Posticipi domenicali di Bundesliga che hanno confermato alcune tendenze emerse nella giornata inaugurale: il Dortmund c’è e fa paura, il Gladbach è la copia sbiadita della compagine ammirata la scorsa stagione. Due Borussia, due stati completamente differenti di forma, come era emerso anche nello scontro diretto della giornata inaugurale, stravinta dagli Schwarzgelben con un netto, e finanche riduttivo, 4-0. La squadra di Tuchel, per la terza volta consecutiva fra Bundesliga e Europa League, ha calato il poker, espugnando Ingolstadt con lo stesso risultato con cui, otto giorni fa, ha piegato le deboli resistenze dei Fohlen. Rispetto alla gara di giovedì, quando espugnò il campo dell’Odd in Europa League dopo una palpitante rimonta da 0-3 a 4-3, la squadra giallonera ha dato importanti e confortanti segnali di crescita.
All’Audi-SportPark, infatti, i gialloneri hanno dominato in lungo e in largo, costringendo l’Ingolstadt a rintanarsi nella propria metà campo sin dai primi minuti. I rossoneri, nonostante il costante assalto ospite, sono riusciti a chiudere il primo tempo sullo 0-0, più per demerito degli avanti gialloneri che per meriti propri. Nella ripresa, nonostante qualche timidissima sortita offensiva dell‘Ingolstadt in avvio, il Dortmund capitalizza al massimo il predominio territoriale.
Al decimo, Mkhitaryan s’inventa uno splendido filtrante per Ginter, che batte Nyland e mette a segno il primo goal con la maglia del BvB, terzo in carriera nella massima divisione tedesca. Passano solo cinque minuti ed è Reus, su calcio di rigore concesso per un netto fallo ai danni di Schmelzer (rigenerato in quest’avvio di stagione da Tuchel), a trovare il raddoppio. Nel finale, Kagawa e Aubameyang fissano il punteggio sul 4-0 e lanciano un messaggio inequivocabile a tutta la Bundesliga: il Borussia Dortmund che il mondo faceva tremar, è tornato!
Male, molto male, invece, il Borussia M’Gladbach, clamorosamente sconfitto fra le mura amiche dal Mainz di Schmidt, che aveva destato un’impressione tutt’altro che esaltante nel match inaugurale contro l’Ingolstadt. Dopo un discreto avvio di partita, i Fohlen sono spariti dal campo, mentre il Mainz è cresciuto col passare dei minuti ed ha colto due legni (Malli e Frei) nei primi trentacinque minuti. Il goal messo a segno da Semperio, grazie al delizioso assist di Clemens, è stata la logica conseguenza della maggior pericolosità dei Nullfunfer negli ultimi sedici metri. La squadra di Favre parte bene nella ripresa. E al decimo, grazie ad una bella conclusione dal limite dell’area di Herrmann, riporta il punteggio in parità. Il goal dà coraggio ai Fohlen, che non non brillano ma creano almeno un paio di nitide occasioni da goal.
All’ottantesimo, però, la beffa: Semperio vede con la coda dell’occhio l’accorrente Clemens, che, incredibilmente lasciato solo dalla difesa locale, insacca di giustezza dal limite dell’area piccola. Nel finale, il Gladbach si riversa in attacco e rischia di subire il terzo goal ospite, ma il giapponese Muto è impreciso e manca l’appuntamento con il primo goal in Bundesliga. Per il Gladbach una sconfitta cocente, che impone un immediato ritorno sul mercato in vista di una stagione assai impegnativa, che la vedrà impegnata su ben tre fronti.