I soldi fanno la felicità: le dittature nei campionati europei

L’ultimo weekend di campionati europei ha emesso una forte sentenza: i soldi più che mai la fanno da padrone, e anche in questa stagione, al primo posto nelle classifiche delle più importanti competizioni vedremo gli stessi nomi: il Bayern Monaco vincerà il quarto titolo consecutivo, lo stesso il PSG, mentre in Spagna continuerà il duello fra Barcellona e Real Madrid. Solo in Premier League si profila una accesa lotta per il titolo visto l’alto livello delle varie compagini, anche se, il Manchester City è nettamente favorito.

La settimana appena trascorsa ha visto tre scontri diretti nella Ligue 1, in Bundes, e nella Liga: Il PSG ha battuto per 2-1 il Marsiglia e ha già accumulato un importante vantaggio di ben cinque punti dopo sole nove giornate sulla seconda in classifica, ovvero la neopromossa Angers, mentre Lione e Marsiglia distano rispettivamente otto e quindici punti. Troppo facile scommettere su una comoda cavalcata del PSG verso il titolo.
In Germania abbiamo assistito a un netto massacro, il Bayern Monaco liquida con un sontuoso 5-1 il Borussia Dortmund secondo in classifica. I bavaresi in questo inizio di stagione hanno solamente vinto, dopo otto giornate i punti di distacco dalla compagine di Tuchel sono già sette. La disputa per il titolo può già dirsi conclusa.
Diverso, almeno per ora il discorso in Spagna, dove al primo posto vi è un sorprendente Villareal, mentre il Barcellona, condizionato dagli infortuni di Messi e Iniesta è un punto dietro, reduce da due sconfitte consecutive. Nell’ultimo turno non ne ha approfittato nemmeno il Real Madrid, fermato per 1-1 sul campo dell’Atletico Madrid. Ma è solo questione di tempo prima che si rinnovi il duello in solitaria fra le due super potenze.

Più che la programmazione e la perseveranza dei dirigenti, a fare la differenza nelle competizioni elencate sono i soldi. Le differenze fra la squadra dominante e le contendenti sono enormi e l’ultimo calciomercato ne è la testimonianza.

In Francia il Monaco ha perso il suo peso economico, a fronte di 84 milioni di euro di investimenti, hanno lasciato il principato alcuni dei punti cardine della squadra. Rimane solamente il PSG che fa incetta dei migliori talenti a livello mondiale, ecco le spese delle pretendenti al titolo nella sessione estiva 15/16:

PSG: 116 milioni
– Lione: 36 milioni
– Monaco: 84 milioni
– Marsiglia: 17 milioni

Decisamente più marcata la differenza in Bundesliga con il Bayern Monaco che la fa da padrone incontrastato dato che le rivali più accreditate, ovvero il Wolfsburg e il Leverkusen, hanno salutato i loro talenti più preziosi (De Bruyne e Perisic per i lupi e Son per le aspirine), uscendo dalla finestra di mercato con un bilancio in positivo, ma un netto passivo per il valore in campo:

Bayern Monaco: 109 milioni
– Wolfsburg: 56 milioni
– Bayer Leverkusen: 58 milioni
– Borussia Dortmund: 20 milioni

I dati riguardanti la Liga possono trarre in inganno, in questa stagione le squadre ad aver speso più soldi sulla carta sono state Valencia e Atletico Madrid. Ma è lecito chiedersi da dove vengono i soldi. La risposta è semplice, dai fondi di investimento, nello specifico dalla Doyen. E’ infatti ancora avvolta nel mistero la transazione che ha portato Jackson Martinez a vestire la maglia dei colchoneros, il colombiano proviene dal Porto, altra squadra sotto la forte influenza del fondo. A discapito delle cifre, gonfiate, entrambe le squadre non hanno il pieno controllo economico dei loro giocatori, fattore che va a discapito di un progetto tecnico incentrato su giocatori cardine, pronti ad essere ceduto dal fondo ogniqualvolta che verrà presentata un’offerta allettante, vedi Otamendi al Manchester City per 45 milioni.

– Valencia: 141 milioni
– Atletico Madrid: 123 milioni
– Real Madrid: 86 milioni
– Barcellona: 51 milioni (blocco del mercato)

Le conseguenze del GAP economico vigente, possono essere delle lunghe dittature calcistiche che andranno ad infrangere qualsiasi record, rendendo questo sport una materia scontata, con i campionati che andranno a perdere di significato (Premier League a parte per il potere economico dipiù squadre). I fattori che possono salvare l’entertainment del calcio europeo sono una politica di riequilibrio economico ben più seria del fallimentare Fair Play Finanziario, oppure, assoggettarsi al potere dei soldi e vendere tutto al miglior offerente, arabo o cinese che sia.

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Sono nato a Urbino il 2 maggio 1991. Nel luglio 2015 ho conseguito la laurea in Chimica e tecnologie farmaceutiche. Mi occupo di giornalismo sportivo con un'attenzione particolare al lato economico e allo sviluppo del calcio in Cina, che approfondisco nel mio Blog Calcio Cina. Nel febbraio 2016 ho pubblicato il mio primo libro: IL SOGNO CINESE, STORIA ED ECONOMIA DEL CALCIO IN CINA, il primo volume, perlomeno in Europa a trattare questo argomento. Scrivo anche di saggistica (sovversiva) per kultural.eu