Con una serata di ritardo è andato in scena El Clasico del continente sudamericano, Argentina-Brasile termina 1-1, entrambe le squadre non godono di una buona situazione in classifica per quanto riguarda il percorso ai Mondiali di Russia 2018, i verdeoro hanno totalizzato solo 4 punti in tre partite, peggio va all’Argentina che ha raccolto la miseria di due punti. Più che di due potenze calcistiche si può concretamente parlare di due nazionali in crisi di risultati da tempo.
Entrambi gli schieramenti destano alcune perplessità, l’Argentina ancora orfana di Messi e Aguero, si schiera con un tridente composto da Lavezzi e Di Maria sulle fasce e Higuain punta centrale, in campo anche gli ‘italiani’ Biglia e Roncaglia. Dunga risponde con un 4-2-3-1, nel quale rinuncia inizialmente a Douglas Costa, Hulk e Oscar, per schierarsi inizialmente con Willian e Neymar a supporto di Oliveira, ex attaccante del Milan, ora in forza al Santos.
Le squadre si spartiscono la scena in una partita sostanzialmente povera di contenuti tecnici, nella prima frazione è l’Argentina a prendere il sopravvento e concretizza le proprie occasioni al 34′ con l’inserimento vincente di Lavezzi sull’assist dalla destra di Higuain. Nel secondo tempo Dunga inserisce Douglas Costa al posto di Ricardo Olivieira, una mossa vincente dato che il fantasista del Bayern Monaco dopo un solo minuto dal suo ingresso in campo centra la traversa, la palla rimbalza in area sui piedi di Lucas Lima che segna, complice un intervento non eccellente di Romero. Nel finale David Luiz si fa espellere per somma di ammonizioni, ma i padroni di casa non riescono ad approfittare della superiorità numerica e la partita termina in parità.
Un occasione sprecata per il Brasile, che non sfrutta le assenze dei pilastri dell’Argentina e rimedia un pareggio poco convincente, sono oramai sei anni che i verde oro non vincono in casa dei rivali (l’ultima volta proprio per le qualificazioni). La nazionale guidata dal Tata Martino ha dimostrato di essere dipendente dalla sua star, l’assenza di Messi ha pesantemente gravato sull’efficacia del reparto offensivo dato che è arrivato un solo gol in tre partite, con il ritorno della Pulce, Di Maria potrà tornare ad occupare la posizione di mezzala sinistra e dare maggior slancio a un centrocampo statico.
Inspiegabili invece le scelte di Dunga, che si affida a Ricardo Oliveira per guidare l’attacco della sua nazionale. Segno tangibile di come il Brasile non riesca a produrre da tempo una prima punta efficace, ma meritrebbero una possibilità sia Ricardo Goulart e Elkeson in forza al Guangzhou. Per il resto anche il centrocampo ha dimostrato di non essere all’altezza, con Fernandinho, l’unico giocatore in grado di fare da regista, ancora in panchina.
Ad oggi entrambe le nazionali sono in profonda crisi, entrambe devono correre velocemente ai ripari.