GENT – ZENIT SAN PIETROBURGO 2-1
Il Gent o lo Zenit, entrambe per la storia. I primi, alla prima partecipazione in Champions League, vincendo otterrebbero il pass per gli ottavi, obiettivo inimmaginabile al momento dei sorteggi. I secondi, per entrare in quel ristretto numero di club capaci a vincere sei partite su sei. Obiettivi diversi, stimoli anche comprensibilmente diversi. Lo Zenit è già primo, vola nella città dei mille nomi (è Gent in olandese, ma in giro per il mondo è conosciuta anche come Gand) senza Witsel e Hulk, due pezzi da novanta della squadra. Non solo, Shatov va in panchina insieme a tanti ragazzini. Villas Boas così spolvera un quasi indegno 5-3-1-1, con cinque difensori e due mediani puri. Per i belga invece tradizionale 3-4-2-1, con Depoitre a fare da terminale offensivo.
Che per i russi sia quasi una gita di piacere lo si capisce dall’atteggiamento messo in campo: attesa e qualche cenno, nemmeno troppo convinto, di ripartenza. Belga che pressano a tutto campo, più affamati di punti. E ben presto trovano il vantaggio: l’indemoniato Asare mette un cross al centro che trova la splendida torsione di Depoitre, che si insacca alle spalle dell’incolpevole Lodygin. Poco più tardi il portiere di origine greca è chiamato in causa ancora su Depoitre, lanciato in porta da un sanguinoso retropassaggio sbagliato da Neto ma che, a tu per tu con il numero uno avversario, gli spara addosso. La partita non cambia, i padroni di casa provano a chiuderla, ma nè Simon nè Asare riescono a raddoppiare.
Villas Boas nell’intervallo si fa sentire, vorrebbe quantomeno mantenere l’imbattibilità. Sicuramente, sveglia un po’ i suoi. Al 48′ Ryazantsev ci prova ed esalta i riflessi di Sels. Una quindicina di minuti più tardi Dzyuba incorna a lato di poco il pallone. E’ il preludio al pareggio. Minuto 64′, pasticcio difensivo belga che favorisce proprio Dzyuba: controllo e palla nel sacco. 1-1. La cattiveria dello Zenit si ferma sostanzialmente qui, il Gent torna a fare ciò che vuole fare. Fa, soprattutto, goal. Simon fa impazzire la retroguardia piteriana e crossa al centro dell’area, Garay spazza sui piedi di Milicevic che calcia, insacca la sfera e manda in paradiso la Ghelamco Arena. Nel finale, c’è giusto spazio per l’esordio in Champions League per i giovani dello Zenit, che – nonostante il risultato – non dimenticheranno facilmente questa sera. Ma, soprattutto, non la dimenticheranno i tifosi del Gent.
VALENCIA – OLYMPIQUE LYONNAIS 0-2
Per un Gent che festeggia c’è un Valencia disperato. Eliminazione a dir poco clamorosa per gli spagnoli, sconfitti in casa dal già ultimo Olympique Lyonnais capace di tirare fuori l’orgoglio nell’ultima gara del girone. Magra consolazione per gli iberici: anche in caso di successo, gli ottavi non sarebbero stati raggiunti. Che non sia giornata, per i ragazzi del neoassunto Phil Neville (subentrato al dimissionario Espirito Santo), lo si capisce subito in avvio: al 6′ Mustafi colpisce un palo, nemmeno un giro di lancette dopo il tedesco segna ma l’arbitro annulla punendo una leggera e veniale trattenuta del tedesco su un avversario. L’OL, dal canto suo, aspetta l’avversario e prova a colpire in contropiede, come quando all’11’ il talento scuola Metz Maxwell Cornet si presenta a tu per tu con Domenech ma si fa ipnotizzare dallo spagnolo. La partita è molto divertente, con il passare dei minuti il Lione cresce, e prima con Tolisso poi con Rafael sfiora il vantaggio. Ancora decisivo è Domenech, estremo difensore che lo scorso anno bazzicava nelle serie minori del calcio spagnolo e che – grazie anche a qualche combinazione astrale piuttosto fortunata – da terzo è diventato primo portiere della squadra. La gara non conosce soste, ci prova Alcacer ma Anthony Lopes dice di no. Dall’altra parte, invece, Cornet si fa perdonare l’errore precedente: dribbling secco su Gayà e splendido conclusione all’incrocio. Francesi avanti e Mestalla ammutolito.
La partita nella ripresa cambia registro: a far girare la palla è la formazione ospite, il Valencia prova a riconquistarla immediatamente e a portare pericoli. Cancelo ci prova da casa sua al 58′, inquadra la porta ma non ha fatto i conti con un superbo Lopes che abbassa la saracinesca. Dall’altra parte, è ancora Domenech a tenere a galla i suoi, salvando un goal già fatto di Darder. Il Valencia getta il cuore oltre all’ostacolo, attacca con la forza della disperazione più che con la testa: Cancelo chiama due volte alla risposta Lopes. Poi, nell’arco di due minuti, tutto crolla: Lacazette va in contropiede e con un preciso diagonale fa 2-0, a Gent il nuovo vantaggio belga risuona fino in Spagna e toglie fiducia anche al tifoso più ottimista. Abdennour e Parejo provano ad accorciare le distanze anche solo per le statistiche. Sempre inutile. Tra Valencia ed OL, alla fine, non fa festa (quasi) nessuno.
Champions League, Girone C – Sesta giornata
Gent – Zenit San Pietroburgo 2-1 (18′ Depoitre, 65′ Dzyuba, 78′ Milicevic)
Valencia – OL 0-2 (36′ Cornet, 77′ Lacazette)
Classifica: Zenit San Pietroburgo 15, Gent 10, Valencia 6, Olympique Lyonnais 4
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Grandissimi!!
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