Champions League, gruppo A: il Real affossa lo Shakhtar e CR7 ne fa tre, il PSG convince

Nel girone A della Champions League lo Shakhtar Donetsk fa visita al Real Madrid di Rafael Benitez. La squadra di Lucescu si presenta senza timori reverenziali e imposta la sua partita generosa. Il Real Madrid però, fedele alla filosofia di Don Rafael, imposta la partita sul consueto possesso palla di visione tipicamente ispanica. La squadra ucraina si affida allora alle ripartenze con i ragazzi terribili Fred e Texeira, due dei tanti brasiliani illuminati dal cura Lucescu. L’allenatore ex-Inter è allo Shakhtar dal 2003, un vero esempio di programmazione e progetto alungo termine.
Le due squadre si affrontano con moduli speculari, il 4-2-3-1 che ha ragione di esistere solo se i due mediani hanno gli attributi adeguati. Il Real si affida al faro di Modric e alla portentosità di Gareth Bale: fisico da decatleta, corsa da duecentometrista e una facilità di lancio sbalorditiva. Al 13′ il gallese si fa vedere con un conclusione di tacco, per giunta il destro che non è il suo piede; Pyatov para con sicurezza. Un minuto dopo è Cristiano Ronaldo a difendere bene la palla, sterzare dal lato opposto e servire una palla d’oro nello spazio. Benzema si fa trovare pronto, riceve ed evita il portiere ma conclude incredibilmente alto. In questa fase della partita il Real non lascia respirare lo Shakhtar e le occasioni si susseguono a ripetizione. Al 15′ Isco crossa al bacio per Ronaldo che finta il tiro e stoppa a seguir per il suo sinistro; la conclusione finisce fuori. La coordinazione non è delle migliori in virtù della difficoltà e della grande velocità di esecuzione ma rimane il gesto tecnico sontuoso. La squadra di Lucescu c’è ma non è concreta. Il Real ha quasi sempre il controllo del gioco; solo, quando meno te lo aspetti arriva il regalo: un grossolano errore di Pyatov concede il rimabalzo a Benzema che non si fa pregare e infila lo Shakhtar. Solo un minuto prima i muscoli di seta di Bale avevano ceduto all’altezza del polpaccio sinistro. Al suo posto Mateo Kovacic, 35 milioni di euro più bonus per un sostituto di lusso. Al 40′ c’è un lampo di Modric, il suo tiro da fuori finisce fuori. Al 42′ Texeira prova a prendere per mano la sua squadra ma la sua precussione fende la difesa avversaria senza colpirla.
Il secondo tempo riserva una sorpresa amara per gli ucraini, Stepanenko si fa espellere per doppia ammonizione. Lo Shakhtar Donetsk non è una squadra che molla così, senza colpo ferire, ma un uomo in meno contro questo Real rende il compito della rimonta abbastanza proibitivo. Ciononostante attacca concedendosi pericolosamente agli attacchi del Real. Al 53′ Benzema defilato sulla sinistra sposta palla con l’esterno destro, poi esibisce un repentino manico di ombrello sulla sinistra per saltare l’uomo e crossare per CR7. Il pistolero blanco tira di prima intenzione ma il capitano dello Shakhtar e della nazionale croata Dario Srna respinge di schiena. Ronaldo chiama un fallo di mano alquanto galeotto; l’arbitro fischia il rigore ingiusto e per il cocco del Bernabeu arriva il cadeau: esecuzione perfetta e palla in rete. Al 63′ arriva un altro rigore che probabilmente chiude definitivamente la partita: Azevedo tocca di mano nel mezzo di un rimpallo con Carvajal. CR7 calcia un rigore fotocopia, a mezza altezza sulla destra del portiere, questa volta spiazzandolo.
La brezza del Bernabeu si alza e i madrileni indossano i maglioncini, il canto non si affievolisce. Al 72′ Modric lancia CR7, controllo con rimbalzo e sinistro deciso che esce sul primo palo alla destra del portiere. L’ultimo quarto d’ora si fa ancora più concitato: Isco tocca rapidissimo la palla con entrambi i piedi e crossa morbido per Benzema che canna clamorosamente il colpo di testa. Secondo errore sanguinoso per il francese che spedisce alto. Al 79′ c’è una punizione da posizione interessnate per il Real; in realtà sarebbe l’ideale per un mancino, per uno come Marcelo, ma se giochi in squadra con CR7 non ne tiri una perché il portoghese è ingordo, vorace. Il record di reti di Raùl, alla luce della doppietta appena siglata, è lontano un paio di reti; sembra che il portoghese abbia una fretta disperata. Il calcio d’angolo che ne consegue fornisce una buona palla a Marcelo che da fuori area lascia partire un sinistro molto pericoloso; Pyatov fa quel che può e respinge, Ronaldo fa quel che sa e infila gli ucraini di testa sulla respinta centrale. All’84’ ancora una azione splendida degli spagnoli: cross di Marcelo, sponda all’indietro di CR7 e tiro di controbalzo, con il destro, di Benzema. Questa volta il portiere titolare della nazionale ucraina si riscatta e si supera, rimediando parzialmente gli errori della partita.
CR7 si porta a casa il pallone per la 33° volta, l’8° gol in 4 giorni dopo la cinquina rifilata all’Espanyol. Il Real non ha mai subito reti dall’inizio della Liga: incredibile per uno come Benitez, abituato a prenderne un discreto numero sotto il Vesuvio.
Oltre a CR7, Isco ha impressionato: velocissimo nel toccare delicatamente la palla, solido nel difenderla, sagace quando si tratta di osare, modesto quando si tratta di illuminare.

Nella seconda partita del girone il Paris Saint-Germain vince per 2-0 sul Malmö. Al 4° minuto è Angel “El Fideo” Di Maria a segnare, sbloccandosi con il suo 9° gol in Champions. Lui stesso, poco dopo, fornisce il lancio a Ibrahimovic che si emoziona e conclude debolmente. Il primo tempo si chiude con una punizione di Ibra alta sopra la traversa. Nel secondo tempo è Maxwell a tentare di chiudere la partita ma il suo sinistro incrociato non produce gli effetti desiderati. E’ solo questione di tempo, perché un cross sempre di Maxwell arriva a Ibra che di tacco prolunga per Cavani; questi come uno squalo si avventa di testa sul pallone: il gol che ne deriva è di pregevolissima fattura. Il Parc des Princes in visibilio. L’unica azione pericolosa del Malmö si vede a metà secondo tempo, niente di particolarmente preoccupante per Trapp. Sul finire della partita prima è Verratti ad apparecchiare per Cavani ma il suo tiro è respinto da un difensore, poi è David Luiz su calcio d’angolo a sfiorare la rete del 3-0. Wieland si supera con un intervento di puro riflesso. In campo si è vista praticamente una sola squadra. I francesi ora si ritrovano a punteggio pieno e ritrovano un Di Maria devastante.