Nel dopo-gara di Sporting Gijon-Real Madrid, c’è qualcuno che chiede “pazienza”. Sembra incredibile che qualla parola sia pronunciata da chi conosce così bene la casa blanca, ma tant’è. “Abbiamo tirato più volte verso la porta senza precisione. Sono tranquillo, il gruppo ha mostrato carattere e personalità. Bisogna avere pazienza. Le cose andranno meglio con il passare del tempo soprattutto dal punto di vista fisico”. L’ha detto Rafa Benitez, forse non si ricorda dove si trova. Innegabili charme e cultura ma ci viene qualche dubbio circa la sua memoria, visto che invoca una dote che questa piazza non ha. La stessa piazza che ha scaricato senza problemi gente come Mourinho e Ancelotti, il meglio del meglio.
Non vogliamo essere troppo duri, un rapido giretto per l’Europa e sarà facile comprendere le difficoltà delle big in queste prime uscite. A cominciare dalle due finaliste della scorsa Champions, il Barça ha vinto di misura (su un campo difficile come Bilbao però, a onor di cronaca), la Juventus è crollata nel proprio fortino. Male il Napoli, malino la Roma, il Chelsea ha avuto tanti guai in queste settimane. Il valore delle squadre verrà fuori alla distanza, la sosta per le nazionali sarà il periodo buono per farsi un’idea ma noi appassionati valutiamo quello che ci viene offerto, settimana per settimana. Il Real Madrid non è un club come gli altri, la sua schizofrenica mania di grandezza è spesso distruttiva, una sorta di bulimìa che non sazia e non nutre. Cambiano giocatori, cambiano allenatori, l’unica cosa che non cambia è la richiesta: vincere. Sempre e comunque.
Spesso parlando di calcio spagolo si sottolinea l’atteggiamento arrendevole delle piccole dinanzi agli alieni, un trend innegabile visti i passivi rifilati tra andata e ritorno, stavolta però i Blancos hanno trovato un boccone duro da mandare giù. A Gijon si è vista una squadra che ha dato il proverbiale 110%, smascherando il cantiere aperto del Real. Le Merengues rischiano un bel po’, il gol/nongol di Sanabria è materiale buono per la moviola. Rafa resta fedele al suo 4-2-3-1, schema datato per usare un eufemismo, Bale sembra essere quello che si trova più a suo agio. Cristiano Ronaldo è ben contenuto dalla difesa di casa.
Un primo tempo di paura per il Real Madrid, merito enorme allo Sporting ma è palese che qualcosa tra i bianchi non funzioni. Automatismi da metabolizzare? Distanze errate? O semplicemente gamba di legno da inizio campionato? Ai posteri l’ardua sentenza, fatto sta che il secondo tempo è un’altra cosa, ma solo per quanto concerne il ritmo. Gli ospiti si gonfiano come un gatto randagio che vuol far paura, ma il cagnone resta al suo posto. Yante le buone occasioni nel secondo tempo, una gettata alle ortiche da CR7, il resto lo fa il prodigioso Cuellar, portiere di casa. Finisce così, uno a uno. Pazienza.