Quello di sabato sarà il 263mo Clàsico di Spagna fra Barcellona e Real Madrid. Per l’occasione abbiamo intervistato Antimo De Salve, presidente e fondatore della Penya Lombarda FC Barcellona, che ha recentemente pubblicato il libro “Sangue Blaugrana”. Personaggio dai molteplici interessi, è un medico chirurgo specializzato in anestesia e rianimazione, appassionato di musica, ha un passato da bassista negli Icekubes. Nell’intervista rilasciata per la rubrica “Calcio sfogliato”, Antimo ci racconta del suo libro, delle attività ad esso correlate e della partita di sabato.
Lei è il presidente della Penya Lombarda FC Barcellona, cosa l’ha spinta ad abbracciare questi colori e quali sono gli scopi della istituzione?
L’idea di costruire una Penya nasce circa dieci anni fa, io ho iniziato ad appassionarmi al Barcellona all’inizio degli anni ‘2000 e successivamente il mio interesse si è fatto sempre più forte, tanto da spingermi a diventare prima socio del Barcellona, poi fondatore della prima Penya ufficiale italiana.
Il ricavato del libro sarà devoluto all’associazione Onlus “Quelli che, con Luca” di cosa si tratta?
Il motivo di dare il ricavato del mio libro a questa associazione nasce nel 2013, quando la conobbi, in occasione di uno scambio culturale nella quale era presente anche il Fan Club di Valentino Rossi, con il quale ho degli ottimi rapporti, vi collaboriamo per delle raccolte benefiche. Il presidente dell’associazione “Quelli che, con Luca” mi ha parlato del suo progetto e da li abbiamo deciso di sposare la loro causa che è volta a finanziare la ricerca della terapia molecolare all’ospedale San Gerardo di Monza gestito dal professor Biagi
Oltre ad essere uno scrittore lei è Medico chirurgo specializzato nell’anestesia e rianimazione, ma ha anche un passato da bassista degli Icekubes, il progetto musicale è ancora vivo?
No, non è più vivo, anche se ogni tanto ci si incontra con qualcuno dei componenti, fra cui il professor Biagi, dopo tanti anni, era un mio compagno di università, io ero il bassista e lui la chitarra solista del gruppo. Ci siamo rivisti solo dopo molto tempo dato che io per un certo periodo ho vissuto all’estero e lui negli Stati Uniti. Poi ci siamo rivisti anche con il batterista, però… chissà, ci potrebbe essere in futuro un ritorno agli Icekubes. So che il professor Biagi nel suo peregrinare per gli Stati Uniti ha anche inciso un disco di musica country.
Il Barcellona è un club a misura d’uomo che fa della beneficenza e della solidarietà punti cardine del suo progetto. Per anni non ha avuto sponsor, se non l’Unicef che è No Profit. Quale è stata la reazione sua e dei tifosi all’ingresso della Qatar Fundation?
All’inizio sembrava solamente una semplice sponsorizzazione e non una partenrship così attiva. L’Unicef è ancora sovvenzionato dal Barcellona che dona 10 milioni di euro all’anno più l’1,5% dello stipendio dei giocatori della prima squadra. Successivamente era nata una collaborazione con la Qatar Fundation che poi è divenuta prettamente di tipo economico con la sponsorizzazione della Qatar Airways. Il Barcellona fino a poco meno di dieci anni fa non ha mai avuto uno sponsor ed è sempre riuscito a finanziarsi con le quote associative. Oggi non è facile mantenere certi livelli di stipendi e infrastrutture con le sole quote dei soci, per cui è diventato necessario acquisire uno sponsor, che comunque è inerente esclusivamente alla sfera calcistica, dato che il mondo del basket, dell’hockey e del rugby ne sono esenti.
Un pronostico per il Clàsico di sabato?
In questo momento io vedo favorito il Barcellona indipendentemente dalla presenza di Messi. Sicuramente Leo è un elemento importante, ma abbiamo visto che anche con la sua assenza la squadra è riuscita ad ottenere dei grandi risultati dato che è emerso l’affiatamento che c’è fra tutti gli elementi. Anche se Messi viene a mancare la squadra è così coesa da sopperire all’assenza di un giocatore dallo spessore tecnico elevato come Leo. Io sono convinto di una vittoria, anche se dal punto di vista dell’economia della squadra una sconfitta non sarebbe un dramma, dato che siamo ancora alla partita di andata e abbiamo tre punti di vantaggio.
Al contrario il Real Madrid negli ultimi anni non ha mai dimostrato di essere un forte collettivo, negli ultimi giorni stanno emergendo dei dissensi nei confronti di Benitez
Mi fido sempre poco di quelle che sono le voci, anche perché dello stesso Barcellona se ne sono dette di tutti i colori. Quello che mi colpisce di questo Barça è il gruppo, la sua unione, la qualità del gioco rimane sempre la stessa a discapito delle assenze. Per quanto riguarda il Real Madrid, è sempre stato un gruppo di grandi calciatori, mai una grande squadra, anche negli anni passati. Forse per ritrovare la vera squadra dobbiamo risalire ai tempi di Di Stefano, ma non hanno mai dimostrato un vero spirito collettivo, in particolare negli ultimi anni.