Seconda sconfitta interna consecutiva per lo Zenit San Pietroburgo. La squadra di Villas Boas bissa il k.o. accusato contro il Krasnodar, parzialmente lenito dal successo colto, a Kazan, sul campo del Rubin, e perde 3-1 contro il Krylya Sovetov, che per la prima volta nella sua storia espugna il Petrovskij. Un tonfo che rischia di essere estremamente pesante anche in ottica classifica: la vetta, rappresentata attualmente dal CSKA, rischia di allontanarsi di sei punti, mentre Lokomotiv e Spartak – che devono ancora scendere in campo – rischiano di mettere la freccia.
Un sabato, quindi, totalmente da dimenticare per lo Zenit. Nonostante una buona partenza, i Campioni di Russia in carica vanno sotto di un goal al diciassettesimo e si gettano generosamente in avanti alla ricerca del pari, sfiorando il goal con una punizione di Hulk che si stampa sulla traversa. La situazione di parità viene ristabilita soltanto al quarto del secondo tempo, grazie ad una sfortunata autorete di Nadson. Gioia effimera per l’undici locale. Passano solo tre minuti e il Krylya raddoppia: Mollo scappa sulla fascia e mette in mezzo per Kornilenko, che costringe Lodygin a raccogliere la sfera in fondo al sacco.
Altri quattro giri di lancette e la premiata ditta Mollo-Kornilenko, a coronamento di una giornata particolarmente frizzante di entrambi (tre assist per il primo, doppietta per il secondo), confeziona la terza marcatura ospite. Nel finale, Hulk sbaglia un calcio di rigore e getta nello sconforto i tifosi della propria squadra. Ma oggi, in tutta franchezza, non era proprio giornata per lo Zenit.
ZENIT-KRYLYA SOVETOV 1-3 (17′ Gabulov, 49′ aut. Nadson, 52′ e 56′ Kornilenko)