Un venerdì di calcio internazionale che avrà fornito molti spunti a Massimiliano Allegri. Impegnate due delle tre avversarie della Juventus nel girone di Champions e non si può dire che i segnali non siano incoraggianti. Il Borussia Monchengladbach se la passa molto male, la sconfitta contro l’Amburgo ci mostra una squadra piena di problemi, neppure il Siviglia però ha incantato. Le due situazioni non sono paragonabili, gli andalusi vengono da un ciclo vincente in Europa e hanno tutte le carte in regola per ripetersi. Una società seria, un uomo-mercato abile come Monchi, l’eccellente Unai Emery in panchina e un gruppo valido. Sottovalutare il Siviglia sarebbe un peccato madornale, ricordiamo tutti com’è finita lo scorso anno con la Fiorentina e, al netto delle cessioni pesanti quali Bacca, i biancorossi restano molto forti. Giusto mettere i “puntini sulle i”, quest’estate i biancorossi hanno dimostrato di poter rendere la vita dura pure a uno squadrone come il Barça e dunque la Juventus farebbe bene a stare in guardia, innegabile però che il motore sia ancora freddo. Tre partite disputate fino a qui: pari a reti bianche con il Malaga, sconfitta pesante contro l’Atletico Madrid (ci può stare), seconda “x” stasera. Due punti in tre gare, stesso score degli avversari affrontati nel terzo turno di campionato, gli obiettivi del Levante sono però molto diversi.
Vincere, nel mirino del Siviglia c’è questa parola ma l’appuntamento con i tre punti è rimandato, eppure al minuto 11 la gara sembrava mettersi in discesa. Grande conclusione dalla distanza da parte di N’Zonzi, Ruben non brilla per reattività in questa occasione ma il tiro dell’ex Stoke City è improvviso. Il francese è un rinforzo che potrà tornare molto utile nel corso della stagione, a patto che non ricada nell’abitudine di collezionare cartellini. In campo c’è anche un altro nuovo acquisto, parliamo di Fernando Llorente. L’ex Bilbao, che in Champions ritroverà il suo recente passato a tinte bianconere, si è reso pericoloso in avvio con il pezzo forte della casa, il colpo di testa. Il Levante non combina granché, è il Siviglia a fare la gara tanto che prima della sosta Vitolo potrebbe raddoppiare ma la sua conclusione è facile preda di Ruben Martinez. Non chiudere la pratica comporta sempre dei rischi e la gara del Ciutat de Valencia è una lezione che gli uomini di Emery dovranno stamparsi nella testa.
I Granotes tornano in campo con un atteggiamento diverso. Ghilas ci prova, la mira non è precisa ma il pareggio arriva poco dopo. Beto non impeccabile, Camarasa lesto a infilarlo. E’ un Siviglia che parla italiano, Andrelli in campo per novanta minuti, al 68esimo Llorente (prova a corrente alternata quella dell’ex Juventus) lascia spazio a Ciro Immobile. L’attaccante campano ha poco più di venti minuti per lasciare il segno e per poco non ci riesce, è lui a causare il tocco con la mano di Juanfran. Le proteste però non inteneriscono Ignacio Iglesias Villanueva: niente rigore e si continua a giocare. A sfiorare il gol nella fase finale non è il Siviglia, ma i Granotes: Beto si comporta molto bene sul tentativo di Jose Mari a un quarto d’ora dal termine. Il Siviglia targato 2015/2016 stenta a decollare, sono tanti gli elementi nuovi da inserire e servirà ancora un po’ di tempo. La società andalusa però ha le idee chiare, non manca nulla per far bene.