E’ festival di gol e di strafalcioni: tra Union e St. Pauli termina 3-3

Al diavolo i puristi e i tatticismi. Il match tra Union Berlin e St. Pauli non poteva e non doveva essere banale: per tutta l’atmosfera, la storia e le peculiarità che tradizionalmente uniscono (e dividono) queste due società, ma anche per i tanti tifosi, ben 22.012, che erano presenti all’An der Alten Försterei. Primo vantaggio degli ospiti, poi rimonta biancorossa, contro-rimonta e definitivo pareggio, un gioco scoppiettante e una buona dose di strafalcioni. Se non si dovesse guardare la classifica, a Berlino si rientrerebbe con la serenità di chi si fa di camomilla o tisana prima di andare a dormire, ma scrollandoci di dosso l’euforia per una pareggio acciuffato al 90’, gli incubi sinistri rimangono minacciosi. La difesa non c’è e non esiste allenatore che possa aggiustare la tendenza della retroguardia di danzare come dervisci seguendo la palla (e senza logica). Se poi sbaglia anche Daniel Haas, come sul terzo gol…

Per l’11esima giornata di Zweiteliga e contro il St. Pauli che gravita nelle zone altissime del campionato, Sascha Lewandowski propone un 4-1-4-1 schierando dal primo minuto il centrocampista Daube (ex di turno) e facendo accomodare in panchina sia Trimmel che Skrzybski. Questi gli 11: Haas – Kessel, Leistner, Puncec, Parensen – Zejnullahu – Brandy, Daube, Kreilack, Thiel – Wood.

L’equilibrio e qualche sbadiglio iniziale vengono spazzati via al 22’ con la rete del St. Pauli. Discesa sulla sinistra del terzino Buballa che scodella un pallone al centro senza troppe pretese, Puncec riesce solo a spizzare la sfera alle sue spalle sulla quale arriva Sobota che, lasciato indisturbato da Parensen, ha tutto il tempo di controllare e di superare Haas con un convinto tiro. Primo vantaggio ospite, ma la reazione eisernen non si fa attendere con Kreilach che prova due conclusioni nel giro di otto minuti. Al 41’ Dudziak si scatena: l’esterno ospite recupera la palla nella sua propria area, supera con facilità da fondista 3-4 avversari, poi scambia con Thy prima di tirare dai 25 metri. Tiro debole, ma che dimostra la poca stabilità della squadra allenata da Lewandowski. Eppure, d’un tratto, l’Union Berlin viene morso dalla tarantola. Al 43’ il portiere Himmelmann la fa grossa, proprio come l’anno scorso (da un suo errore arrivò la vittoria): Eroll Zejnullahu lascia partire un cross dalla trequarti, un pallone abbastanza telefonato, ma davanti all’estremo difensore nessuno prende la sfera, lo traiettoria lo inganna e lui goffamente prova a stoppare la palla che carambola in rete.  Primo squillo stagionale per il kosovaro, ma passano una manciata di secondi e proprio prima del fischio di Robert Schröder arriva la rete del sorpasso. Grande cuore e caparbietà di Parensen che tiene viva, in scivolata, una palla destinata ad andare sul fondo, poi è lucido a rimetterla in mezzo e a servire Maxi Thiel che, un po’ scoordinato, riesce comunque a buttare la palla dentro.

curva

Nel secondo tempo, la squadra di Amburgo decide di aumentare il ritmo e alzare il baricentro. Così al 54’ arriva la rete del pari. Azione fotocopia del primo gol subito: ancora Buballa crossa dalla sinistra, Parensen nuovamente attratto dalla sfera e non dalla marcatura va addosso ai suoi compagni, tutti a terra, la palla arriva suoi piedi di Hornschuh che, da fuori area, fa partire un bolide di sinistro. Centrale, ma potente e Haas, coperto dal mucchio di compagni a terra, può solo guardare pietrificato. Ancora immobile, invece, al 65’ sul calcio di punizione battuto splendidamente da Maier. Il giocatore, entrato nel secondo tempo, lascia partire un tiro di pieno collo a scendere che ha l’unico difetto di incocciare il palo. La partita è esplosa, le azioni si alternano senza logica da una parte all’altra: passano tre minuti e Kreilach sfida nuovamente Himmelmann con un tiro potente di destro in area di rigore, ma la reazione del numero 30 è perfetta. Al 72’, però, Haas si fa contagiare dal pazzo morbo della retroguardia berlinese. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, l’ex Hoffenheim decide di non decidere, ovvero esce dai pali, ma non fa nulla e nella tragicomica situazione, Dudziak segna di schiena senza nemmeno accorgersene. St. Pauli nuovamente in vantaggio e curiosità che rafforza la solidità della difesa di casa: tutti e tre i marcatori sono alla prima marcatura in stagione. A partita ormai compromessa, l’Union Berlin continua a spingere senza rimorsi e timori: all’81’ Bobby Wood (sì c’era in campo anche lui) scheggia la traversa con un colpo di testa sciagurato a due passi dalla linea di porta, Himmelmann stravince la sfida contro Kreilach neutralizzando un’altra conclusione del capitano, ma proprio allo scadere, come nei primi 45’ di gioco, ecco la rete berlinese: Skrzybski, entrato nel secondo tempo, supera un avversario con un tunnel, poi serve la palla al centro dell’area, Wood fa una finta per servire la palla a Kreilach che tira di prima, la sfera viene deviata, ma dal nulla sbuca Kessel che quasi sul limite della linea di porta, insacca per il definitivo pareggio. Ancora decisivo il difensore Benjiamin Kessel alla sua quarta marcatura in stagione. Triplice fischio finale è grandi sorrisi per tutti: dall’allenatore amburghese Ewald Lienen, ai giocatori dell’Union, passando per i tifosi sugli spalti. Almeno per questo weekend…

 

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Giornalista, nato a Bari in un ambiente dove gli si diceva di tifare per i bianco-rossi, ha seguito il suggerimento alla lettera appassionandosi all'Union Berlin. Fidanzato ufficialmente con il club dal 12 agosto del 2012 quando ha assistito ad una partita per la prima volta nello stadio An der Alten Försterei. Ama i cappelli: i suoi, quello di De Gregori, di Charlie Brown, di Alan Grant e di Nereo Rocco.