Sono Svezia e Ucraina le ultime due nazionali qualificate agli Europei 2016. Qualificazioni già ipotecate con le vittorie (meritate) nelle sfide di andata contro Danimarca e Slovenia. Stasera due match ovviamente molto tesi: la Slovenia ci prova fino all’ultimo minuto a centrare la rete che avrebbe portato la sfida agli ucraini all’extra time, la Svezia va sul 2-0 a Copenhagen grazie ad una doppietta di Ibrahimovic (poi pareggiata nel finale dai danesi) che così evita un “Europeo inimmaginabile”, come lo aveva definito giorni fa in caso di sua assenza.
Rispetto all’andata tra gli svedesi non c’è l’ex bolognese Antonsson (infortunio, dentro il centrale del Gent Johansson) ma il ct Hamren cambia anche per scelta tecnica, panchinando il terzino Olsson e l’ala Durmaz preferendo Bengtsson e Larsson. Morten Olsen rivoluziona i suoi: mantiene la stessa difesa ma dalla cinta in si salvano solo Eriksen e Bendtner; si ritrovano così titolari Delaney, il 20enne Hojbjerg, e gli attaccanti Poulsen e Jorgensen. Non va a buon fine la rimonta per i danesi che partono forte ma che capiscono quasi subito che non è serata: prima Kallstrom per spazzare via dalla porta una conclusione di Poulsen centra la traversa della sua stessa porta poi dopo un netto predominio, subiscono il gol ospite alla prima occasione concessa, se così si può chiamare. Corner teso di Kallstrom e girata al volo di Ibrahimovic e “Parken” ammutolito.
I danesi, capìta l’antifona, si deprimono e rischiano di subire il raddoppio sempre per piede di Ibra, bravo due volte però Schmeichel a dire di no. Il figlio d’arte tiene vivo il match, i suoi compagni però peccano in avanti (in primis Bendtner, abulico e sostituito già al 60°) e non può far nulla sulla pennellata su punizione dal limite di Ibra ad un quarto d’ora dalla fine. Finale tutto orgoglio che regala due gol e un pareggio buono, per i danesi, solo per le statistiche.
Non riesce la rimonta nemmeno alla Slovenia che, però, ci crede fino all’ultimo. Rispetto a tre giorni fa tra gli ucraini non c’è Garmash ma Stepanenko in mediana, Katanec invece fa fuori gli “italiani” Kurtic e Ilicic, sostituiti da Pecnik (ala che gioca in Giappone) e Bezjak. Inizio match eloquente: pochi secondi e il clivense Cesar piazza il gomito in faccia a Seleznyov, un altro paio di minuti e Brecko scalcia Konoplyanka già a terra che reagisce. Tutti gialli, quasi rossi. La tattica intimidatoria slovena funziona, gli ospiti giochicchiano (a parte una punizione di Konoplyanka che impegna Handanovic) e la Slovenia passa: punizione tesa in area dalla destra di Birsa, deviazione sottoporta di Bezjak, respinta corta di Pyatov e capitan Cesar insacca di testa a porta vuota.
Konoplyanka e Seleznyov reagiscono ma sbattono contro un Handanovic in serata e i compagni (delude l’uomo mercato Yarmolenko) non li imitano. Nella ripresa Katanec inserisce per l’assalto Ilicic e Ljubijankic (gioca pure lui in Giappone) ma la tensione immobilizza gambe e testa degli sloveni, e sono gli ospiti a spaventare Handanovic con occasioni in serie per Konoplyanka, Yarmolenko e Rakitskiy.
Risveglio sloveno ad un quarto d’ora dalla fine, da corner con un’incornata ancora di Cesar deviata in angolo a fatica da Pyatov. A pochi minuti dalla fine si replica: corner, testa di Khrin, Pyatov c’è. Nei secondi finali, con tutti gli sloveni (tranne il terzino Brecko, espulso per un calcione a Konoplyanka) in avanti, parte un contropiede ucraino: nella metacampo avversaria galoppano solitari Kravets e Yarmolenko, che firma contemporaneamente al triplice fischio la qualificazione dei gialloblù agli Europei.
DANIMARCA – SVEZIA 2-2 (81′ Y.Poulsen, 91′ Vestergaard; 19′ 76′ Ibrahimovic) (andata 1-2)
SLOVENIA – UCRAINA 1-1 (11′ Cesar; 98′ Yarmolenko) (andata 0-2)