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Playoff Euro 2016, Norvegia-Ungheria 0-1: colpo grosso magiaro, nel ricordo di Fulop

I playoff per gli Europei 2016 iniziano subito con un risultato a sorpresa. L’Ungheria, qualificatasi terza nel gruppo F dietro Irlanda del Nord e Romania, va a vincere ad Oslo contro la più quotata Norvegia (non accadeva da 30 anni) avendo sfiorato il secondo posto arrivando ad un solo punto dalla Croazia nel girone H (vinto dall’Italia).

I magiari si presentano in terra norvegese con il lutto al braccio per ricordare l’ex portiere della nazionale Martin Fulop (deceduto il giorno prima, battuto da un tumore) e con una formazione che il tecnico tedesco Storck schiera con un eloquente 4-5-1 e diverse novità: in porta il vecchio Kiraly (39 anni, alla 100esima presenza, sempre coi suoi soliti pantaloni), difesa senza l’esperto Juhasz sostituito dal 22enne Lang, a centrocampo a sorpresa titolare il 21enne Kleinheisler (debuttante assoluto) mentre il punto di riferimento offensivo è Szalai (pochi minuti giocati in stagione all’Hoffenheim), solo panchina per i più in forma Nicolics e Bode. Mister Hogmo, molto fiducioso nel pre-partita, schiera un 4-2-3-1 più spavaldo rispetto all’ultima uscita visto all'”Olimpico” contro gli azzurri di Conte un mese fa: rispetto ad allora cambia solo il terzino mancino (non Aleesami ma il più esperto Hogli) ma avanzano Skjelbred e Berget a supportare, con il 23enne Eriksen, la punta Soderlund.

La Norvegia parte forte, come prevedibile, ma i primi “feedback” non sono positivi: dopo un paio di minuti dal fischio iniziale Skjelbred si vede alzare sopra la traversa un destro a botta sicura, scoccato all’altezza del dischetto del rigore, da un reattivo Kiraly; poco dopo da corner il centrale Hovland gira di testa alto a pochi passi dalla porta. Un po’ sconfortati i norvegesi prendono fiato dopo la sfuriata iniziale e gli ungheresi colpiscono cinicamente: Kleinheisler, proprio il debuttante, riceve in area e in mezzo secondo conclude col suo fedele mancino piegando le mani al portiere di casa Nyland. I norvegesi reagiscono scompostamente non riuscendo a manovrare collettivamente e lasciando anzi spazi golosi per gli ospiti sia nel primo (Elek solo in area colpisce di testa debolmente) che nel secondo tempo (Dzudszak conclude una ripartenza con un diagonale mancino respinto da Nyland). Hogmo cambia anche punta (out Soderlund, dentro Pedersen del Stromsgodset) ma fino agli ultimi minuti l’unico vero sussulto è una mezza papera di Kiraly che si fa sfuggire la palla di mano sugli sviluppi di un corner (e pressato da due avversari) ma la sfera, diretta in porta, viene respinta sulla linea dal terzino Fiola. A due minuti dal termine ecco l’ennesimo segnalo che per i norvegesi proprio non era serata: Pedersen recupera palla al limite, Johansen solo in area conclude ma Kiraly respinge in uscita, arriva primo sulla ribattuta il neoentrato Helland che però di testa colpisce la traversa a porta vuota.

Edoardo Buganza

(Ar)redattore per Tce dal marzo 2014, seguo in particolare i campionati dell'Est europeo come Polonia, Turchia e Grecia. Genovese, esterofilo, aspirante osservatore, sospirante milanista.

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