Quanto può contare un gol a tempo già scaduto nel computo totale di una sfida da andata e ritorno? Magari la differenza potrà risultare marginale ma noi non siamo dello stesso parere. La chioma nera e folta del belga Marouane Fellaini, gettato nella mischia da van Gaal per sfruttare i traversoni in area, si mette in bella posa all’arrivo del cross del definitivo 3-1 per il Manchester United. I flash dei fotografi dovrebbero essere tutti per lui ma la scena l’ha già rubata in toto il suo compagno di squadra Memphis Depay. Oltre all’assist sulla marcatura di Fellaini le due reti dei Red Devils arrivano entrambe dal suo piede destro. Magico, a dir poco, nella notte mancuriana: corsa, ripiegamenti, movimento. In poche parole l’Old Trafford ha trovato il suo nuovo numero 7.
Il match si è messo subito in salita per i padroni di casa che all’ottavo minuto hanno dovuto recuperare in fondo al proprio sacco il vantaggio del Club Brugge allenato da Michel Preud’homme. La segnatura, in realtà, è un quanto mai goffo autogol di Michael Carrick che per rinviare la sfera dopo un piazzato dalla trequarti, svirgola il pallone che batte Romero. Bastano cinque giri di orologio ed un sombrero a Memphis per riequilibrare la partita. Con Rooney che fatica a fare il centravanti nel 4-2-3-1 di van Gaal e con Mata troppo prevedibile in posizione di esterno alto, è l’olandese il crocevia di tute le sortite offensive dello United. Al 43′ è sempre l’ex PSV Eindhoven a chiamare il filtrante di Shaw, a saltare in frenata un difensore nerazzurro, rientrare e calciare a giro (alla Rooney) sul palo lontano. Il “teatro dei sogni” esplode ma è evidente che il solo gol di scarto non può bastare.
Gli ospiti sono parsi sin da subito sazi della marcatura segnata in esterna e per tutta la contesa non hanno mai impensierito Sergio Romero. Ad inizio ripresa esce Carrick per fare spazio a Bastian Schweisteiger e il centrocampo dei Red Devils ne trae subito giovamento con Schneiderlin più libero di spaziare sulla mediana. Il Manchester alza il pressing alla ricerca del gol della sicurezza ma il Brugge mette tutti i suoi effettivi ad oltranza dietro la linea della sfera. Il minuto 72 è il momento del secondo esordio del Chicharito Hernandez all’Old Trafford. Rooney cambia faccia spostandosi sulla trequarti ma il suo match finisce poco dopo per fare spazio a Fellaini. Il forcing aumenta dopo il secondo giallo che il direttore di gara sventola ai danni del centrale di difesa del Club Brugge Brandon Mechele. Smalling si vede bloccare dal portiere Bruzzese un colpo di testa schiacciato dal limite dell’area piccola. È solo il preludio al “buzzer-beater” di Fellaini che avvicina lo United alla fase a gironi della Champions League dopo un anno sabbatico. Ne sapremo di più fra sette giorni quando van Gaal & Co voleranno in Belgio per il match di ritorno allo Jan Beydel di Brugge.