Alla fine è arrivata l’affermazione netta del Barcelona al “Bernabeu”, tramite una prestazione suprema, resa ancora più significativa da un risultato netto e dal fatto che del rientrante Messi (6 di stima) non ci sia stato un bisogno, perfettamente sopperito da un Neymar (8) che ha ormai preso l’eredità spirituale del “Dinho” dei tempi d’oro e che studia da nuovo numero uno, e da Suarez (8), combattente generoso e pistolero decisamente spietato.
Ciò che non è stato un Cristiano Ronaldo (5) lontano da quell’alieno che avevamo conosciuto, decisamente appesantito da un carico emotivo sempre più grande che gli ha tolto brillantezza, la stessa mancata ad un Bale (4,5) impalpabile e ad un Benzema (4) che paga lo scotto delle vicende torbide in cui è coinvolto. Tutt’altro che torbido è invece il gioco di Iniesta (8 come il suo numero), sempre efficace, mai banale, stupendo da vedere, con un gol come perfetto sigillo di una prestazione straordinaria, e restando in tema cantera, da sottolineare la prova di Sergi Roberto (7), che ha servito un grande assist a Suarez e che sta dimostrando di essere molto più che un semplice comprimario, senza dimenticare un Busquets (6,5) autore di una prova onesta e solida contro una cerniera mediana composta da un Kroos (6-) didascalico, ed un Modric (5) troppo aggressivo e poco concreto. Non un granchè da sorridere dunque per il Real dalla cintola in su, con James Rodriguez (6 +) unica nota relativamente positiva di uno spartito offensivo decisamente stonato, perfettamente in linea con quello difensivo.
Capitan Ramos (4,5) ha guidato malissimo il reparto, Varane (4), imbarazzante, Marcelo (4,5) rivedibilissimo in copertura a tal punto da essere sostituito da un Carvajal (6) entrato a giochi fatti e che ha fatto quello che ha potuto senza avere particolari colpe, mentre di Danilo (5+) si apprezza l’abnegazione, ma la sufficienza resta lontana. Non è lontana invece per un Rakitic (6+) che in condizione fisica precaria è stato abbastanza lucido, come lo è stato un Piquè (6+) fischiatissimo, che ha allentato la tensione solamente quando il risultato lo suggeriva ed un Mascherano (6) che prima dell’infortunio ha giocato la sua partita onesta, mentre Mathieu (6-) si è reso protagonista di qualche sbavatura sulla quale ha messo una pezza Bravo (7) oggi di nome e di fatto, che quando è stato chiamato in causa ha risposto sempre in modo positivo, come positivo è stato l’atteggiamento dei due terzini Jordi Alba e Daniel Alves (6+ a entrambi) sempre al posto giusto durante la partita.
Una partita preparata benissimo da un Luis Enrique (8), che in contumacia Messi ha disegnato una squadra perfetta, spettacolare, efficace e a tratti devastante. Esattamente al contrario del suo avversario, un Benitez (4) che ha schierato una squadra senza alcun tipo di filtro a centrocampo, lasciando la difesa in balia di avversari che dalle parti di un Navas (6-) non impeccabile in occasione del secondo gol, ma costantemente esposto al fuoco incrociato nemico, hanno fatto quello che volevano. Inspiegabile poi la scelta di togliere James per mettere un Isco (3,5) che era anche entrato con un buon piglio, ma che si è reso protagonista di un’entrata da censura. E alla fine il risultato rispecchia in modo deciso le scelte degli allenatori.