31.00. Cosa 31.00? E’ la cifra con la quale i bookmakers quotavano i Portland Timbers come campioni MLS. 31 motivi per mettere a tacere la bocca dei sapientoni che dopo aver visto questa squadra faticare nella Regular Season non avevano mai creduto (me compreso) potesse alzare al cielo la MLS Cup. E invece 1-2. Columbus Crew disperati, Kei Kamara incredulo: Nat Borchers e compagni hanno regalato un sogno alla tifoseria più calda degli Stati Uniti e, lasciatemelo dire, anche a noi tutti, perché le belle storie fanno sempre piacere.
La partita inizia così: 27 secondi, palla tra i piedi di Clark, portiere dei Columbus Crew, che si addormenta, Diego Valeri si tuffa in scivolata, l’estremo difensore non riesce a toccarla per primo e dopo 27 secondi è 1-0. MAPFRE Stadium ammutolito, si sente solo l’urlo di gioia della Timbers Nation e quello del talentuosissimo Diego Valeri. Doveva andare così. Doveva sbloccarla lui, il cuore latino dei martelli. Clark è disperato ma non sa cosa lo attende. Passano 360 secondi, Melano mette il pallone sul secondo palo, Afful si dimentica di Wallace, colpo di testa, 2-0 e partita virtualmente chiusa. Si solo virtualmente perché dall’altra parte del terreno di gioco c’è un leone orgoglioso e ferito: Kei Kamara. Su un traversone diretto in area di rigore nasce una mischia, l’attaccante della Sierra Leone protegge il pallone spalle alla porta, si gira e spara: 2-1. Match riaperto con una contraddizione paradossale, i Columbus Crew attaccano, i Timbers fanno malissimo. Adu centra il palo dopo 70 minuti di gioco, Clark salva un colpo di testa di Borchers con un riflesso meraviglioso, i padroni di casa non riescono a pungere: finisce 2-1. I Timbers sono campioni degli Stati Uniti per la prima volta nella loro storia.
Festa grande a Portland dove chi non è riuscito a seguire la squadra fino a Columbus si riversa in strada e nei pub. Chi crede che il movimento calcistico statunitense sia ancora all’anno zero oggi chiude la bocca di fronte alla passione dei tifosi ed il coraggio degli uomini di coach Porter. Certo non ci saranno i grandi campioni che vediamo in Europa ma è meglio, perché a scendere in campo sono molto spesso 11 giocatori con attributi di dimensioni inimmaginabili cosa che nel vecchio continente vedo sempre di meno. La passione di una nazione intera dietro le gesta del difensore barbuto con il numero 7 ed i suoi fantastici compagni. Questa è l’immagine che la MLS 2015 lascerà nella storia. Grazie Timbers e Columbus Crew è stato uno spettacolo meraviglioso.