Il 19 luglio del 2012 tante speranze hanno accompagnato l’insediamento di Fabio Capello, tecnico esperto e vincente per riportare la Russia ai fasti di un tempo. Un sacco di soldi spesi e altrettante delusioni raccolte. La qualificazione agli scorsi mondiali, ottenuta davanti al Portogallo, era l’obiettivo ma le prestazioni in Brasile non sono degne del blasone. Perdere col Belgio ci sta, non vincere con Corea del Sud e Algeria e francamente più strano. Risultati non propriamente negativi, di certo però non positivi. In una parola: grigi. Tante critiche ha calamitato su di sé la nazionale per un atteggiamento troppo spesso rinunciatario, giocatori che gironzolano, poco mordente. Una difesa che non basta a edificare un ciclo vincente. Talvolta nel calcio ci troviamo a scegliere tra bel gioco e risultati, in questo caso la Russia si è ritrovata a bocca asciutta: poca roba su entrambi i fronti. Lo scorso luglio il divorzio, consensuale a quanto pare, la coda di rimpianti è degna di ogni matrimonio fallito.
La Russia si è affidata a Leonid Slutsky, tecnico del Cska Mosca, una scelta curiosa considerando che la federazione non potrà godere di un mister esclusivo, ma se il buongiorno si vede dal mattino… Vincere a tutti i costi, la sconfitta con l’Austria va dimenticata prontamente. Primo ostacolo la Svezia di Ibrahimovic, impegno tostissimo considerato che proprio gli scandinavi sono seconda potenza del girone – alle spalle dell’Austria – per tornare in corsa servono i tre punti. Succede l’inaspettato, succede che la Russia gioca, gioca tanto e gioca bene, permettendosi pure il lusso di fallire un sacco di occasioni da gol. Affamatissimo Kokorin, che si mangia gol come fossero caramelle, splendido Dzagoev in cabina di regia, la Svezia soffre molto, soprattutto sulla corsia mancina. Al minuto 38 c’è il gol partita, impreziosito dal tacco di Shirokov, per Dzyuba mettere nel sacco è un gioco da ragazzi. Questa azione colpisce per la sua coralità, una squadra apparsa troppe volte sfilacciata che sembra finalmente un’orchestra.
Problemi fisici hanno costretto Ibrahimovic alla bandiera bianca dopo 45 minuti, un bel vantaggio per la Russia. Akinfeev è decisivo in un paio di occasioni, ma sono i padroni di casa a sfiorare più volte il colpo del ko. La strada per Euro 2016 resta difficile ma ora è percorribile. Imprendibile l’Austria, che potrebbe garantirsi il posto in Francia battendo la Moldova stasera. Impegno assolutamente alla portata. La Svezia resta ferma a 12 punti, appena uno in più della Russia. Miglior modo non poteva esserci per festeggiare questo matrimonio, ora serve il viaggio di nozze. Parigi è perfetta per far sbocciare l’amore.