Champions League: la situazione girone per girone prima dell’ultima gara

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Siamo arrivati all’ultima giornata della prima fase di Champions League, prima di sederci sul divano a guardare lo spettacolo serale è meglio capire quali partite siano ancora decisive per la qualificazione agli ottavi di finale, per il raggiungimento del primo posto o per strappare un passaggio in Europa League con la terza posizione.
Analizziamo perciò la situazione di tutti i gironi della prima fase.

Girone A (Real Madrid 13, PSG 10, Shakhtar Donetsk e Malmoe 3)

Ultima giornata inutile per i primi due posti, visto che il Real Madrid è ormai sicuro del primato, forte dei 3 punti di vantaggio sul PSG e degli scontri diretti favorevoli (una vittoria ed un pari).
Resta invece da decidere il terzo posto, utile per accedere al tabellone di Europa League. Malmoe e Shakhtar Donetsk arrivano all’ultima gara a pari punti e se la situazione dovesse rimanere tale, il terzo posto spetterebbe agli ucraini in virtù degli scontri diretti.
Il Malmoe per arrivare terzo deve battere il Real Madrid fuori casa sperando che il PSG non perda in casa con lo Shakhtar oppure pareggiare e confidare nella debacle degli uomini di Lucescu.

Girone B (Wolfsburg 9, Manchester Utd 8, PSV 7, CSKA Mosca 4)

Girone apertissimo su tutti i fronti. Partiamo dal basso: il CSKA Mosca non può più qualificarsi per gli ottavi di Champions, ma battendo in trasferta il PSV, eliminerebbe gli olandesi e si ritroverebbe in Europa League.
In questo caso, Wolfsburg e Manchester United sarebbero qualificate agli ottavi e lo scontro diretto in terra teutonica servirebbe solo a stabilire il primo posto del girone.
Basta un pareggio del PSV per far scricchiolare l’armata di Van Gaal, che in tal caso perdendo sarebbe in Europa League.
Lo United pareggiando rischierebbe di fare la stessa fine in caso di vittoria olandese (e ricordiamo che il PSV gioca in casa). Dunque i Red Devils devono giocare per vincere partita e, di conseguenza, girone, mentre il Wolfsburg ha due risultati utili su tre.

Girone C (Atletico Madrid e Benfica 10, Galatasaray 4, Astana 3)

Girone spaccato in due: Galatasaray-Astana per decidere chi accede in Europa League (ai turchi basta il pari), Benfica-Atletico Madrid, entrambe già qualificate agli ottavi, per decidere il primo posto del girone, con i padroni di casa che possono accontentarsi del pareggio avendo vinto la gara d’andata al Vicente Calderòn.

Girone D (Juventus 11, Manchester City 9, Borussia Moenchengladbach 5, Siviglia 3)

Alla Juventus basta non perdere a Siviglia per arrivare in testa al girone, ma gli andalusi cercano la vittoria per agguantare almeno l’Europa League, trofeo vinto due volte consecutive nei due anni precedenti.
Il Borussia Moenchengladbach dovrebbe vincere all’Etihad Stadium per conservare la terza piazza, mentre il Manchester City, già qualificato, può ambire al primo posto solo in caso di vittoria e contemporanea debacle bianconera in Spagna.

Girone E (Barcellona 13, Roma e Bayer Leverkusen 5, Bate Borisov 4)

Barcellona certamente primo, tutto il resto è da decidere, con la Roma che vincendo chiuderebbe ogni discorso per il secondo posto.
In caso di pari con il Bate Borisov, la Roma potrebbe qualificarsi a patto che il Barça non perda.
In caso di sconfitta ovviamente il Bate passerebbe avanti e potrebbe addirittura accedere agli ottavi di finale, qualora il Bayer Leverkusen non riuscisse a vincere al Camp Nou.

Girone F (Bayern Monaco 12, Olympiakos 9, Arsenal 6, Dinamo Zagabria 3)

Il Bayern Monaco, come il Barça, ha già messo in cassaforte il primato ed affronta la Dinamo Zagabria, ormai sicura del quarto posto (scontri diretti a sfavore contro l’Arsenal). Quindi l’interesse è riposto interamente in Olympiakos-Arsenal, sfida che offre più di due risultati utili su tre ai greci.
La squadra del Pireo è avanti di tre punti ed ha vinto lo scontro diretto dell’Emirates Stadium per 3-2, dunque le uniche speranze dell’Arsenal di passare il turno risiedono in una vittoria con due o più gol di scarto oppure in una vittoria con un gol di scarto a partire dal 3-2, risultato che pareggerebbe lo scontro dell’andata, permettendo agli uomini di Wenger di passare il turno per la miglior differenza reti.
I delusi della sfida dello stadio Karaiskakis accederanno all’Europa League.

Girone G (Chelsea e Porto 10, Dinamo Kiev 8, Maccabi Tel Aviv 0)

L’inaspettata vittoria della Dinamo Kiev in Portogallo ha rimescolato le carte in tavola in un girone che sembrava dominato da Porto e Chelsea.
Ora la Dinamo può essere certa della qualificazione in caso di vittoria in casa contro il Maccabi Tel Aviv, già matematicamente ultimo.
In questo caso ad arrivare terza sarebbe la perdente dello scontro diretto di Stamford Bridge tra Chelsea e Porto, mentre la vincente chiuderebbe in testa al girone.
Se a Londra dovesse arrivare un pari e la Dinamo dovesse vincere, avremmo tre squadre a pari punti. Considerata la parità di punti anche nella classifica avulsa (tutte sarebbero a quota 5), il criterio discriminante diventerebbe la differenza reti negli scontri diretti, che ad oggi (e non potrebbe comunque cambiare visto che stiamo considerando un pareggio in Chelsea-Porto) recita: Dinamo Kiev +1, Chelsea 0, Porto -1.
Insomma il Porto deve assolutamente vincere per qualificarsi, il Chelsea può accontentarsi del pari, rischiando di non arrivare in testa.

Girone H (Zenit 15, Gent 7, Valencia 6, Lione 1)

Con lo Zenit già certamente primo e il Lione già certamente ultimo, tocca al Gent fare l’impresa di infliggere la prima sconfitta nel girone ai russi e chiudere al secondo posto davanti ai propri tifosi.
Il Valencia per sperare nella qualificazione agli ottavi non può far altro che vincere contro il Lione in casa. Qualora dovesse pareggiare, infatti, sarebbe fuori anche in caso di arrivo a pari punti con la squadra belga, forte del vantaggio negli scontri diretti.

 

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Cresciuto a pane e telecronache delle proprie partite con le figurine Panini sul campo di Subbuteo, sviluppa una passione viscerale per il calcio, che si trasforma presto in autentica dipendenza. Da sempre dalla parte degli underdog, non scambierebbe mai 1000 vittorie da cowboy con un unico grande successo indiano sul Little Bighorn. Tra una partita e l'altra, trova il tempo per laurearsi in economia, Tuttocalcioestero gli offre l'occasione per trarre finalmente qualcosa di buono dalla sua "malattia" per il pallone, strizzando l'occhio al sogno nel cassetto del giornalismo di professione.