Continua il nostro percorso di avvicinamento alla prossima FIFA Club World Cup, che avrà luogo in Giappone (precisamente tra il Nagai Stadium di Osaka e l’International Stadium di Yokohama) dal 10 al 20 Dicembre. Oggi andremo a conoscere più da vicino gli spagnoli del Barcellona, campioni d’Europa in carica grazie alla vittoria per 3-1 contro la Juventus nella finale di Berlino.
STORIA- Questa per il Barça è la quarta partecipazione ad un Mondiale per club, competizione che i blaugrana hanno vinto per ben due volte (2009 e 2011). L’esordio assoluto risale al 2006, quando gli spagnoli staccarono il pass per la spedizione giapponese battendo in finale l’Arsenal con le reti di Samuel Eto’o e Juliano Belletti. La prima partita è una vera e propria passeggiata per gli azulgrana, che conquistano un posto per la finalissima annichilendo i messicani dell’America con un sonoro 4-0 firmato da Gudjohnsen, Marquez, Ronaldinho e Deco. In finale tra il titolo è il Barça si frappongono i Brasiliani dell’Internacional della futura stella del Milan Pato, i quali compiono uno dei più grandi “upset” della storia della competizione sconfiggendo i più quotati catalani con la rete di Adriano Gabiru all’82esimo minuto di gioco e confermando il dominio brasiliano nei primi anni del trofeo (nella speciale edizione del 2000 era arrivato il successo del Corinthians, mentre in quella dell’anno prima era stato il Sao Paulo ad alzare la coppa). Ma nella seconda e nella terza partecipazione del club azulgrana al Mondiale per Club la storia è ben diversa, infatti il Barça si rifa alla grande dopo l’amara sconfitta dell’esordio e si mette in bacheca due prestigiosi titoli mondiali.
Il primo arriva nel 2009, quando il Barcellona arriva al mondiale organizzato in EAU dopo aver sconfitto il Manchester United nella finale di Roma. Esattamente come nella sua prima partecipazione la semifinale è solo una passerella per la selezione blaugrana, che risolve la pratica messicana dell’Atlante con un comodo 1-3; le reti degli spagnoli furono messe a segno da Busquets, Messi e Pedro. In finale, però, sembrano riapparire i fantasmi del 2006, infatti il Barça chiude il primo tempo sotto a causa della rete di un certo Boselli (i tifosi genoani se lo ricorderanno bene per il celebre gol al 92esimo nel derby contro la Sampdoria) e per tutto il corso della ripresa non riesce a scalfire il muro difensivo costruito dall’Estudiantes. Ma la svolta arriva all’89esimo minuto di gioco, quando a scacciare ogni fantasma e tutte le paure degli spagnoli è il provvidenziale Pedro, che abbatte la resistenza avversaria con un bel colpo di testa. A consegnare il primo titolo mondiale ai blaugrana, però, è il solito Messi, il quale prende d’infilata la difesa avversaria e punisce i connazionali con un bel colpo di testa in tuffo. Nel 2011, invece, il Barcellona da seguito al dominio continentale recitando il ruolo di schiacciasassi anche nel Mondiale per club. Infatti prima risolve la pratica qatariota dell’Al Sadd con un tranquillo 4-0 (doppietta di Adriano più reti di Keita e Maxwell) e poi in finale, con il medesimo punteggio, si sbarazza anche del Santos della coppia Neymar-Ganso, il quale è costretto ad alzare bandiera bianca sotto i colpi di Messi (doppietta), Xavi e Fabregas.
[2006] America-Barcellona 0-4 (Gudjohnsen, Marquez, Ronaldinho, Messi)
Barcellona-Internacional 0-1 (Adriano Gabiru)
[2009] Atlante-Barcellona 1-3 (Rojas; Busquets, Messi, Pedro)
Barcellona-Estudiantes 2-1 [dts] (Pedro, Messi; Boselli)
[2011] Al Sadd-Barcellona 0-4 (2 Adriano, Keita, Maxwell)
Santos-Barcellona 0-4 (2 Messi, Xavi, Fabregas)
PRESENTE- Quest’anno i Blaugrana hanno vinto il loro quinto titolo continentale sconfiggendo in finale la Juventus con il punteggio di 3-1. Il cammino della fase a gironi inizia con qualche problemino, infatti la squadra di Luis Enrique nella prima uscita batte a domicilio il modesto APOEL solo grazie alla rete di Pique, mentre nella seconda cade malamente sul campo del PSG con il punteggio di 3-2 e sotto i colpi di David Luiz, Verratti e Matuidi. La sconfitta serve da sveglia per la selezione catalana, che dalla terza giornata ingrana la quinta e conquista la vetta a suon di gol e vittorie. La “streak” vincente parte dal doppio confronto al giro di boa contro gli olandesi dell’Ajax, i quali all’andata vengono sconfitti per 3-1 a domicilio con le reti di Neymar, Messi e Sandro, mentre al ritorno vengono piegati da una doppietta della Pulce argentina. Nella penultima uscita della fase a gironi il Barça fa rimanere accesa la fiammella del sorpasso in vetta alla classifica grazie ad un super 0-4 contro i ciprioti dell’APOEL, che devono alzare bandiera bianca davanti alla netta superiorità di “sua maestà” Leo Messi (tripletta per lui). Sorpasso che arriva sui titoli di coda, ovvero all’ultima giornata, quando il Barça si prende la rivincita contro i francesi del PSG sconfiggendoli a domicilio con il punteggio di 3-1 (al vantaggio momentaneo siglato dall’ex Ibrahimovic risponde la MSN al completo) e conquistando il tanto desiderato primo posto in classifica.
Nonostante il piazzamento da testa di serie nel sorteggio per gli ottavi, il Barça pesca il Manchester City come primo avversario nel suo cammino verso la finale di Berlino. Nonostante ciò il discorso qualificazione si chiude già nel corso del primo round, dove gli azulgrana espugnano l’Etihad Stadium con la doppietta di Suarez e mettono nel sacco un prezioso doppio vantaggio in vista del ritorno casalingo. Infatti il ritorno al Camp Nou, complice anche la rete decisiva di Rakitic arrivata al 31esimo minuto di gioco, si trasforma in una gara di semplice amministrazione per gli uomini di Luis Enrique che diligentemente non subiscono gol e si portano a casa il pass per il turno successivo. Ai quarti si ripropone la sfida contro i francesi del PSG, vogliosi di rifarsi dopo il sorpasso in extremis subito al fotofinish nella fase a gironi. Ma anche qui il discorso qualificazione si chiude già nella gara d’andata, dove il Barça espugna lo Stadio dei Principi (incubo nella prima fase) con un sontuoso 1-3 e con le reti di Neymar e Suarez (doppietta). Al ritorno a spegnere qualsiasi residua speranza di passaggio del turno per i francesi ci pensa uno scatenato Neymar, che con una doppietta nei primi 34 minuti fa calare anticipatamente il sipario sul match. In semifinale il Barcellona evita l’eterno derby spagnolo contro il Real Madrid, ma si trova davanti il Bayern Monaco dell’ex Pep Guardiola. Come da copione la sfida è parecchio equilibrata nel corso del match di andata, dove i tedeschi occupano bene tutti gli spazi e non concedono quasi nulla ai blaugrana per la maggior parte della gara. Ma il punto di non ritorno per il Bavaresi sono gli ultimi quindici minuti, periodo in cui il meccanismo difensivo della corazzata tedesca si sbriciola e permette a Messi & co di chiudere il discorso qualificazione mettendo a segno tre reti (doppietta di Messi e rete di Neymar). Al ritorno i “Die Roten” provano la remuntada spinti dai 70.000 spettatori dell’Allianz Arena ma, dopo l’illusoria rete di Benatia, l’entusiasmo si spegne davanti alla doppietta di Neymar che ribalta la partita nel giro di quindici minuti. Nel secondo tempo il Bayern lotta per l’onore e grazie alle reti di Lewandowski e Muller riesce a portare almeno a casa la vittoria con il punteggio di 3-2 come premio di consolazione. In finale il Barça termina l’opera sconfiggendo la Juventus (reduce dalla grande impresa contro il Real) con il punteggio di 3-1. A decidere la gara, dopo il momentaneo vantaggio di Rakitic dopo quattro minuti e la risposta di Morata al 55esimo, sono gli acuti di Suarez e Neymar (quest’ultimo a tempo scaduto), che portano la “coppa dalle grandi orecchie” a Barcellona per la quinta volta.
Barcellona-APOEL 1-0 (Pique)
PSG-Barcellona 3-2 (David Luiz, Verratti, Matuidi; Messi, Neymar)
Barcellona-Ajax 3-1 (Neymar, Messi, Sandro; El Ghazi)
Ajax-Barcellona 0-2 (2 Messi)
APOEL-Barcellona 0-4 (3 Messi, Suarez)
Barcellona-PSG 3-1 (Messi, Neymar, Suarez; Ibrahimovic)
CLASSIFICA: Barcellona 15, PSG 13, Ajax 5, APOEL 1.
Manchester City-Barcellona 1-2 (Aguero; 2 Suarez)
Barcellona-Manchester City 1-0 (Rakitic)
PSG-Barcellona 1-3 (Mathieu (ag); 2 Suarez, Neymar)
Barcellona-PSG 2-0 (2 Neymar)
Barcellona-Bayern Monaco 3-0 (2 Messi, Neymar)
Bayern Monaco-Barcellona 3-2 (Benatia, Lewandowski, Muller; 2 Neymar)
Juventus-Barcellona 1-3 (Morata; Rakitic, Suarez, Neymar)
ROSA- Ovviamente il Barcellona arriva in Giappone per recitare il ruolo della strafavorita e della solita schiacciasassi europea. La rosa è più o meno la stessa che ha realizzato il “triplete” nel corso dell’ultima stagione agonistica, anche se vanno segnalati due addii considerevoli: il primo riguarda quello di capitan Xavi, il quale ha deciso di concludere la propria carriera calcistica andando a spiegare calcio in Qatar (precisamente all’Al Sadd), mentre il secondo è quello di Pedro (uomo della provvidenza in parecchi casi), che ha deciso di andare alla corte di Mourinho. Tutti gli occhi sono puntati sul tridente delle meraviglie formato da Messi, Neymar e Suarez (ribattezzato anche MSN), che è chiamato a dare spettacolo anche in Giappone per portare nella bacheca della società blaugrana il terzo titolo mondiale della propria storia. Due parole vanno spese anche per il comandante Luis Enrique, che è stato un uomo chiave nella rinascita del Barcellona, infatti l’ex allenatore della Roma è riuscito a ridonare entusiasmo e voglia di vincere ad una squadra che sembrava aver raggiunto il limite negli ultimi anni. In questa stagione i catalani sono stati quasi perfetti, infatti hanno dominato quasi dovunque eccezion fatta per qualche piccolo intoppo ad inizio stagione, dove è arrivata la sofferta vittoria in Supercoppa Europea (rocambolesco 5-4 con il Siviglia) e la clamorosa debacle nella Supercoppa spagnola contro l’Athletic Bilbao (memorabile per i tifosi dei Leones il 4-0 alla Catedral con tripletta di Aduriz); adesso arriva l’ultimo compito dell’anno solare, dove la truppa azulgrana è chiamata ha vincere il titolo mondiale per chiudere alla grande un 2014 pieno di successi.
GIOCATORI CHIAVE-
Neymar: Considerato come l’erede di Pelè, “O Ney” è diventato una delle colonne portanti del Barcellona targato Luis Enrique. Cresciuto esponenzialmente dal suo arrivo nel 2013, nell’ultimo periodo caratterizzato dall’assenza di Messi ha dimostrato di poter essere anche un grande trascinatore: infatti grazie ai suoi gol e alle sue giocate il Barça è riuscito ad andare avanti comunque nonostante la pesante assenza della Pulce Argentina. Entrato già nella storia del club catalano come parte del tridente (MSN) più prolifico della storia, Neymar arriva in Giappone non solo per vincere il suo primo Mondiale per Club (nel 2011 ci provò con il Santos ma proprio il Barcellona gli negò la gioia) ma anche per amplificare la propria media gol stagionale, che al momento conta 16 reti in 18 partite giocate tra Liga e Champions League.
https://www.youtube.com/watch?v=Hqi4Jl3z8rY
Lionel Messi: La Pulce Argentina è sempre il fulcro del gioco del Barcellona, giocatore capace di ribaltare la partita con una giocata, con un semplice tocco di palla o con una delle sue azioni solitarie. Tornato alla ribalta dopo il brutto infortunio del Settembre scorso (rottura del legamento collaterale interno del ginocchio sinistro nel match contro il Las Palmas) e dopo aver dato spettacolo nello spezzone dell’ultimo Clasico, l’Argentino sta lentamente riprendendo in mano il comando della squadra anche se sembra ancora dalla forma ottimale. Nonostante ciò in Giappone, palcoscenico a lui gradito visto l’ultimo precedente del 2011 dove mise a segno un gol spettacolare nella finale contro il Santos, sarà necessario anche il suo apporto per portare a casa il titolo mondiale e battere la concorrenza agguerrita degli argentini del River Plate, avversari più papabili per la finalissima del 20 Dicembre.
https://www.youtube.com/watch?v=191ceh8MDuI
Andres Iniesta: Prototipo perfetto del centrocampista moderno, “Don Andres” è uno dei giocatori chiave del sistema calcistico blaugrana. Metronomo della mediana azulgrana, non solo è capace di dettare i tempi di gioco ma è anche letale quando deve trovare il bersagli grosso (parecchi sono i gol pesanti messi a segno dal centrocampista spagnolo della sua storia). Per concludere efficacemente la sua descrizione (qualora ce n’è fosse bisogno), ecco le parole di Sir Alex Ferguson, che con poche parole descrive l’importanza di Iniesta nel sistema blaugrana: “Non sono ossessionato da Messi, il pericolo è Iniesta. È fantastico, lavora per la squadra, il modo in cui trova i passaggi, il suo movimento e la capacità di creare spazi è incredibile. È così importante per il Barcellona”. Questa nuova trasferta in Giappone per “l’Illusionista” non sarà semplicemente un’altra occasione per mettere in bacheca l’ennesimo trofeo della sua fantastica carriera ma sarà anche l’ennesima chance per spiegare calcio a livello mondiale.
https://www.youtube.com/watch?v=4QEmJ3sPHIg