Perché Mazzarri non è l’uomo giusto per il Beijing Guoan

Che fina ha fatto Walter Mazzarri, l’allenatore che ha fatto sognare Napoli per poi sprofondare all’Inter? I giudizi sul tecnico livornese sono i più disparati, c’è chi lo considera un ottimo allenatore, la figura giusta per poter ripartire in ambienti come quello romanista. Ma c’è anche un’opinione molto critica su Mazzarri, come quella del sottoscritto, che considera la sua idea di calcio avversa al calcio stesso.

Dopo essere stato  esonerato dall’Inter, il tecnico livornese potrebbe ripartire da Pechino

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La notizia è rimbalzata fra i media cinesi, non ancora in Italia. Sarebbero già stati avviati i contatti fra l’entourage di Mazzarri e il Beijing Guoan. La squadra delle capitale, nota come Imperial Guards, si trova in una situazione caotica. Dopo il deludente finale di stagione, con il quarto posto e l’esclusione dalla AFC Champions League del prossimo anno, sono giunti due dolorosi addii. Il primo è quello di Dejan Damjanovic, attaccante montenegrino molto vicino al ritorno in Corea del Sud, ma quello più problematico riguarda l’allenatore Gregorio Manzano, che è approdato al Shanghai Shenhua. Non si tratta di un ex giocatore, nel corso della sue carriera, prima di approdare in Cina, ha sempre allenato in Spagna, sulle panchine di Atletico Madrid, Siviglia e Mallorca, con cui ha vinto una Copa del Rey nel 2003.

Perché Mazzarri non è adatto a raccogliere l’eredità di Manzano? Le due filosofie di gioco sono molto differenti. L’allenatore spagnolo nei due anni passati a Pechino ha realizzato un ottimo lavoro. Il Beijing Guoan ha assimilato un modo di giocare spagnolo: possesso palla, passaggi a terra, distanza fra i reparti molto corta e pressing alto; un gioco armonico nel quale spicca lo spirito di collettività. Di certo le Imperial Guards non erano diventate una perfetta macchina calcistica, il loro rendimento dipendeva sostanzialmente dalla vena realizzativa degli attaccanti; il percorso di crescita era ancora lungo, ma i risultati sono stati evidenti: sotto la guida di Manzano la squadra di Pechino fra il 2014 e il 2015 ha conseguito 21 risultati utili consecutivi, stabilendo così un nuovo record in Cina.

Mazzarri cosa potrebbe apportare al Beijing Guoan? La sua idea di calcio comporterebbe un grosso passo indietro rispetto al lavoro effettuato da Manzano. Innanzitutto in Cina non sono mai stati abituati a giocare con la difesa a tre uomini, caposaldo degli schemi del livornese, il che potrebbe causare non pochi grattacapi. Il gioco di Mazzarri si basa su una prima punta forte fisicamente che sappia far salire la squadra sfruttando così gli inserimenti dei centrocampisti. Non si scosta di molto dal concetto di “palla lunga e pedalare”, un progetto dunque molto diverso da quanto realizzato fino ad ora a Pechino. Il Beijing Guoan ha bisogno di un uomo di carattere che sappia riscattare la scorsa stagione, e Mazzarri anche per questo motivo non è adatto. Come sosteneva Massimo Moratti: “Non è in grado di prendersi le proprie responsabilità”, parafrasando, trova sempre una scusa banale in caso di pareggio o sconfitta. Se non è l’arbitro è la pioggia (Inter-Hellas 2-2), a Pechino  potrà appellarsi anche allo smog, in modo poco elegante.

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Sono nato a Urbino il 2 maggio 1991. Nel luglio 2015 ho conseguito la laurea in Chimica e tecnologie farmaceutiche. Mi occupo di giornalismo sportivo con un'attenzione particolare al lato economico e allo sviluppo del calcio in Cina, che approfondisco nel mio Blog Calcio Cina. Nel febbraio 2016 ho pubblicato il mio primo libro: IL SOGNO CINESE, STORIA ED ECONOMIA DEL CALCIO IN CINA, il primo volume, perlomeno in Europa a trattare questo argomento. Scrivo anche di saggistica (sovversiva) per kultural.eu