Sindrome da rimonta: passato in vantaggio, l’Union perde 3-2 contro il FSV Frankfurt

I tifosi dell’Union Berlin, da una stagione e mezza oramai, si sentono costantemente strapazzati, presi, messi di forza sulle montagne russe, tra repentine salite e discese che a lungo andare provocano solo nausea e poco divertimento. Dopo l’esonero di Norbert Düwel e con l’arrivo di Sascha Lewandowski, sempre per rimanere all’interno del luna park, a Berlino si pensava di assistere ad un più pacato spettacolo di delfini o tutt’al più di orche e foche, invece, ci si ritrova su un tagadà assillati dalla fastidiosissima voce del giostraio. Contro il FSV Frankfurt, l’Union Berlin ha ingannato tutti, ancora una volta: passato in vantaggio nel primo tempo con la bella rete di Wood, si è fatto rimontare e superare, nel secondo tempo, nel giro di tre minuti con il rigore di Dedic e il gol di Shaw; ha rimesso in pari il match con Kessel e poi, allo scadere (dejà vu) è arrivato il gol del 3-2 di Shahin.

Per il turno infrasettimanale di Zweiteliga, Lewandowski mischia un po’ le carte con un 4-1-4-1 e proponendo dal primo minuto sia Daube che Korte. In difesa rientra dalla squalifica Kessel e, così, l’11 bianco-rosso scende in campo con: Haas – Kessel, Puncec, Leistner, Parensen – Zejnullahu – Korte, Daube, Kreilach, Skrybski – Wood.

La squadra di Francoforte, che ha segnato solo 2 reti in quattro partite casalinghe e viene da una pesante sconfitta in casa per 3-0 contro il Braunschweig, parte con il freno a mano tirato. Allo stesso tempo, l’Union non alza il ritmo portando il match in un sostanziale equilibrio. Per sbloccare lo stallo ci vuole la giocata del singolo e, quasi dal nulla, se la inventa l’americano Bobby Wood. Al 39’, la palla viene scodellata in mezzo alla meglio, Kreilach prova a colpirla, gli rimane sul piede e allora serve il giovane attaccante che, in un fazzoletto di terra e spalle alla porta, con una doppia finta, manda in tilt tre difensori avversari e repentinamente calcia verso la porta. I difensori lo seguono come pecore, il portiere ha la vista impallata e così la palla entra in rete.

Nella ripresa, volto nuovo per il FSV Frankfrurt: per provare la rimonta, l’allenatore Tomas Oral manda in campo Dedic che prende il posto dell’iraniano Hajsafi. Ed è proprio lo sloveno a raddrizzare immediatamente il match, trasformando un calcio di rigore al 52’. Black-out arcinoto per la retrovia berlinese: passano meno di 180 secondi e i padroni di casa mettono la freccia del sorpasso. Dalla rimessa laterale, la palla arriva in area, il kosovaro Zejnullahu cincischia invece di spazzare, Halimi gli soffia la sfera e rocambolescamente serve Schahin che, dal fondo, sparacchia come può. La palla attraversa tutta l’area piccola, a turno Skrybski e Trimmel (entrato nel primo tempo al posto dell’infortunato Parensen) lisciano e così Shawn Barry può tirare a botta sicura e superare Haas. Per lui, così come per Dedic, primo gol stagionale. Lewandowski mette peso in attacco con l’ingresso di Brandy e Quaner; la squadra si dà una scossa e, ad un quarto d’ora dal termine, trova un pareggio di rabbia. Il terzino austriaco Trimmel si fa perdonare scendendo sulla fascia e servendo un cross preciso in area. Sul secondo palo non ci arriva Wood, ma alle sue spalle ecco svettare Kessel che supera il portiere Wels e infila di testa la rete del 2-2. La reazione, va detto, non manca: l’Union, con Quaner e Skrybski, prova anche ad espugnare il Volksbank Stadion con i tre punti, ma in contropiede e ingenuamente si fanno trovare scoperti al 91’. Denis Epstein e Dani Schahin combinano tra loro superando la linea difensiva con quest’ultimo che segna l’ultima rete del match.

L’Union rimane bloccato a 7 punti, in 13esima posizione; bene il FSV Frankfurt che pur essendo altalenante si issa all’ottavo posto. Sascha Lewandowski in conferenza stampa parla già della sfida contro il Duisburg: contro l’ultima in classifica, l’occasione per la prima vittoria allo stadio An der Alten Försterei e per uscire dal tunnel. E non del luna park.

 

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Giornalista, nato a Bari in un ambiente dove gli si diceva di tifare per i bianco-rossi, ha seguito il suggerimento alla lettera appassionandosi all'Union Berlin. Fidanzato ufficialmente con il club dal 12 agosto del 2012 quando ha assistito ad una partita per la prima volta nello stadio An der Alten Försterei. Ama i cappelli: i suoi, quello di De Gregori, di Charlie Brown, di Alan Grant e di Nereo Rocco.