Guangzhou Evergrande, il connubio Cina-Brasile riscrive la storia del calcio asiatico

Non è la nazionale di calcio l’orgoglio del popolo cinese, ma il Guangzhou Evergrande. La squadra del Canton riscatta il pareggio della Cina contro Hong Kong, vincendo la AFC Champions League per la seconda volta in tre anni (leggi qui per la cronaca), dimostrando di essere di gran lunga la miglior squadra del continente asiatico grazie a un esplosivo mix Cina-Brasile.

Quello del Guangzhou è stato un cammino trionfale, come al solito è stata l’unica squadra cinese ad andare oltre gli ottavi di finale, le altre, il GuangzhouR&F e lo Shandong Luneng sono uscite subito ai gironi, mentre il Beijing Guoan è stato battuto agli ottavi di finale dai coreani del Jeonbuck.
Nella fase a gironi la squadra del Canton, allora allenata da Cannavaro si è presa una netta rivincita sul Western Sidney Wanders, gli australiani, che si presentavano come campioni in carica, avevano eliminato il Guangzhou ai quarti di finale nella scorsa stagione ed escono questa volta sconfitti fra le mura amiche dopo un rocambolesco 3-2.

Autentici protagonisti nella fase eliminatoria sono stati i brasiliani; dopo la vittoria agli ottavi di finale contro i coreani del Seongnam, grazie a una doppietta di Goulart, la dirigenza del Guangzhou ha deciso di ingaggiare Felipe Scolari, e da quel momento la squadra è ulteriormente migliorata grazie anche all’acquisto di Paulinho, autore di un gol dai 40 metri su calcio di punizione nei quarti di finale contro il Khasiwa Reysol. Nella lista Champions non è stato inserito Robinho, l’ex Milan ha firmato un ricchissimo contratto fino al termine della stagione per 12 milioni di euro, una mossa puramente commerciale da sfruttare in campo nazionale. Le vere star della squadra sono state Elkeson e Ricardo Goulart. Il primo ha saltato tre mesi per infortunio per poi tornare nel finale di stagione e rivelarsi costantemente decisivo, come nella finale di Champions. Ricardo Goulart invece ha vinto il titolo di capocannoniere e di miglior giocatore AFC. Entrambi i brasiliani sono giovani, e possono ulteriormente migliorare, hanno il pregio di essere duttili e interscambiabili, in grado di giocare da esterni e da prima punta, possiedono velocità e un’ampia visione di gioco. Viste anche le prime punte proposte recentemente da Dunga, entrambi meriterebbero ampiamente la maglia della Seleçao.

Non di solo Brasile trionfa il Guangzhou, anche i componenti cinesi si sono messi in mostra, in particolar modo l’esterno destro Zheng Long e Huang Bowen, quest’ultimo centrocampista totale autore di due gol fondamentali, oltre che bellissimi nella competizione continentale. Entrambi sono gli interpreti più forti nel loro ruolo in Cina, eppure negli ultimi mesi non sono stati tenuti in considerazione dall’allenatore Alain Perrin, con risultati fra l’altro drastici.

Prima del Guangzhou, la competizione continentale l’aveva vinta solamente il Liaoning fra le squadre cinesi (stagione 1989/90), mentre il Dalian Wanda (che oggi non esiste più in quanto inglobato dal gruppo Aerbin), giunse in finale sotto la guida di Xu Genbao nel 1999. Per il resto il calcio cinese non aveva mai ben figurato in campo continentale, che è stato costantemente dominato dalle squadre giapponesi, coreane e degli Emirati. In questo modo la squadra del Canton, che fino a cinque anni fa militava nella Serie B cinese, ha riscritto gli equilibri del calcio continentale. Il trionfo non renderà più ricco il Guangzhou Evergrande, nonostante la AFC Champions League abbia un grande seguito fra il pubblico asiatico (ne è la testimonianza la grande affluenza agli stadi), economicamente è molto povera, infatti chi vince, considerando solamente i premi partita, al massimo incassa 2.5 milioni di euro, cifre irrilevanti paragonandoli con gli introiti della UEFA. Scarse sponsorizzazioni e difficoltà nella vendita dei diritti tv sono problemi che l’AFC non riesce a risolvere. Eppure vincere ha una sua importanza, in quanto permette di accedere al Mondiale per Club.

Partecipare al mondiale che si disputerà in Giappone nel mese di dicembre è la massima aspirazione per una squadra cinese, se non altro l’occasione per emergere e dimostrare finalmente la validità del proprio calcio. Il Guangzhou partecipò all’edizione del 2013 classificandosi quarto, dopo aver perso la semifinale contro il Bayern Monaco, fu sconfitto nella finalina anche dall’Atletico Mineiro di Ronaldinho per 3-2 . Il Guangzhou scenderà nuovamente in campo il 13 dicembre, contro i messicani del Club America, la vincente affronterà il Barcellona. Prospettare una vittoria contro i catalani è impossibile, stupire il mondo e conquistare il bronzo sono obiettivi certamente non utopistici.

 

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Sono nato a Urbino il 2 maggio 1991. Nel luglio 2015 ho conseguito la laurea in Chimica e tecnologie farmaceutiche. Mi occupo di giornalismo sportivo con un'attenzione particolare al lato economico e allo sviluppo del calcio in Cina, che approfondisco nel mio Blog Calcio Cina. Nel febbraio 2016 ho pubblicato il mio primo libro: IL SOGNO CINESE, STORIA ED ECONOMIA DEL CALCIO IN CINA, il primo volume, perlomeno in Europa a trattare questo argomento. Scrivo anche di saggistica (sovversiva) per kultural.eu