Un anonimo giovedì post ferragostano di Europa League, sulla carta privo di insidie, ha rischiato di trasformarsi in una colossale figuraccia per il Borussia Dortmund, impegnato in terra norvegese sul campo dell’Odd. La squadra di Tuchel, infatti, se l’è vista decisamente brutta a Skien. Pronti, via e, dopo solo tredici secondi, i locali passano in vantaggio con Samuelsen, che insacca un cross dalla sinistra di Zekhnini (fra i migliori dei norvegesi) grazie alla complicità di Ginter (che non s’accorge dell’arrivo dalle retrovie di Samuelsen) e Weidenfeller (fermo sulla riga di porta, anziché tentare di uscire e far sua la sfera all’interno dell’area piccola). La reazione del BvB è immediata, ma il tiro di Kagawa, dopo novanta secondi dal fischio d’inizio, si stampa sulla traversa a portiere battuto.
Col passare dei minuti, il Borussia, in grande difficoltà nel penetrare nell’area di rigore avversaria, magistralmente presidiata dai norvegesi con le linee di centrocampo e difesa praticamente sovrapposte, prova a rendersi pericoloso solo con conclusioni dalla lunga distanza. E al ventesimo, a causa di un altro buco difensivo, subisce il goal del raddoppio per mano di Nordkvelle, bravo nel non fallire a tu per tu con Weidenfeller.
L’estremo difensore tedesco, un minuto più tardi, è protagonista di una clamorosa papera sulla punizione eseguita da Ruud. E il Borussia Dortmund dopo ventuno, miseri, minuti, è sotto di ben tre goal. La squadra di Tuchel pare spaesata e priva di idee. Ma è ancora una volta un estremo difensore, nel caso specifico quello locale, a commettere un errore. E ad approfittarne, stavolta, è Aubameyang, che s’avventa come un falco sulla corta – e difettosa – respinta di Rossbach, realizzando un goal semplice ma al tempo stesso di vitale importanza, che consente al BvB di andare al riposo con un passivo leggermente più accettabile.
Sotto di due goal al termine di un primo tempo da film dell’orrore, Thomas Tuchel opta per un cambio nell’intervallo: fuori Gonzalo Castro (decisamente poco a suo agio nell’antico ruolo di esterno basso), dentro Sokratis, che va ad occupare il ruolo di centrale difensivo con lo slittamento dell’apatico Ginter nel ruolo di terzino, posizione in cui può causare meno danni. Passano solo due giri di lancette ed è Kagawa, con un bel destro di controbalzo, a portare il punteggio sul 3-2. Il goal del giapponese risveglia definitivamente i gialloneri, che dominano in lungo e in largo dando vita ad un vero e proprio assalto alla porta avversaria, come testimoniano i cinque legni colpiti nell’arco dell’intero match (due nel primo tempo).
Il pareggio è nell’aria. E puntuale, come un orologio svizzero, giunge ad un quarto d’ora dal termine grazie al solito Aubameyang, che sfrutta a dovere un assist al bacio di Schmelzer. L’inerzia della partita è tutta dalla parte degli uomini di Tuchel, mentre l’Odd prova, a fatica, a contenere le sfuriate offensive dei gialloneri. A cinque minuti dal triplice fischio, Mkhitaryan (il migliore, a nostro giudizio, degli Schwarzgelben) concretizza efficacemente un assist di Kagawa e completa la remuntada giallonera, trasformando una serata da incubo in una che, nonostante la forza decisamente relativa degli avversari, verrà ricordata a lungo dalle parti di Dortmund.