Mou is the Colour?

Mourinho Chelsea Mou Premier League

La sfida di ieri tra Manchester City e Chelsea, ultime due vincitrici della Premier League nonché squadre che in decadi diverse hanno sdoganato il concetto di: “Ricchi è meglio” ha visto l’affermazione della squadra di Pellegrini, che per la prima volta da quando è arrivato in Inghilterra ha avuto ragione su Mourinho, mai tenero (come sempre con chi lo ha preceduto) con il tecnico cileno, che era stato suo predecessore al Real Madrid. Il risultato e la prestazione ci dicono che l’affermazione dei Citizens è stata netta e perentoria, con i campioni uscenti d’Inghilterra, sterili in attacco e decisamente lenti e svagati in difesa, con i padroni di casa che al contrario hanno giocato un calcio vivace e molto propositivo. Due giornate sono decisamente poche per sparare sentenze e anche per abbozzarle, ma possono essere sufficienti per fornire degli elementi interessanti. Come ad esempio la “risalita” di Pellegrini.

Accolto con scetticismo, acclamato dopo il titolo vinto in rimonta nel 2014, vituperato dopo una stagione decisamente sotto tono lo scorso anno in cui è stato messo decisamente in discussione, rimasto più per forza di cose che per scelta e che adesso sta riprendendo in mano il timone dei Citizens. Certo, molto dipenderà anche dai risultati in Champions League, sogno/cruccio della squadra di proprietà emiratina, ma il tecnico cileno ha posato un mattone significativo con quest’affermazione netta contro i rivali del Chelsea e soprattutto contro il nemico Mourinho. Già il Mou. Il suo Chelsea non se la passa particolarmente bene. Sconfitta nel Community Shield contro l’Arsenal di un altro caro amico, ovvero Wenger, ed un inizio di campionato decisamente sottotono, con il pareggio contro lo Swansea e questa brutta sconfitta, scanditi dall’ “Affaire Carneiro”, una questione tecnica (ma neanche troppo), divenuta materiale per i morbosi tabloid inglesi. Una certezza ed una sensazione vengono a galla dopo il tonfo di ieri. La certezza è che i blues hanno bisogno di uno stopper, anche con una qual certa urgenza.

JT ormai ha 35 anni, Cahill a dirla tutta non è mai stato un fenomeno, mentre Zouma, giovane e bravo, avrebbe bisogno di una tappa intermedia di formazione per non finire bruciato. La sensazione che invece si ha è che l’ambiente Blues sia in una fase di destabilizzazione, e con Mourinho questo può succedere, vedi il suo ultimo Real Madrid. La filosofia del guru di Setubal che noi conosciamo molto bene, una filosofia che esula da qualunque questione tecnico/tattica, è una filosofia che in linea di principio esalta, ma che alla lunga risulta essere logorante. E se da un lato è vero che nessuno come Mourinho è bravo a cavalcare gli tsunami delle polemiche per dare una grande spinta alla sua squadra, dall’altro è altrettanto vero che la costante tensione non sempre fa bene, alla lunga la paghi e se non la paghi è perché prima ti stufi. E alla fine pensando a questa stagione un dubbio viene: “Mou is the colour?”

 

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Laureato in Storia, proiettato nell'attualità, intossicato dal presente e incuriosito dal futuro. Appassionato di calcio, esaltato dal basket, catturato dal rombo di motore della Formula 1. Rimpiango i tempi che furono ma credo comunque nel domani.