Europa League, Girone D: il Napoli vince ancora e tiene in vita il Legia Varsavia

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Al Napoli non basta la qualificazione in tasca ed in Belgio porta a casa la quinta vittoria in cinque partite. Risultato utilissimo per le residue speranze di qualificazione del Legia Varsavia, uscito vincitore dallo scontro con i danesi del Midtjylland.

Club Brugge-Napoli 0-1
Atmosfera spettrale a Bruges dove, a causa dell’allerta terrorismo al massimo livello, si gioca a porte chiuse. L’unica nota di colore la propongono i giocatori della panchina di casa con delle copertine in tinta con lo stemma sociale sopra le gambe a fungere da piccola coreografia.
Sarri, per una volta, schiera una formazione ricca di “seconde linee”, mantenendo i soli Koulibaly, Hamsik e Callejon del consueto “undici” ed inserendo dal primo minuto perfino il giovane talento Chalobah ed il portiere Gabriel. In campo, però, la differenza non si vede più di tanto ed il possesso palla continuato dei partenopei mette subito in chiaro la volontà del mister di giocarsi anche questa partita. Club Brugge rinunciatario ed in difficoltà persino sulle fasce, dove il giovane Izquierdo è costretto a lunghi ripiegamenti difensivi dalle galoppate del redivivo Maggio. Raggiunto il vantaggio sul finire del primo tempo, grazie ad un destro vincente di Chiriches dal corner di Valdifiori, il Napoli rientra in campo nella seconda metà di gara con le stesse intenzioni della prima. Gli esperimenti si susseguono e, dopo Callejon, tocca a El Kaddouri fare la prima punta, mentre sulle fasce gli azzurri mettono contemporaneamente 4 terzini: Hysaj e Strinic dietro, Maggio e Ghoulam davanti. Per la squadra belga dell’ex leggendario portiere Preud’homme non c’è nulla da fare e, dopo alcuni sterili tentativi offensivi, si arrende alla supremazia del Napoli, primo a punteggio pieno con 17 gol fatti ed uno solo subito.

Legia Varsavia-Midtjylland 1-0
Al Pepsi Stadium non sono in molti a sfidare il freddo e il colpo d’occhio non è quello delle grandi occasioni. D’altra parte per il Legia Varsavia non ci sono molte speranze di riaprire il discorso qualificazione: si parte da un solo punto in cascina, contro un Midtjylland fermato finora solo dal Napoli e con l’altra rivale, il Club Brugge, che ospita la squadra di Sarri già ai sedicesimi.
Eppure in campo il Legia entra determinato e, seppure a ritmi non altissimi, gestisce la partita e prova a rendersi pericoloso. Il Midtjylland assume sin da subito un atteggiamento piuttosto rinunciatario, relegando le uniche opportunità offensive ai colpi di testa da corner del suo capitano Svietchenko. Alla mezz’ora di gioco il Legia prova ad alzare il livello delle sue giocate: prima Nikolic tenta di scimmiottare Neymar (buono il sombrero, meno il tiro al volo), poi Lewczuk crossa al centro dalla tre quarti e Prijovic si avventa sulla palla girandola pregevolmente di testa sul primo palo per l’1-0. Negli spogliatoi coach Thorup evidentemente si fa sentire, perché alla ripresa del gioco la squadra danese ha una reazione veemente e si getta in avanti in forze, aumentando il ritmo della partita e spostando in avanti la linea del pressing. I polacchi ergono un muro invalicabile e resistono senza soffrire neanche troppo. Quindi, ritornati in avanti con qualche tentativo da fuori, riescono a riabbassare l’intensità del confronto e a portare a casa il risultato, sfiorando persino il raddoppio. Ora il Legia torna a sperare nella qualificazione ai sedicesimi di finale: nell’ultima giornata serve assolutamente una vittoria sul Napoli e, allo stesso tempo, un pari tra Midtjylland e Club Brugge. Combinazione non proprio facilissima, ma neanche impossibile.

Europa League, Girone D – Quinta giornata

Club Brugge-Napoli 0-1 (41′ Chiriches)
Legia Varsavia-Midtjylland 1-0 (35′ Prijovic)

Classifica: Napoli 15, Midtjylland 6, Legia Varsavia 4, Club Brugge 4

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Cresciuto a pane e telecronache delle proprie partite con le figurine Panini sul campo di Subbuteo, sviluppa una passione viscerale per il calcio, che si trasforma presto in autentica dipendenza. Da sempre dalla parte degli underdog, non scambierebbe mai 1000 vittorie da cowboy con un unico grande successo indiano sul Little Bighorn. Tra una partita e l'altra, trova il tempo per laurearsi in economia, Tuttocalcioestero gli offre l'occasione per trarre finalmente qualcosa di buono dalla sua "malattia" per il pallone, strizzando l'occhio al sogno nel cassetto del giornalismo di professione.