Una lunga coda al botteghino sin dalle prime ore di lunedì; nei vari gruppi su Facebook gira la voce che i biglietti siano tutti esauriti, mentre la società fa sapere di aver già staccato 10mila tagliandi: a Berlino, zona Köpenick, tutti vogliono essere presenti, il prossimo 24 gennaio, allo stadio An der Alten Försterei. Rullo di tamburi e luci soffuse: l’Union Berlin giocherà nientedimeno che contro il Borussia Dortmund. Sul tappeto rosso da gran galà sfileranno l’allenatore Thomas Tuchel e le numerosi stelle come Gündoğan, Reus, Mkhitaryane e Aubameyang. Non è una semplice, seppur prestigiosa, amichevole durante la pausa invernale, ma molto di più: il 20 gennaio prossimo, la società rossa di Berlino soffierà le sue prime 50 candeline; mezzo secolo tribolato tra resistenza al potere, lotta per diritti e pochi successi nella Germania Est. Quella contro gli Schwarzgelben della Bundesliga è stata soprannominata la “Jubiläumsspiel” (la partita dell’anniversario) e si preannuncia come l’evento spartiacque e di buon auspicio per i successivi 50 anni dell’Union Berlin.
Nella storia dei due club, mai incrociati in match ufficiali, c’è solo un altro precedente e risale all’inizio della stagione 2006/2007: sempre all’Alte Försterei (molto diverso esteticamente da come appare ora) si affrontarono in un test-match di preparazione a fine luglio. Sulla panchina del BVB c’era l’allenatore Bert van Marwijk, l’Union era appena stato promosso in Regionalliga (quarta serie) e l’incontro finì 6-2 per gli ospiti.
Una curiosità: tra i pochi personaggi “storici” che legano le due società c’è l’ex centrocampista Jörg Heinrich (in Italia ha giocato con la Fiorentina) che ha indossato sia la maglia del Borussia che quella dell’Union prima di appendere gli scarpini al chiodo e diventare direttore sportivo proprio dei berlinesi. E poi c’è Uwe Neuhaus, l’allenatore che ha scritto la storia della rinascita del club di Berlino portandolo, dal 2007 al 2014, dalla quarta serie alla Zweiteliga e che è stato vice-allenatore sulla panchina della squadra della Vestfalia dal 1998 al 2004 e poi, l’anno seguente, per una stagione, coach del Borussia Dortmund II.
Quella contro gli otto volte campioni di Germania è solo una delle tante iniziative per festeggiare i 50 anni dell’Union Berlin: il 20 gennaio, infatti, è in programma una festa al Velodrom con più di 4mila soci, ex calciatori e allenatori, oltre a politici e uomini di cultura. Il 30 gennaio, inoltre, l’Union scenderà nuovamente in campo e disputerà un’altra partita, con il ricavato che andrà in beneficenza, contro il SV Austria Salzburg, quadra che milita nella seconda divisione austriaca e che è stata fondata nel 2005 dai tifosi della squadra originale dopo che quest’ultima è stata acquisita dalla Red Bull. Questo comportò il cambio del nome e dei colori sociali, segni distintivi della società fondata nel 1933, che alcuni tifosi non volevano perdere. Un po’ quello che è successo con il RB Leipzig. Un’amichevole in linea con la filosofia e con la politica dei tifosi e della società berlinese che non accettano “inquinamenti mercenari” nel calcio.