“Gli Emigranti del Pallone – New Year Edition Pt.1”: Il “TCE Bidon d’Oir” finisce nella mani del Faraone

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Primo appuntamento del 2016 con la rubrica “Gli Emigranti del Pallone” che però, aspettando la ripresa della routine calcistica, vi regala una “New Year Edition” andando a premiare i peggiori e i migliori calciatori italiani impegnati all’estero

Partiamo dai bocciati:

Sicuramente è stata un’annata da dimenticare per Ciro Immobile che prima a Dortmund e poi a Siviglia sembra aver collezionato solamente insuccessi e delusioni. Scaricato dai tedeschi in estate, l’ariete napoletano ha provato a rilanciarsi in Andalusia ma, dopo un avvio che faceva ben sperare, l’ex Torino ha ribaltato al contrario le gerarchie del reparto offensivo finendo presto nell’oblio della panchina. Le ultime uscite hanno comunque regalato qualche gioia a Immobile che adesso sta subendo il corteggiamento della Sampdoria e, anche se l’agente ha già dichiarato che fino a giugno il suo assistito non si muoverà da Siviglia, mai dire mai. A fargli compagnia dietro la lavagna troviamo Francesco Bardi: l’estremo difensore dell’Espanyol si è accontentato di una sola presenza durante la prima parte di stagione, per di più in Copa del Rey, dove già dal turno successivo è stato comunque messo in panchina senza troppi problemi. Per l’ex portiere dell’Under 21 un’annata da incubo e la testa che vola già al prossimo anno, quando magari potrebbe decidere di tornare a più miti consigli e accettare di fare ritorno a casa, anche per non perdere l’occasione di far parte del gruppo Azzurro per i prossimi Mondiali del 2018.

Anche in Francia abbiamo due rimandati senza attenuanti: Salvatore Sirigu e Stephan El Shaarawy. Il portiere del PSG non se la sta passando troppo bene nella capitale e infatti armi e bagagli sono già pronti da un pezzo alla ricerca di una nuova sistemazione in Europa, dove comunque le pretendenti per l’ex Palermo non mancano di certo. Si parla di un concreto interessamento della Roma per la prossima stagione, ma la firma quasi imminente del brasiliano Allison potrebbe convincere Sirigu a guardarsi ancora in giro. Il posto di vice Buffon ai prossimi Europei non dovrebbe essere in discussione (forse più per demeriti della concorrenza, che al momento sembra essere composta dal solo Perin), però il portiere sardo vorrebbe trovare più continuità d’impiego, ovvero quello che fino a oggi Blanc non gli ha concesso a discapito del tedesco Trapp. C’è tempo ancora un mese, staremo a vedere. Per El Shaarawy, invece, discorso diverso. Jardim ha dato tanta (forse troppa?) fiducia al giovane italo-egiziano, fiducia che però non è stata mai ripagata a dovere se non con qualche exploit molto isolato in Europa League. Per il classe ’92 0 gol in Ligue 1 in 15 presenze e la netta sensazione che anche lui sia destinato a fare ritorno in patria in questa sessione di mercato. Al Faraone serve però una bella sveglia, prima che possa diventare una… Mummia.

Difficile trovare bocciabili in Premier League, dove tutto sommato i nostri alfieri stanno ben figurando. Se l’annata fosse finita a novembre non avremmo avuto dubbi a mandare dietro la lavagna la strana coppia del Sunderland Fabio Borini – Vito Mannone, ma nell’ultimo mese i due hanno riconquistato punti e fiducia in se stessi, grazie a prestazioni interessanti e positive, con l’attaccante bolognese che è riuscito ad andare a segno per due partite consecutive  lasciando dietro di sé qualche fantasma di troppo. Ottimo anche l’impatto di Mannone negli ultimi match quando “Big SamAllardyce lo ha preferito all’impresentabile Pantilimon: per l’ex Arsenal un mese da protagonista con la maglia dei Black Cats, che a questo punto potrebbe diventare la sua seconda pelle per tutto il 2016. Sicuramente viene difficile da promuovere Alessandro Diamanti, che con il Watford ha solamente trovato qualche scampolo di gara, senza però incidere più di tanto e con la netta sensazione che questi quattro mesi siano stati di pura vacanza per lui. Ma a quel punto non conveniva andare a svernare a Dubai o a Los Angeles? Mistero. Per Alino comunque sembra pronta una nuova chance nella meno esotica Livorno, dove il patron Spinelli è già pronto ad accoglierlo a braccia aperte. Alla faccia della famiglia Pozzo.

In Germania l’unico che forse non ha saputo rispettare appieno le aspettative è stato Daniel Caligiuri. L’italo-tedesco ha vissuto un 2015 non proprio invidiabile, più che altro per quanto riguarda la Nazionale: prima ha dato la sua disponibilità ad Antonio Conte a vestire la maglia Azzurra, con quest’ultimo che lo aveva persino convocato per qualche stage a Coverciano, poi la una serie di prestazioni non troppo convincenti con il suo Wolfsburg ha spinto l’ex allenatore della Juventus a fare retromarcia. Insomma, un Caligiuri sedotto e abbandonato. In campionato, invece, dopo un avvio un po’ sottotono, il classe ’88 si sta pian piano riprendendo e le 2 reti e i 4 assist messi a segno finora hanno contribuito all’ottimo piazzamento in classifica dei Lupi. Indubbiamente ci si aspettava di più dall’esterno offensivo, chiamato a maggiori responsabilità offensive dopo gli addii in estate di De Bruyne e Perisic. Tra i rimandati mettiamo anche Giulio Donati che con il suo Bayer Leverkusen non ha fatto male, ma soprattutto in questo avvio di stagione si è dimostrato troppo scostante nelle prestazioni e ha alternato ottime prove a giornate disastrose, cosa che in più di un’occasione gli è costata la titolarità sulla fascia destra.

Per quanto riguarda gli altri campionati ci sentiamo di bocciare due giocatori che militano in Portogallo: Daniel Osvaldo ha fallito ancora una volta con la maglia del Porto e ora cercherà nuovamente riscatto con gli Xeneizes del Boca Juniors, ma ci auguriamo per lui che il 2016 possa portare qualche soddisfazione in più. Stesso discorso per Bryan Cristante che, dopo un anno infelice con il Benfica, ha finalmente deciso di tornare in Italia, sponda Palermo. Il giovane ex gioiello del Milan ha tutte le qualità per fare bene, spetta a lui dimostrarle, anche se approdare in una piazza già bollente come quella rosanero potrebbe rappresentare un rischio non di poco conto.
Dispiace farlo ma finisce tra i cattivi anche un grandissimo come Andrea Pirlo, la cui decisione di andare a svernare negli States per il momento non si è rivelata azzeccatissima. Vero, il Maestro arrivava da una stagione impressionante e altrettanto faticosa con la maglia della Juventus, ma per ora il suo apporto alla causa dei New York City non è stato quello che ci sia augurava, nonostante alcuni lampi di immenso talento. Vedremo se per il 2016 l’intesa con i compagni David Villa e Frank Lampard migliorerà al punto da trasformare la squadra della Grande Mela in una vera contender per il titolo Mls.

Fatte le dovute premesse vince, a mani basse, il premio “TCE Bidon d’Oir 2015” lo sfortunato Stephan El Shaarawy, che dunque ha il (dis)onore di essere il primo a inaugurare l’albo d’oro di questo poco invidiabile riconoscimento.

E voi siete d’accordo? Commentate e votate il vostro “Bidone d’Oro” per l’anno appena trascorso.