Nel gruppo G di Champions League si affrontano Chelsea e Maccabi Tel Aviv.
Alla vigilia della partita Mourinho aveva caricato i suoi rammentando a tutti che sono i campioni d’Inghilterra. Il Maccabi Tel Aviv non oppone grande resistenza. Di fatto la partita viene dominata dagli inglesi che al 6′ si fanno già vedere in area di rigore avversaria. Willian si conquista un rigore che il belga Eden Hazard sbaglia incredibilmente calciando alto. Willian si rifà dieci minuti sbloccando il risultato grazie ad una punizione da distanza siderale. Inrealtà era un cross che il portiere Rajkovic aveva valutato male. Al 23′ si infortuna e Mourinho gli fa subentrare il brasiliano naturalizzato spagnolo Diego Costa. Proprio lui, nel recupero del primo tempo si conquista un rigore che questa volta Oscar trasforma con freddezza e precisione. Il primo tempo si conclude con i campioni d’Inghilterra in vantaggio per 2-0. Il secondo si riapre così come si era concluso il primo tempo, con il possesso palla inglese. Al 54′ arriva l’unica occasione del Maccabi: Avi Rikan calcia al volo di sinistro, ma la sua potente conclusione esce di poco. Appena 4 minuti e il Chelsea riprende il suo gioco: l’iberico Cesc Fabregas effettua un cross morbido al limite dell’area. Lì, in posizione centrale si trova Diego Costa che compie una girata sensazionale: palla che tocca la traversa e s’infila all’incrocio dei pali. Al 78′ c’è gioia anche oper Fabregas che appoggia in rete un facile pallone. All’88’ il Maccabi si nega la gioia del gol della bandiera: Nosa Igiebor calci alto sopra la traversa a pochi passi dalla porta inglese. I padroni di casa, tecnicamente superiori, hanno controllato la partita prevalendo con un gioco corale. Mourinho può essere soddisfatto della prova dei suoi, certo che questo importante successo possa anche rilanciarli in Premier, dove con 1 vittoria, 1 pareggio e 3 sconfitte si arranca maldestramente.
Dinamo Kiev-Porto è l’altra partita del gruppo G di Champions League. Gli ucraini tornano nella massima competizione europea dopo due anni di assenza mentre i portoghesi l’anno scorso si fermarono solo al cospetto della corazzata tedesca allenata da Pep Guardiola, vale a dire il Bayern Monaco.
L’inizio della partita e di marca ucraina; dopo qualche timido tentativo dalle parti di Iker Casillas arriva l’acuto di Gusev che insacca di piatto sfruttando il suggerimento di Denys Garmash; è il 21′ e la Dinamo si porta in vantaggio. Il Pareggio del Porto arriva 3 minuti più tardi con il suo bomber africano Aboubakar: l’assist perfetto di Layun per la testa del camerunense vale il pareggio. A sprazzi la partita si regge su ritmi esagitati. Al 45′ Denys Garmash, il cui nome sembra quello di una divinità indiana, aggancia da distanza ravvicinata un bel passaggio e di prima spara a colpo sicuro ma la classe di Casillas non è acqua.
All’81’ è ancora il bomber del Porto a segnare il suo nome nella lista dei marcatori: il tap-in da pochi passi propiziato un rimpallo non si può sbagliare.
Ma la partita non finisce qui perché Buyalskiy pareggia di testa per gli ucraini. Casillas esita nell’uscita, non s’intende con i suoi difensori e il neo-entrato ne approfitta. Prima che la partita si concluda, ancora gli ucraini, sulla scia dell’entusiasmo per il pareggio appena raggiunto, ci riprovano con Kravets. Dopo una serpentina che da sola vale il prezzo del biglietto calcia fuori. Nessuna delle due squadre ha demeritato, i portoghesi hanno puntato più sul possesso palla, gli ucraini più sull’esuberanza. Match comunque bello ed equilibrato.