La sudditanza psicologica del Villarreal di fronte alle super-potenze Barcellona e Real Madrid è ormai un fatto ribadito dai risultati. L’ultima vittoria di fronte a una delle due grandi risale a più di sei anni fa, ossia al 16 maggio 2009 quando Capdevila segnò all’ultimo minuto il 3-2 definitivo contro il Real Madrid. A dirla tutta si trattava di un anticipo alla vigilia della quale i blancos avrebbero dovuto rimontare otto punti in tre giornate ai rivali catalani, e pur non volendo sminuire un successo che valse tre punti, sicuramente le motivazioni dei madrileni non erano alle stelle. Mentre per vedere gli azulgrana piegarsi al Sottomarino giallo bisogna riavvolgere ancora un po’ il nastro della Liga spagnola fino al 9 marzo 2008, ovvero sette anni e mezzo orsono, quando Tomasson sigillò il risultato sull’1-2 che bastò a sbancare il Camp Nou. Date lontanissime nel tempo che faticano a trovare una spiegazione che non tenga in considerazione il miedo escenico.
Per farci un’idea di cosa sia successo nel frattempo basta andare a vedere quante volte Real Madrid e Barcellona sono cadute in campionato dalla stagione 2009/10 a oggi, in pratica dal primo anno completo in cui il Villarreal non ha più saputo battere le grandi. Molto semplice: in questi sei anni e spiccioli le due super-potenze spagnole, escludendo gli scontri diretti fra loro, hanno perso ben trentadue volte in campionato, e in nessuna di queste, ovviamente, per mano del Submarino amarillo. Ci sono riuscite per cinque volte Siviglia e Atlético Madrid: per l’appunto i colchoneros l’anno scorso hanno vinto entrambe le sfide con le merengues, unica squadra a riuscirci in un questo arco di tempo, mentre nessuno è riuscito a farlo contro i blaugrana.
La Real Sociedad, che come il Villarreal ha avuto meno possibilità avendo disputato il 2009/10 in Segunda División, c’è riuscito in quattro diverse occasioni, e in due di queste vincendo con almeno due gol di scarto, piccolo ma significativo primato (3-1 al Barcellona due anni fa, 4-2 al Madrid l’anno scorso). Anche l’Athletic Bilbao non può lamentarsi con tre trionfi, mentre un po’ a sorpresa il Valencia ha gioito solamente in due match, al pari di (udite, udite) Málaga (3-2 al Real Madrid nel 2012/13 e 0-1 al Camp Nou la passata stagione), Getafe (0-1 a Barcellona nel 2011/12 e 2-1 al Madrid l’anno seguente) e Granada (1-0 col Real nel 2012/13 e al Barça l’anno dopo). Inoltre hanno avuto il loro momento di gloria anche il Real Saragozza (2-3) e Sporting Gijón (0-1) entrambe vincenti al Santiago Bernabéu nel 2010/11, Levante (1-0 al Madrid) e Osasuna (3-2 al Barça) nel 2011/12, il Betis Siviglia (1-0 al Madrid) nel 2012/13, il Real Valladolid (1-0 al Barcellona) nel 2013/14 e infine il Celta Vigo, che poche settimane fa ha surclassato i blaugrana con un roboante 4-1.
Come si può facilmente notare figurano molte squadre di seconda, se non terza, fascia, in grado di tirar fuori una reazione d’orgoglio nell’anno della retrocessione o da neo-promosse. Non solo in casa, com’è normale che sia, ma anche importanti risultati in trasferta. Il Villarreal, ad esempio, ha un terrificante bottino di otto sconfitte e un pareggio nelle ultime nove sfide contro il Barcellona, oltretutto senza voler conteggiare la Copa del Rey che appesantirebbe ancora di più la situazione. Numeri che parlano da soli, e che non possono rappresentare una realtà in crescita che mira ad essere fra le migliori della classe nel proprio campionato e in Europa. Dopo anni di problemi adesso per la prima volta il Sottomarino di Marcelino sembra riuscire a ingranare qualche risultato contro le squadre del suo livello (ha già battuto Atlético Madrid, Athletic Bilbao e Siviglia), ma la piazza merita e deve pretendere uno scalpo prestigioso contro Real Madrid o Barcellona.