L’Allsvenkan 2015 verrà ricordata a lungo. All’ultima giornata (giocata oggi, NdR) il Norrkopping si è laureato campione di Svezia vincendo a Malmoe 2-0 (match condizionato dall’espulsione all’attaccante Rosenber dopo soli 5 minuti). Un’attesa durata ben 26 anni per il club biancoblu, tornato nella massima divisione svedese solo nel 2010 e che da lì in poi in un paio di occasioni aveva rischiato un’altra retrocessione, anche nella scorsa stagione.
Successo davvero inaspettato per diversi altri motivi, tra cui quelli di aver presentato la rosa più giovane del torneo (età media di 23,9 anni) e con solo sei stranieri, oltre ad avere in panchina lo stesso allenatore dal gennaio 2011, una rarità di questi tempi. Proprio mister Janne Andersson è uno dei fautori di questa storica vittoria, tenendo unito il gruppo nonostante un avvio di stagione non esaltante (4 punti nei primi 4 turni). Da lì in poi però solo due ko, una marcia che ha seminato le avversarie più quotate: i campioni in carica del Malmoe, l’Aik e il Goteborg, l’ultima ad arrendersi rimanendo in vetta fino ad un mese fa.
Il Norrkopping si è imposto grazie ad un gioco offensivo che ha portato i biancoblu a segnare ben 60 volte (media di 2 gol esatti a partita) subendo il giusto (33 gol al passivo, seconda miglior difesa). La formazione tipo, sempre schierata su un classico 4-4-2, ha visto in porta Mitov Nilsson (prodotto del vivaio, ha appena esordito nella nazionale macedone) e una difesa in linea con gli esterni Tkalcic e Telo (il primo croato e buon crossatore, altro prodotto del vivaio il secondo anche se nato a Londra) e al centro l’esperta coppia Wiklander-Johansson; a centrocampo i due mediani sono stati il finlandese Sjolund e il 21enne Fransson (campione d’Europa di categoria, altro ragazzo “fatto in casa”) mentre le fasce sono state presidiate dall’interessante under 21 islandese Traustason (5 gol, 10 assist) a sinistra e dall’ex Goteborg Barkroth a destra; in avanti si sono alternati il 23enne Nyman (nato e cresciuto a Norrkopping) e il 21enne sierraleonese Kamara (decisivo coi 5 dei suoi complessivi 6 gol stagionali segnati nell’ultimo mese) come spalla dell'”uomo dell’anno”, che è stato Emir Kujovic, gigante di origini montenegrine con già alle spalle un’esperienza infelice all’estero (Turchia), esploso quest’anno segnando ben 21 gol in 29 match (l’ultima rete proprio oggi a Malmoe, NdR).