Dopo 5 giornate il campionato in Turchia non regala grosse sorprese ma conferma l’aumento di competitività grazie all’arrivo di tanti stranieri di valore durante la campagna acquisti estiva.
CLASSIFICA (dopo 5 giornate): 13 punti Fenerbahce; 10 Trabzonspor, Besiktas; 9 Kasimpasa, Rizespor, Antalyaspor; 8 Osmanlispor, Galatasaray; 7 Gaziantepspor; 6 Basaksehir, Konyaspor, Akhisarspor; 5 Kayserispor; 4 Genclerbirligi, Eskisehirspor, Sivasspor; 3 Bursaspor; 1 Mersin
In vetta troviamo il Fenerbahce: non una sorpresa, visti gli ingenti investimenti estivi ma attenzione a non farsi abbagliare dai positivi risultati (4 vittorie e un pari). I gialloblù non hanno mai convinto appieno in questo inizio di stagione. Il nuovo tecnico Pereira si è lasciato subito sedurre dal mettere in campo tutti i talenti offensivi in rosa schierando un audace 4-2-4 con Diego, Sow (ceduto a sorpresa sul finire del mercato negli Emirati anche per non fare ombra all’acquisto dell’anno Van Persie), Nani e Fernandao. La regola della “coperta corta” si è fatta però sentire subito e una difesa non adeguatamente rafforzata al centro (costretti a puntare ancora sulla coppia Alves-Kadlec perchè Kjaer nel post Palermo non ha mai convinto appieno e di recente si è pure infortunato, mentre non pare all’altezza del club il rincalzo Ba); l’eliminazione dal preliminare Champions contro lo Shakhtar e le prime balbettanti uscite in campionato (pari a Rize e vittoria allo scadere contro l’Antalyaspor) hanno convinto Pereira a virare verso un più equilibrato 4-3-3 in cui in mediana accanto a Topal e il brasiliano Souza (novello Melo) sta trovando sempre più spazio il talentuoso Tufan mentre in avanti, dopo l’infortunio di Diego si punta ad un turnover tra Fernandao e Van Persie (l’olandese ha già esplicitato il suo mal di pancia per qualche panchina di troppo) ai cui lati oltre all’intoccabile Nani (il portoghese pare aver trovato la sua dimensione ideale in Turchia) e uno tra i neoacquisti Sen e Markovic. Detto ciò, se con queste problematiche i gialloblù sono imbattuti, non si può che essere ottimisti.
A tre punti dalla capolista troviamo una coppia formata da Besiktas e Trabzonspor, altri due club con un nuovo tecnico in panchina: convince la nuova gestione Gunes che ha mantenuto modulo (4-2-3-1) e ossatura della squadra di Bilic aspettando l’affiatamento di una difesa nuova per tre quarti (ci si aspetta di più soprattutto dal brasiliano Rhodolfo), il ritorno in mediana degli infortunati Kavlak e Arslan (per ora sempre in campo la ben assortita coppia Hutchinson-Ozyakup) e l’ambientamento di Mario Gomez (può fare con comodo vista l’ottima vena realizzativa di Tosun tornato quello di Gaziantep). Intriga anche il nuovo Trabzonspor che, dopo la “falsa partenza” internazionale (eliminazione umiliante dai preliminari di Europa League per mano dei modesti macedoni del Rabotnicki) ha portato a casa tre vittorie e un pari prima del primo (immeritato) ko nello scorso weekend in casa contro il Galatasaray; Arveladze ha confermato il 4-2-3-1 del “suo” Kasimpasa con una difesa imperniata sul centrale Yumlu ed esterni di buona qualità come Constant e Cavanda, una mediana comandata dal carismatico Mbia (ben fiancheggiato dall’interessante 21enne Yokuslu) e un attacco variegato potendo puntare sui piedi buoni di Hurmaci, Zengin e Marin (che potrebbe diventare lo “Scarione” dei bordeaux-blu), la velocità di Erdogan (pare aver imparato ad essere più cinico sottoporta) e un dualismo Ndoye-Cardozo che poche squadre in Europa si possono permettere.
In ritardo sulle prime posizioni i campioni in carica del Galatasaray che invece dovevano essere favoriti dal non aver cambiato guida tecnica. I giallorossi hanno pagato la lunga finestra di mercato nel cui finale sono partiti due pedine importanti come i brasiliani Melo e Telles, non sostituiti adeguatamente: il terzino è stato rimpiazzato dall’incognita Carole, Melo dall’ex Akhisar Kisa (prolifico ma non garanzia di sufficiente copertura) o dallo spagnolo Josè Rodriguez (appena ventenne, con tutti i pro e i contro). Hamzaoglou sta trovando difficoltà sia nella fase difensiva (già 6 gol presi) sia in quella offensiva, dove gira tutto intorno alla “luna” di Sneijder e così sarà soprattutto dopo il recente infortunio di Burak Yilmaz (fuori un mese per uno strappo), anch’esso senza una riserva adeguata (Bulut non ha la stoffa per la titolarità, Podolski dovrà sacrificarsi da prima punta). C’è tutto il tempo per recuperare ma l’impegnativo girone di Champions potrebbe far calare pericolosamente la concentrazione in patria.
Avvio sopra le aspettative invece per Kasimpasa (Calimbay si dimostra tecnico di valore, appena arrivato ha già sistemato la difesa, la migliore finora con soli due gol subiti, e se Derdiyok torna a segnare con regolarità nulla è precluso) e Rizespor (trascinato dagli assist degli esterni Albayrak e Ozek e dai gol del bomber Kweuke, secondo miglior attacco del torneo dopo il Besiktas e unico club imbattuto col Fenerbahce) e ancor di più quelle di due delle tre neopromosse. L’Antalyaspor ha dimostrato di avere un potenziale offensivo al livello delle grandi (Eto’o regista offensivo come visto alla Samp ma anche finalizzatore puntuale) ma una fase difensiva decisamente migliorabile (già 10 gol presi, la seconda peggior difesa, e il portiere Fornezzi ha spesso fatto miracoli) mentre ha mostrato più equilibrio l’Osmanlispor grazie ad una difesa composta da elementi d’esperienza e all’esplosione del centrocampista offensivo Badou Ndiaye, capace già di 5 gol e un assist coprendo anche la mancanza di punte di valore; tra le due, per completezza e profondità della rosa, convince decisamente di più il club di Ankara.
Due le panchine saltate finora: quella del Genclerbirligi dove è stato esonerato dopo solo due match lo scozzese Baxter (scelta curiosa già a priori; ormai un hobby quello dell’esonero per il presidente dei rossoneri Cavcav, l’anno scorso cambiò tre allenatori) e quella del Mersin, neopromossa strabiliante la scorsa stagione e ultima in classifica con un solo punto in queste prime 5 uscite; fatto fuori Bakkal, proprio ex Genclerbirligi, arriverà Korkmaz retrocesso con l’Erciyesspor che avrò il compito di risollevare una rosa di discreto livello che non dovrebbe avere difficoltà a salvarsi. Sul fondo della classifica si trovano anche l’altra squadra ancora a secco di vittorie, e cioè il Sivasspor (4 pareggi per l’undici di Yalcin, spesso sfortunato), e a grande sorpresa il Bursaspor capace di vincere solo una volta ma perdendo di misura tutte le altre 4 partite giocate; mister Saglam deve ricostruire una squadra quasi da zero ed è normale una fase di “digestione” di questo restyling, fanno ben sperare il folletto Dzsudszak e il ritorno (con gol) dall’infortunio della punta Necid.
TOP 11 DEL MESE (3-2-3-2) – Karcemarskas (Gaziantepspor); Titi (Kasimpasa), Alves (Fenerbahce), Yumlu (Trabzonspor); Ndiaye (Osmanlispor), Ozyakup (Besiktas); Nani (Fenerbahce), Eto’o (Antalyaspor), Visca (Basaksehir); Tosun (Besiktas), Kweuke (Rizespor)
GOL DEL MESE – Diverse le reti di pregevole fattura in questo primo mese di Super Lig (una citazione particolare la merita la bellissima mezza rovesciata di destro di Derdiyok in Kasimpasa-Eskisehirspor 3-0). Scegliamo però il secondo gol di Eto’o nella vittoria dell’Antalyaspor sul Basaksehir per 3 a 2 nella prima giornata di campionato. Il camerunense, che aveva già segnato il gol del 2-1 con un bello spunto personale (dribbling e piazzato dal limite), segna il gol vittoria con un perfetto destro al volo (per coordinazione e potenza) su cross dalla fascia sinistra di Kvesic.
https://youtu.be/Y9oRKya0FhI?t=3m48s