Siamo a Santo Stefano, alle spalle giorni di feste, regali e abbuffate. Mourinho però quest’anno non l’ha mangiato il panettone, a ripensarci è incredibile che questa sorte sia toccata proprio a lui, allo Special One, tornato in casa Chelsea con l’intenzione di restarci a lungo. Per il popolo di Stamford Bridge il portoghese sarà sempre uno di famiglia, ma oggi a tavola siede un altro capo-famiglia. Guus Hiddink da Varsseveld ha iniziato la sua seconda esperienza londinese proprio oggi, in occasione del Boxing Day. Di posti ne ha visti tanti, nel 2009 – sempre da subentrante – raggiunse la semifinale di Champions League. Ora gli è richiesto di salvare una stagione. Il Chelsea sta vivendo un periodo orribile, il peggiore della gestione Abramovich, va male tutto ciò che può andare male, quanto avrebbe fatto comodo ripartire oggi con una vittoria. Ma sotto l’albero non ci sono regali, il Watford edizione 2015/2016 non ne fa neppure mezzo.
Di motivi per seguire questa prima del nuovo Chelsea ce ne sono parecchi, non ultimo il fatto che sia un derby, evento frequente a Londra. Non la stracittadina più sentita, certo, ma il Watford merita grande rispetto per quello che sta facendo, il lavoro dei Pozzo ricorda le migliori annate dell’Udinese (al netto degli svarioni contintali, che ricordiamo per i devastanti esiti sul ranking italiano), c’è perfetta sintonia tra piazza e società. E’ raro vedere striscioni in onore della società, da quelle parti succede e dice tanto. I Blues però non possono permettersi passi falsi, vincere è necessario per lasciarsi finalmente alle spalle le zone meno nobili della classifica: l’avvio è un assedio. Per il gran calcio ci sarà tempo, i primi dieci minuti sono frutto dei nervi, della voglia di uscire dal pantano, il Chelsea non segna ma chiude l’avversario nella propria metà campo.
I problemi non svaniscono in un attimo e, passato il furore iniziale, i Blues arretrano. Ighalo è sempre pericoloso, la difesa ha il suo bel da fare per contenerlo. Alla mezz’ora arriva il meritatissimo gol del Chelsea, lo realizza Diego Costa col mancino su servizio di Terry. Una liberazione per il nazionale spagnolo, che realizza il quarto centro stagionale dopo un lungo digiuno. Bentornato. Hiddink può essere soddisfatto dei primi 45 minuti della sua creatura, si intravede anche bel gioco e il raddoppio pare nell’aria ma, come abbiamo detto, il malato non guarisce in un giorno. Poco prima della sosta Matic combina un disastro, andando ad intercettare con il braccio il corner di Watson. Rigore talmente solare che c’è da vergognarsi a protestare, il Chelsea riesce a farsi male da solo anche quando le cose sembrano prendere la piega giusta. Dagli spalti arriva qualsiasi improperio all’indirizzo di Deeney, che non si scompone, trasforma e poi va a stuzzicare i supporter avversari. E’ dura la vita del tifoso a Stamford Bridge quest’anno.
Chelsea che torna in campo nella ripresa con una piccola sorpresa: fuori Fabregas e dentro Obi Mikel. Il futuro pensando da Hiddink ha sapori antichi. La grinta c’è, lo stadio la sostiene con il suo calore, qualche coro pro Mourinho ma chi conosce il peso di José nella storia di questo club capisce che non c’è ostilità nei confronti di chi è arrivato. E’ un gesto d’amore per un grande amico. Al rientro il Watford si fa molto intraprendente, bravo Courtouis per due volte sui tentativi di Capoue, poi arriva il secondo pasticcio difensivo e neppure il belga volante può farci nulla. Ighalo, sempre lui, spara da buona posizione senza opposizione, a fare il resto ci pensa Cahill con una deviazione decisiva. Magic Moment per Ighalo, quinto gol di fila. I Blues, lo diciamo senza se e senza ma, non meritano di perdere e la giocata di Willian al 65esimo lo conferma.
Gioco di prestigio del brasiliano, che serve Costa come meglio non si può, l’ex Atletico ringrazia e insacca. Il Chelsea sbaglia molto, la voglia c’è ma non si può dire lo stesso della serenità, un fattore che pesa come un macigno quando devi sergnare gol scaccia-crisi. Diego Costa dimostra di avere attributi, meno tosto è Pedro che si fa ipnotizzare. Dentro anche Hazard, non al top stando a quanto si legge, delizioso a quanto si vede. Il belga sta bene e si procura il rigore da tre punti, con la complicità dello sciagurato Behrami. Oscar va sul dischetto, scivola al momento della conclusione e trova la traversa. Incredibile, questo Chelsea è semplicemente incredibile, l’ultimo tocco è una frontiera invalicabile. E e meno male che Deeney non riesce a piazzare l’ultima zampata allo scadere.
Occhi puntati su Hiddink ovviamente, ma il tempo per imporre il proprio credo è stato poco. Qualcosa però già si è visto, a valutare la fase di possesso il Chelsea avrebbe meritato di più, ma sono ancora presenti sconvolgenti amnesie. Salutiamo il 2015 con gli Hornets lanciati verso l’Europa e i Blues a un passo dal baratro. Follia.