Sembrava tutto fatto per l’ingaggio del nuovo tecnico del Panathinaikos: il serbo Paunovic era atteso nei giorni scorsi ad Atene per mettere nero su bianco ma non è mai arrivato, ha chiesto tempo ai “Verdi” per decidere; insomma ha tentennato.
Da lì l’idea della dirigenza di virare sulla prima alternativa già individuata in precedenza, e cioè Andrea Stramaccioni, sponsorizzato anche da due giocatori della nazionale greca (allenati dal giovane tecnico all’Udinese) Karnezis e Kone. Piace ai dirigenti del “Trifoglio” soprattutto la sua versatilità nel sistema di gioco, come ebbe a mostrare già nella sua prima esperienza tra i “pro” sulla panchina dell’Inter in cui variò dal 4-3-3 al 4-2-3-1 al 4-3-2-1, in contrasto con l’integralismo dell’esonerato Anastasiou che si era fossilizzato sul 4-4-2 con un centrocampo a rombo pur non avendo gli interpreti adatti.
Il 39enne, reduce da un’esperienza in chiaroscuro nella scorsa stagione ad Udine, dopo una cena tenutasi giovedì scorso con il direttore tecnico Vokolos, si appresta a firmare un contratto biennale con il club ateniese. Una grossa occasione di rilancio per il giovane tecnico romano, che però non ha rappresentato sicuramente la prima scelta per il Panathinaikos che pare abbia offerto la panchina anche all’ex ct della Croazia Nico Kovac e anche all’allenatore del Rijeka (capolista in Croazia) Matjaz Kek che però avrebbe rifiutato un triennale a 700mila euro l’anno.