo periodo: parliamo di Angelo Ogbonna che, dopo un avvio disastroso con tanto di autogol decisivo nei preliminari di Europa League, ha trovato la fiducia di mister Bilic. Il croato infatti negli ultimi mesi lo ha schierato sempre titolare, venendo ripagato con ottime prestazioni difensive facendo dimenticare presto gli svarioni estivi. Se continua così è difficile che Conte possa continuare a ignorarlo, specialmente considerando la penuria di centrali in vista degli Europei. Una maglia per la Francia appartiene già, a meno di clamorosi sviluppi, a Matteo Darmian. L’esterno del Manchester United ha vissuto un inizio di stagione eccellente, con tanto di premio di migliore in campo alla partita di esordio, ma poi si è lentamente spento nelle ultime uscite: una flessione in questo periodo un po’ turbolento per i Red Devils è comprensibile, ma c’è bisogno che l’ex Torino si riprenda al più presto se vuole evitare spiacevoli sorprese. Passiamo ora al vero protagonista italiano della Premier League del 2015: Graziano Pellè. L’ariete leccese è stato senza dubbio uno degli artefici della rivelazione Southampton dello scorso anno e grazie ai suoi gol i Saints hanno fatto il proprio approdo anche in Europa League. Quest’anno l’attaccante ha ricominciato a macinare gol e ottime prestazioni, ma nell’ultimo mese è calato di rendimento e con lui la sua squadra, che lentamente è scivolata fuori dalle posizioni che contano. Ma ci aspettiamo un 2016 in crescendo per lui, con la consapevolezza che Conte lo considera il primo attaccante nelle gerarchie della Nazionale per la spedizione di Francia.
In Germania la nota più lieta è rappresentata certamente da Luca Caldirola. Il difensore centrale, prelevato in estate dal Werder Brema dal neopromosso Darmstadt, è riuscito a imporsi come uno dei senatori della squadra nonostante la ancora giovane età, diventando presto una colonna portante della difesa bianco blu giocando sempre titolare per tutte e 17 le gare in cui è stato impiegato. Le ultime uscite non sono state impeccabili, ma certamente per il prodotto del vivaio interista si tratta di un 2015 da incorniciare e ci aspettiamo che lo sia altrettanto anche il 2016 vista la non certo impensabile salvezza, sicuramente alla portata per la squadra del Reno.
Resto del mondo. Il prodotto italiano funziona bene e sono in tanti a richiederlo. Partiamo dagli Stati Uniti, dove Sebastian Giovinco è stato il re indiscusso dell’ultima stagione Mls: la Formica Atomica è sbarcata in America alla corte del Toronto Fc e ha trascinato praticamente da solo la franchigia canadese ai primi playoff della sua storia grazie ai 22 gol segnati e i 16 assist smazzati, registrando la prima doppia-doppia reti-assistenze nella storia della Lega. Nonostante la precoce eliminazione nella post-season per mano del collega Marco Donadel e dei suoi Montreal Impact, Giovinco ha continuato a collezionare premi, portandosi a casa l’inserimento nella Top 11 del campionato, il titolo di “Newcomer of the Year” e per finire quello di “MVP” della stagione, mostrando di poter fare ancora la differenza e attirando su di sé le attenzioni di squadre ben più blasonate come il Barcellona. È vero che la MLS non è dotata di tutta questa competitività, però è vero anche che i riconoscimenti non li regalano a nessuno e uno, la pagnotta, se la deve sudare eccome. Dicevamo di Donadel, buonissima anche la sua stagione e, nonostante in molti lo dessero per disperso, il suo apporto alla causa dei Montreal è stato fondamentale per giungere fino alle finali di conference dove però hanno avuto la meglio i Columbus Crew del fratello minore di Gonzalo Higuain, il meno prolifico Federico.
Positiva fino a questo momento anche l’esperienza in Belgio di Stefano Okaka, sempre più leader dell’attacco bianco-malva. Per lui, dopo un avvio strepitoso, un bottino totale di 9 reti in 20 incontri disputati e vetta della classifica che dista due sole lunghezze, mentre in Europa League l’attaccante romano ha firmato 2 marcature in 6 match e ora, ai sedicesimi della competizione, se la dovrà vedere con i greci dell’Olympiakos. E a proposito di Grecia riesce a strappare comunque una sufficienza anche Stefano Napoleoni, attaccante dell’Atromitos che viaggia costantemente nei bassifondi della Super League nonostante il tutto sommato positivo rendimento del classe ’86, autore fin qui di 3 e gol e 2 assist in 14 apparizioni. In Russia continua la buona esperienza dei due italiani Domenico Criscito e Salvatore Bocchetti, sempre titolari nei rispettivi scacchieri di Zenit e Spartak Mosca, anche se da tempo hanno esternato la propria volontà di ritornare in patria. Sicuramente farebbero comodo a molte squadre, Criscito più di Bocchetti, ma in Russia hanno dimostrato eccome di poterci stare senza troppi problemi. Sempre in Europa menzione d’onore per il bomber tascabile Fabrizio Miccoli, appena ritiratosi dal calcio dopo l’addio al Birkirkara (Malta), dove aveva totalizzato 6 reti e 7 assist in 11 presenze in Premier League, togliendosi anche lo sfizio di siglare un gol nei preliminari di Europa League contro il West Ham.
In Australia c’è sempre molto calore da parte dei tifosi intorno al giramondo Federico Piovaccari, punta del Western Sidney Wanderers autore fin qui di una prima parte di stagione non certo esaltante complice anche un infortunio, ma comunque positiva con 2 reti in meno di 400 minuti di impiego. In India l’eroe dell’anno è Marco Materazzi, fresco vincitore Indian Super League alla guida del suo Chennayin: il campione del mondo del 2006 ha sbaragliato la concorrenza di tanti ex colleghi del panorama internazionale e anche grazie all’apporto dei due connazionali Gianluca Potenza ed Emanuele Blasi, ha arricchito la sua bacheca, anche se questa volta con un trofeo meno invidiabile degli altri.
Ultime menzioni vanno agli altri italiani sparsi per il mondo e spesso dimenticati. Il nostro Michele Di Piedi è diventato ormai un vero e proprio idolo in Venezuela dove da qualche anno guida l’attacco del Metropolitanos ed è entrato nel cuore della tifoseria. Il suo sogno è quello di chiudere la carriera nella natia Palermo, vedremo se il patron Zamparini accoglierà la richiesta del veterano. Non se la passano certo male al sole della sperduta Vanuatu anche Mauro Boerchio, Francesco Perrone e Antonio Violi, vincitori lo scorso ottobre del campionato locale con la maglia dell’Amicale FC e che, dal prossimo aprile, saranno impegnati nella fase a gironi della Champions League d’Oceania.
Tirando le somme e complimentandoci con tutti i sopracitati per l’ottima stagione fin qui disputata, decidiamo di premiare con il «Migrante d’Oro 2015» il buon Sebastian Giovinco, che in meno di un anno negli States ha riscritto la storia della MLS.
E voi siete d’accordo con la nostra investitura? Chi secondo voi ha fatto meglio della Formica Atomica nell’ultimo anno? Commentate e dite la vostra.