La Lazio è sfortunata nel primo atto di questa Europa League, beffata allo scadere proprio dalla squadra che fu letale al Napoli l’anno scorso: il Dnipro. I finalisti dello scorso torneo sono riusciti ad acchiappare il pari in extremis, castigo immeritato per i biancocelesti che comunque hanno espresso sprazzi di bel calcio. Gara che parte lenta, meglio sicuramente la Lazio che però lascia a desiderare per quanto corcerne la fasse offensiva. Boyko al quarto d’ora dà prova della sua bravura dicendo no a Matri, primo squillo capitilo e preludio al gol. Milikovic-Savic salta più in alto di tutti ad insaccare la punizione battuta da Kishna, ottimo esordio per l’acquisto estivo della Lazio. Il Dnipro cresce ma Marchetti non ha grossi problemi.
Arriviamo alla sosta, con Markovych che butta dentro Danilo per trovare il pari. La Lazio non si scompone e continua ad attaccare, in evidenza Milikovic-Savic. L’inerzia del match però cambia con il passare dei minuti, la Lazio arretra il baricentro e iniziano i dolori. A dieci dal termine Matchetti è attento su Anderson, questa parata di piede serve solo a rimandare il gol della beffa. Tre di recupero, è proprio al 93 che il Dnipro pareggia sugli sviluppi di un corner, Seleznyov può incornare praticamente indisturbato. Una sola amnesia, ma fatale, il calcio europeo è così. Lazio promossa ma con riserva.
Pari anche nell’altra partita ma ci si diverte ancora di più. Partita dalle due facce per il Saint-Etienne, avanti in avvio con Robert Beric. Pareggio Rosenborg con Mikkelsen, scappato sul filo del fuorigioco. La squadra di Trondheim passa in vantaggio a undici dallo scadere, firma del difensore Svensson. Allo scadere fallo di Eyjolfsson su Beric, Roux batte Hansen e confeziona il definitivo due a due.
Dnipro-Lazio 1-1
Saint-Etienne-Rosenborg 2-2