Battesimo di fuoco per Stramaccioni sulla panchina del Panathinaikos; sabato lo aspettano i pluricampioni dell’Olympiakos nel derby per eccellenza in Grecia. Nonostante la sosta per le nazionali sia stata preziosa, l’ex tecnico dell’Inter ha avuto comunque poco tempo per ambientarsi e conoscere il materiale umano a disposizione.
I media greci parlano di un ovvio scetticismo ma anche di un buon approccio del 39enne nell’ambiente dei “Verdi”: ben accolto da tutta la rosa, ha subito impressionato per lo stakanovismo sul campo di allenamento, il buon inglese e la promessa di imparare al più presto il greco per comunicare al meglio. Ha potuto lavorare finora solo si una rosa ridotta a causa degli impegni dei “nazionali”: Berg, Pranijc, Abeid, Ninis, Karelis, Chouchoumis. Si è però rivisto Michael Essien, acquisto più oneroso in estate e finora (sono passati quasi sei mesi dal suo arrivo ad Atene) mai schierato a causa di seri acciacchi fisici, in occasione del poco indicativo test amichevole di sabato scorso contro il Levadiakos pareggiato 1-1.
Pur non essendo stato la prima scelta, è comunque piaciuto finora il basso profilo (all’insegna della serietà e della modestia) del nuovo tecnico nella recente conferenza stampa e l’intenzione di non stravolgere l’assetto tattica ereditato dal predecessore Anastasiou e il suo 4-4-2 a diamante: “Non mi piace parlare, preferisco lavorare. Sono in un club con grande tradizione, con molti fan e molta passione. Sono orgoglioso di essere qui. Quando si prende una squadra a metà stagione è sempre diverso; rispetto il lavoro dell’ex allenatore ma ho le mie idee, basate sull’equilibrio: in Italia si dice che l’attacco porta i biglietti, la difesa i titoli. Il derby? Vengo da Roma e Milano, città con grandi rivalità; non conosco questo, ma posso immaginare. Ci prepareremo al meglio possibile”.