Nell’antico della quarta giornata di Premier League, l’Arsenal espugna il Saint James Park con il risultato di 0-1, sul tiro di Chamberlain è determinante la deviazione di Coloccini. Nonostante l’importanza capitale di questo risultato i gunners hanno nuovamente palesato i loro limiti soprattutto nei primi 45′.
Entrambe le squadre erano alla ricerca di uno slancio in classifica. Il Newcastle ha collezionato solamente due punti nelle prime tre partite, pareggiando per 0-0 nell’ultima uscita all’Old Trafford. Veniva da un pareggio a reti bianche anche l’Arsenal di Wenger nel Monday Night a due facce contro il Liverpool. Dopo la vittoria nel Community Shield, era lecito aspettarsi tutt’altro inizio di stagione, invece pesa ancora come un macigno la sconfitta interna alla prima giornata contro il West Ham.
Wenger continua a insistere con Walcott prima punta rinunciando inizialmente a Giroud, obiettivamente una scelta infelice dato che su tale disposizione ne risente l’intera squadra. Assente Ozil per un problema muscolare, mentre nelle retrovie Kolscelny è pienamente recuperato. Il Newcastle risponde invece con un 4-2-3-1 speculare a quello degli avversari, con una inedita linea della trequarti composta da Sissoko, Wijnaldum e Thauvin. Va a sedersi ancora una volta in panchina Siem De Jong, mentre fa il suo debutto da titolare la punta Mitrovic.
Ed è subito la punta serba ad aggiudicarsi il premio di “Man of the match” (in negativo) rimediando un espulsione dopo appena 16′. Bruttissima l’entrata con i tacchetti sulla tibia di Coquelin a palla lontana. A velocità normale sembra appena un intervento da giallo, ma i replay evidenziano la gravità dell’episodio. I gunners hanno la possibilità di dilagare e sfruttare la superiorità numerica per archiviare il match nel primo tempo, ma gli uomini di Wenger non sfruttano il contraccolpo psicologico adagiandosi spesso su uno sterile possesso palla che non fa breccia sulle strette maglie bianconere. In tal senso, con gli avversari che si chiudono a riccio per poi ripartire, perde completamente qualsiasi senso l’utilizzo di Walcott. Eppure al 30′ l’attaccante inglese ha una grossa possibilità di sbloccare le marcature quando si avventa sulla sfera deviata da Krul: vi è l’intero specchio della porta sguarnito, ma inspiegabilmente Walcott fallisce calciando sul fondo. Tanti i palloni giocati in area per lui, ma la difesa avversaria è attenta e Coloccini lo anticipa sistematicamente.
Si va al riposo ancora sul risultato di parità, con il Newcastle che prende progressivamente fiducia. I padroni di casa si affacciano in avanti arrivando più volte al cross con Thauvin e Sissoko. Ma al 52′ arriva il gol che sblocca le marcature, o sarebbe meglio dire, l’autogol. Krul si rende inizialmente protagonista di una provvidenziale respinta sulla conclusione di Ramsey, la palla finisce fra i piedi di Chamberlain che da posizione defilata, tenta di piazzarla sul secondo palo, l’intervento di Coloccini devia la palla in rete.
L’episodio cambia radicalmente la partita e nei minuti successivi Krul è chiamato a tenere a galla i suoi con miracolosi interventi sui tiri di Sanchez e Cazorla. Le maglie della difesa del Newcastle si fanno sempre più larghe e i rischi si fanno maggiori con l’igresso di Giroud al posto di Walcott. McClaren prova a giocarsi il tutto per tutto inserendo Cisse e Siem De Jong, ma nonostante le varie ripartenze e le corse sulla fascia degli esterni, i bianconeri non arrivano mai a concludere verso la porta di Cech.
Negli ultimi minuti di gioco il Newcastle si arrende al possesso palla dell’Arsenal.
Una prova non eccellente da parte dei gunners. La squadra ha il potenziale per fare molto di più, ha gli uomini per farlo, anche se queste prime partite hanno dato delle chiare indicazioni, manca un faro a metà campo da affiancare a Cazorla. Wenger non può pensare che basti il solo innesto di Cech per poter competere per il titolo.