Il prossimo 20 gennaio l’Union Berlin festeggerà i suoi primi 50 anni di storia. Riviviamo assieme alcuni aneddoti particolari legati alla squadra dissidente dell’ex Germania Est.
Doveva essere una sorpresa, anzi, addirittura, un segreto di Stato. Il nome della terza squadra di Berlino Est non doveva essere svelato prima della riunione inaugurale che prese il via più o meno alle 17.00 del 20 gennaio 1966.
Arrivare a quel punto non fu affatto semplice: la presenza ingombrante della DDR, la Repubblica Democratica Tedesca, e dei suoi continui cambi nell’organizzazione calcistica, costrinse molti club a modificare organigramma, nomi e persino sede. I contrasti, inoltre, tra la federazione calcistica e la federazione sportiva rendevano pesante il clima. In quel periodo, almeno teoricamente, poteva esistere solo una squadra di calcio per distretto: Berlino risultava un’eccezione perché sullo stesso suolo si trovavano la Dynamo Berlin, squadra del ministero degli Interni e ancor più loscamente legata alla Stasi (la polizia segreta) e la Vorwärts Berlin, società, invece, del ministero della Difesa. In realtà esisteva anche un terzo club, definito “civile” e quindi più vicino al popolo, nato dalla fusione del SC Rotation Berlin, del SC Einheit Berlin e del TSC Oberschöneweide. Il nome era più semplicemente TSC Berlin. Con la riorganizzazione delle società e delle leghe, questa realtà era in forte pericolo di estinzione, ma qui intervenne Herbert Warnke, presidente della FDGB (Federazione dei sindacati della Germania Est) che insistette per la creazione di una squadra in rappresentanza dei lavoratori.
Quel pomeriggio del 20 gennaio 1966 era tutto pronto: il nome, impresso su una grande targa, era coperto da un velo, mentre in una stanza accanto era in corso la riunione per l’approvazione. Qualcosa, però, non andò secondo i piani perché il sipario, che celava il nome, venne giù involontariamente. Il grande annuncio fu di per sé un po’ goffo: nacque l’1. FC Union Berlin. Ma perché si scelse Union? La proposta rimandava al SC Union Oberschöneweide: in un’epoca dominata dal Muro e fortemente destabilizzata soprattutto per gli abitanti dell’Est della capitale tedesca, molti calciatori decisero di emigrare nella zona Ovest della Germania. Quelli che, invece, preferirono restare fondarono, per l’appunto, l’Union Oberschönweide. Un segno distintivo di resistenza che il club porterà avanti negli anni successivi, ma quello che contò, allora, era che alle 19.00 del 20 gennaio 1966, dopo un’inaugurazione improvvisata, Heinz Busch, capo della sezione berlinese dell’associazione sportiva della Germania Est, pronunciò le parole che ancora oggi sono il motto della società: «Es lebe der 1. FC Union Berlin!» (Evviva l’Union Berlin!).
Già durante la riunione inaugurale si delineò l’ambizione del club: Paul Verner, primo segretario del distretto di Berlino, sottolineò l’obbligo del neonato Union di puntare direttamente alla massima ambizione: giocare in Oberliga (simile alla Serie A italiana). Detto fatto, la stagione 1965-1966 della DDR-Liga Nord (da intendersi come una Serie B, invece) vide trionfare proprio il club rosso-bianco con protagonisti, tra gli altri, il capitano Ulrich Prüfke e l’attaccante Ralf Quest (decisiva la sua doppietta nella penultima gara contro il Vorwärts Rostock vinta per 3-1). Ricordatevi i loro nomi, perché ritorneranno in futuro.
Proprio a Rostock, il 6 agosto 1966, l’Union Berlin fece il suo debutto assoluto nella stagione 1966-1976 di Oberliga. Qui il racconto si trasforma in romanzo, assume contorni mitici, e, perché no, anche un po’ fantozziani. Sotto una fitta pioggia e dopo pochi istanti dal fischio di inizio, il libero della squadra berlinese, Wolfgang Wruck, detto Ate, si scontrò duramente contro un avversario in un duello aereo. Infortunato, uscì dal campo, ma non essendoci ancora le sostituzioni, dopo cinque minuti passati a bordo campo decise comunque di continuare a giocare. E qui avvenne l’imponderabile: al 17’, appena oltre la metà campo, Wruck lasciò partire un tiro (o forse un cross) verso la porta avversaria, il portiere scivolò a causa del campo bagnato e non riuscì ad alzarsi in tempo. La sfera si insaccò in rete. Tra il comico e il grottesco, il giorno dopo, i giornali di Rostock attribuirono il gol a Prüfke. Il match, poi, finì 1-1 e l’Union Berlin chiuse la sua prima stagione con un ottimo sesto posto.
Wruck (ricordate anche il suo nome), che si è spento il 5 settembre 2014 dopo una lunga malattia, passerà alla storia per essere stato il primo giocatore a segnare con l’Union Berlin in Oberliga.