Tutto esaurito al “Nikopolidis” per il derby tra Panathinaikos e Aek dopo tre anni di assenza (dei gialloneri); la seconda contro la terza della Super League, dominata come sempre dall’Olympiakos. Partita di interesse internazionale già di per sè (in tribuna anche il nuovo ct greco Skibbe), aumentato dal debutto del nuovo tecnico dell’Aek Gus Poyet.
L’uruguaiano conferma la formazione reduce dalla larga vittoria sull’Iraklis: confermata, nonostante le critiche dopo alcuni errori, la coppia centrale Lambropoulos-Kolovetsios così come la meteora milanista Didac Vilà mentre l’unica novità è l’assenza del bomber Aravidis (infortunio al polpaccio) sostituito dal nigeriano Chrisantus; ancora in panchina Diego Buonanotte. Nel Panathinaikos, reduce dal bruciante ko a Salonicco, Anastasiou presenta ben quattro novità: al centro della difesa accanto al vecchio Tvalaridis non c’è l’acciaccato Thelander ma l’ex Malaga Sergio Sanchez, alla seconda da titolare in campionato, così come in mediana accanto a capitan Zeca c’è il giovane Lagos mentre sulla trequarti con l’intoccabile Karelis (5 gol finora) ci sono a sorpresa l’ex Parma Ninis, che non vedeva campo da più di un mese in campionato, e il 22enne finlandese Lod finora oggetto misterioso; confermata invece la fiducia nella punta Berg nonostante un’astinenza dal gol lunga due mesi.
Tanta pretattica non produce altrettanto spettacolo in campo. Come spesso succede nei derby, anche quello ateniese paga la troppa tensione e il non eccelso stato di forma delle due squadre; ne esce uno 0-0 con poche emozioni. E’ il “Trifoglio” a fare la partita ma non arrivando mai a centrare la porta (ci va vicino Berg con un diagonale mancino dopo una progressione prepotente) e spesso nemmeno al tiro grazie alle uscite tempestive del portiere ospite, il venezuelano Baroja. Nel primo tempo la più grande occasione capita proprio all’Aek con un’azione spettacolare: Mandalos serve al limite dell’area il portoghese Barbosa che si inventa un rarissimo assist di “ruleta” per Vargas che però calcia di destro clamorosamente a lato. Valeva la pena assistere al match solo per questa giocata.
Anche nella ripresa stesso copione, match con molto agonismo, scontri corretti (alla fine del match solo due gialli) e ritmo blando. Anastasiou toglie l’enigmatico Lod (dentro il mediano Koutroumbis) ma non riesce a risolvere il problema degli scarsi rifornimenti a Berg che, a parte un’unica grande occasione iniziale sventata da Baroja, verrà disinnescato senza problemi dalla difesa giallonera. L’Aek invece punge in ripartenza (colpo di testa di Chrisantus fuori di poco su cross del brasiliano Galo) e Poyet, soddisfatto, sostituisce due elementi (fuori Vargas dentro lo spagnolo Cordero, pochi minuti nel finale per Buonanotte) concedendo solo un paio di tiri dalla distanza a Ninis e Karelis. Pareggio ben accetto per l’Aek di Poyet che appena arrivato aveva avuto solo il tempo di evitare gli errori commessi negli ultimi match esaminati a video, molto meno per il Panathinaikos che vede l’Olympiakos allontanarsi di altri due punti (ora a +8) e che per la prima volta non vince in casa in campionato.